Solo sette ore dopo è stato lanciato l’allarme

Indagini a tutto campo a Merano dopo il femminicidio dei giorni scorsi [ph fb]

 

Merano – Spuntano due testimoni nel femminicidio di Sigrid Gröber, la donna di 39 anni morta all’alba di domenica 19 febbraio. L’autopsia aveva stabilito, come causa di morte, una crisi respiratoria conseguente a diverse fratture provocate da un pestaggio ed aggravate da uno stato di ipotermia, in quanto la donna sarebbe rimasta a lungo al freddo. Questa versione, che era comunque già stata accertata in maniera inequivocabile dall’esame autoptico, trova ora un ulteriore riscontro testimoniale: due persone hanno infatti dichiarato agli inquirenti di aver visto, sabato 18 verso le ore 19, la donna a terra davanti alla scuola alberghiera di Merano, dove il compagno lavorava e abitava: ai due passanti era parsa ubriaca e bisognosa d’aiuto.

I testimoni hanno poi raccontato che un uomo era intervenuto subito dopo, aggredendoli verbalmente e impedendo loro di intervenire in soccorso della donna. Se ne erano così andati. In base a questa ricostruzione, l’uomo sarebbe stato Alexander Gruber, il compagno di Sigrid, il quale chiamò i soccorsi ben 7 ore più tardi, alle 2 di notte. La donna morì poco dopo in ospedale. Gruber è ora in carcere accusato di omicidio volontario. Entro venerdì il suo avvocato Enrico Lofoco presenterà al Tribunale del riesame la richiesta di scarcerazione, contestando il pericolo di reiterazione del reato.