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“Il cuore in Toscana”: presentato a Firenze il Fondo Oriana Fallaci (VIDEO)

Il Fondo Oriana Fallaci diventa accessibile grazie all’inventario archivistico e al catalogo “Il cuore in Toscana”. L’opera è frutto del lavoro, durato quasi 4 anni, che Archivio e Biblioteca del Consiglio regionale della Toscana hanno portato avanti insieme per inventariare, catalogare, descrivere e riordinare tutto il materiale riguardante Oriana Fallaci donato dall’erede Edoardo Perazzi

[ Journalist and writer Oriana Fallaci – © ph. GianAngelo Pistoia ]

 

di GianAngelo Pistoia

NordEst – Nella mia carriera di giornalista e fotografo ho avuto l’opportunità di realizzare anche degli “scoop”. Alcuni di questi sono stati “rilanciati” dall’agenzia di stampa statunitense “Associated Press” – con cui collaboro da diversi anni – a molti media internazionali. Il servizio giornalistico che più mi ha coinvolto e mi ha dato maggiori soddisfazioni professionali è stato quello con la giornalista e “scrittore” Oriana Fallaci. Ebbi modo di conoscerla, per la prima volta, nel febbraio del 1987 a Colonia in Germania in occasione della presentazione alla stampa tedesca del suo libro “Ein Mann”.

In quel frangente riuscii in una impresa quasi impossibile: quella di farle, con il suo consenso, un “servizio fotografico posato”. Infatti in quegli anni Oriana Fallaci aveva scelto quale suo “buen retiro” per lavorare con tranquillità la città di New York ed era molto restia a muoversi e a partecipare soprattutto ad eventi culturali e mondani. Le fotografie che scattai a Colonia, grazie all’ausilio dell’agenzia “Associated Press”, fecero letteralmente “il giro del mondo”. Prova ne sia la pagina che ho dedicato a Oriana Fallaci sul mio sito web e la locandina che ho realizzato a ricordo di questo evento giornalistico fortuito ma gratificante.

[ Poster dedicated to Oriana Fallaci – © concept, design and photos by GianAngelo Pistoia ]
Rividi poi Oriana Fallaci in qualche altra circostanza sia in Italia che all’estero. Oriana Fallaci uscì temporaneamente dal suo volontario esilio americano agli inizi degli anni Novanta per promuovere il suo romanzo “Insciallah”. Forse memore di queste nostre sporadiche frequentazioni chiamò con l’appellativo “il Pistoia” uno dei protagonisti del suo romanzo ambientato in Libano.

Bando alle reminiscenze personali. Il motivo per cui dedico questa riflessione a Oriana Fallaci riguarda una meritoria iniziativa culturale promossa dal Consiglio regionale della Toscana in onore della sua illustre figlia. A questo proposito propongo di seguito, per ampli stralci, un comunicato stampa a firma di Angela Feo pubblicato il 20 settembre 2023 sul portale di comunicazione del Consiglio regionale della Toscana. Così scrive la giornalista Angela Feo: «Il “Fondo Oriana Fallaci” del Consiglio regionale della Toscana, archivio ricchissimo tra i tre più importanti al mondo, già disponibile al pubblico dal 2019, è diventato ora pienamente accessibile grazie al volume “Il cuore in Toscana: il Fondo Oriana Fallaci. Inventario archivistico e catalogo bibliografico”. Il libro – a cura di Katia Ferri, Elena Michelagnoli e Monica Valentini con l’inventario archivistico di Margherita Cricchio e Agnese Lorenzini (Edizioni dell’Assemblea del Consiglio regionale della Toscana, 2023) – è stato presentato oggi nella Biblioteca della Toscana “Pietro Leopoldo” di Firenze.

