NordEst

Fiera boccia l’impianto e gli ambientalisti ricorrono al Tar

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Il ricorso a Tar – Contro il progetto di collegamento funiviario San Martino di Castrozza – passo Rolle gli ambientalisti hanno presentato un ricorso al Tar. La presentazione ufficiale a Trento nella sede di Italia Nostra.
Si tratta di un ricorso presentato al Tribunale Regionale di Giustizia Amministrativa di Trento contro la Provincia Autonoma di Trento e nei confronti del Comune di Siror e del Consorzio Impianti a fune San Martino di Castrozza e Passo Rolle, in merito al Progetto di collegamento impiantistico San Martino di Castrozza – Passo Rolle.

Il ricorso è stato predisposto dall’avvocato Attilio Carta per conto di Primiero Viva, Italia Nostra, Mountain Wilderness e WWF. Alla presnetazioen dell’iniziativa sono intervenuti: Nicola Chiavarelli, Daniele Gubert, Flavio Taufer (Primiero Viva), Paolo Mayr (Italia Nostra), Luigi Casanova (Mountain Wilderness Italia), Francesco Borzaga (WWF Italia).

I punti del ricorso –
Nel ricorso vengono elencati quattro presunti motivi di illegittimita’ della delibera provinciale: la mancata informazione dell’opinione pubblica, l’illogicita’ e la mancata valutazione di incidenza ambientale delle soluzioni alternative al progetto iniziale, la violazione della direttiva europea habitat e infine la modifica al piano di Parco.

La bocciatura di Fiera –
Si tratta di una delle poche Amministrazioni che ha avuto il coraggio di far sentire propria voce contraria, con un accordo trasversale tra maggioranza e minoranza. Il Consiglio comunale di Fiera – dopo numerosi rinvii provocati dalla mancanza del numero legale -, nella seduta di martedì sera, ha bocciato il protocollo di intesa per la messa in rete degli impianti di risalita con 9 consiglieri contrari e 2 favorevoli. Un consigliere era assente, tre sono usciti dalla sala (il Sindaco Daniele Depaoli poiché consigliere Siati e altri 2 consiglieri coinvolti nella realizzazione del progetto: Boso e Filippi).

La discussione – Si è assistito ad una discussione attenta e precisa con motivazioni molto chiare presentate nero su bianco dai due schieramenti. Un documento molto corposo da parte della maggioranza e  uno dalla minoranza molto simile, anche se in termini diversi. Sostanzialmente ne è emersa una urgente necessità di rilanciare il turismo locale, con progetti che riguardino il comparto sciistico ma con un’ottica molto più ampia.

In molti si sono ritrovati d’accordo sul fatto che servono opere comuni nel Primiero e quindi è doveroso un ripensamento sul progetto poiché incompleto, in una futura strategia di ampio respiro. Nei documenti presentati, viene contestata l’assenza di una pista di rientro e quindi con una messa in rete fittizia, senza l’inclusione del Colverde. Durante la discussione è emersa in più casi la contrarietà ad un progetto che arriva ad un chilometro da passo Rolle e che “massacra” un luogo unico come i laghi di Colbricon.

Prove di una nuova maggioranza? –
Con una coesione che alla fine si è dimostrata trasversale, Bruno Simion (regista della seduta) per il gruppo di minoranza, ha dichiarato che non si tratta di contrarietà di principio ma di opposizione al progetto che va rivisto completamente. La maggioranza ha presentato invece un documento molto più corposo e articolato, illustrato da Giacomo Simion, nel quale è presente una critica pacata ma molto decisa al collegamento impiantistico via Colbricon, che a detta di molti politici locali, sarebbe ormai dato per scontato.

La votazione finale – Alla votazione finale, solo due i voti a favorevoli, uno per la maggioranza e uno per la minoranza: un segnale davvero molto significativo anche per le altre amministrazioni di valle, in piena fase di raccolta fondi per il futuro degli impianti.

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