[ Presentation of the volume “The heart in Tuscany: the Oriana Fallaci Fund” – © Press Office of the Regional Council of Tuscany ]
L’opera è frutto del lavoro, durato quasi quattro anni, che Archivio e Biblioteca del Consiglio regionale della Toscana hanno portato avanti insieme per inventariare, catalogare, descrivere e riordinare quasi duemila documenti che costituiscono il “Fondo Oriana Fallaci”: il materiale archivistico, i libri e gli oggetti personali di Oriana Fallaci, che si trovavano nella sua abitazione di Casole, località di Greve in Chianti, donati nel 2016 dall’erede Edoardo Perazzi al Consiglio regionale della Toscana. Il testo, composto da numerosi indici, appendici e da una tavola sinottica, si propone come una guida, uno strumento fondamentale per rendere noto il contenuto del “Fondo Oriana Fallaci” e navigare all’interno di esso, accompagnando il pubblico, nella scoperta di dimensioni meno note della personalità della giornalista e scrittrice fiorentina.

[ Poster and catalog “The heart in Tuscany: the Oriana Fallaci Fund” – © Press Office of the Regional Council of Tuscany ]
«Il “Fondo Oriana Fallaci” è una ricchezza per tutta la Toscana e per tutti noi – ha affermato il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo e ha aggiunto – ringrazio Edoardo Perazzi che ha permesso di mettere a disposizione gli scritti di Oriana Fallaci, anche quelli ancora non noti, alle cittadine e ai cittadini della nostra regione. E poi rivolgo un grande ringraziamento alle curatrici del volume che hanno svolto un lavoro enorme, che io vorrei rilanciare, facendo in modo che questi scritti possano essere digitalizzati per dare la possibilità a tutti i cittadini del mondo di accedere a un archivio unico, dal valore inestimabile, in cui si raccontano pezzi della vita e del pensiero di Oriana Fallaci. ll valore della libertà, il valore della memoria, hanno bisogno di essere coltivati – ha continuato Mazzeo – noi vogliamo farlo aprendo le porte di questa biblioteca e del nostro archivio a tutto il mondo. Oggi è stato compiuto un passo, ma vogliamo proseguire nel cammino, per fare in modo che quella memoria possa continuare ad essere viva».

La parte archivistica del “Fondo Oriana Fallaci”, conservata e consultabile presso l’Archivio storico del Consiglio regionale della Toscana, abbraccia tutta la vita professionale della Fallaci, dagli anni Cinquanta fino al 2006, sia quella di giornalista che di “scrittore”.

L’attività di giornalista è ben rappresentata dalla presenza di numerosi giornali e riviste ai quali collaborò, tra cui “L’Europeo”, di cui sono presenti i numeri dal 1958 al 1976, e il “Corriere della Sera” (2002-2006). Molto interessante è il materiale preparatorio: fascicoli sui personaggi che avrebbe intervistato, contenenti ritagli di giornale e appunti per la stesura degli articoli, o dossier tematici che coprono archi temporali ampi, come quello sulla Russia (1970-1991). Tra la documentazione utilizzata per la stesura degli articoli si segnalano, per il periodo in cui fu corrispondente di guerra in Vietnam, i comunicati emessi dalle forze armate statunitensi. Preziosissimi i numerosi nastri audio, di vari tipi e formato, utilizzati per la raccolta delle interviste o come appunti per i suoi scritti.

[ Drafts of a book with autograph corrections by Oriana Fallaci and memo for an interview with the Shah of Persia – © courtesy of the Press Office of the Regional Council of Tuscany ]
Nel “Fondo Oriana Fallaci” sono inoltre presenti varie stesure e correzioni di bozze e traduzioni di quasi tutti i libri della scrittrice fiorentina, da “Penelope alla guerra” (1962) a “Oriana Fallaci intervista Oriana Fallaci” (2004). Da queste carte, dove sono presenti cancellazioni, notazioni, aggiunte, emerge il continuo lavoro di correzione, riscrittura, affinamento, apportato dall’autrice ai propri testi. Tra il materiale per “Un uomo” (1979) – libro dedicato ad Alekos Panagulis, uno dei leader della resistenza greca alla dittatura dei Colonnelli e compagno di Oriana – troviamo anche carte autografe di Panagulis stesso.

Molto ricca anche la rassegna stampa raccolta dalla stessa Oriana Fallaci: recensioni e articoli sulla sua persona o le sue opere, dagli anni Sessanta in poi, con volumi rilegati dedicati a “La rabbia e l’orgoglio” (2001) e “La forza della ragione” (2004). Ci sono anche 15 volumi nei quali sono raccolti le migliaia di messaggi ricevuti da aprile a settembre 2002 sul sito “www.thankyouoriana.it”. Infine nel “Fondo Oriana Fallaci” sono presenti parte della corrispondenza e alcune fotografie della scrittrice.

Nella sala dedicata a Oriana Fallaci della Biblioteca della Toscana “Pietro Leopoldo” sono esposti invece i suoi oggetti personali: la sua macchina da scrivere modello Adler Junior 12, un Corano tascabile, dischi, libri e video cassette. Nella parte libraria del “Fondo Oriana Fallaci” sono raccolte le sue opere a stampa pubblicate in vita, in italiano e nelle traduzioni in varie lingue, dall’inglese al norvegese fino al giapponese e al persiano, oltre a volumi facenti parte della sua biblioteca privata. Tutti i volumi sono disponibili a scaffale aperto per la consultazione e possono essere presi in prestito dagli utenti: sono escluse dal prestito le prime edizioni, le edizioni in altre lingue e le copie che presentano dediche o glosse.

[ “Adler 12” typewriter and pocket Quran – © courtesy of the Press Office of the Regional Council of Tuscany ]
Il progetto del “Fondo Oriana Fallaci” è nato nel 2006, dopo la scomparsa della scrittrice, ed è stato portato avanti con convinzione dall’allora presidente del Consiglio regionale Riccardo Nencini insieme al suo portavoce dell’epoca, il giornalista Aligi Cioni.

«Complimenti al presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo che ha chiuso una bella odissea – ha detto Riccardo Nencini, adesso presidente del Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux – Il “Fondo Oriana Fallaci” porta una ricchezza documentaria straordinaria. Quando abbiamo cominciato questo lavoro eravamo in un isolamento totale. Ma il legame tra Oriana e Firenze è totale, inscindibile. Oriana sta a Firenze come Henry Ford sta a Detroit: senza Detroit non c’è la Ford, senza Firenze non ci sarebbe stata Oriana. La sua storia e la sua formazione sono fiorentine. Quindi avere il “Fondo Oriana Fallaci” nel Consiglio regionale è la cosa giusta».

«Una giornata storica – l’ha definita Edoardo Perazzi, nipote, erede universale di Oriana Fallaci e curatore del suo lascito che ha puntualizzato – l’archivio rappresenta un passo fondamentale per mettere a disposizione il lavoro di Oriana e anche parte della sua vita, perché gli oggetti contenuti nel “Fondo Oriana Fallaci”, i suoi scritti personali, le lettere servono a capire non solo come lavorava ma anche come ragionava, come era fatta, quanto fosse legata alla sua famiglia e a questa città. Il “Fondo Oriana Fallaci” fiorentino, che si aggiunge a quello americano della Boston University e a quello della Fondazione Corriere della Sera è il più “ricco”. Abbiamo volutamente scelto di lasciare qui a Firenze più materiale rispetto agli altri – ha spiegato Perazzi – perché Firenze è la sua città e il lavoro e gli spazi messi a disposizione dalla Biblioteca del Consiglio regionale della Toscana sono straordinari. Ci siamo affidati totalmente a questo team di archiviste di altissimo livello. La pubblicazione di un manuale per la consultazione è un ulteriore step. Penso che Oriana ne sarebbe stata molto contenta e fiera».

[ Edoardo Perazzi, nephew and universal heir of Oriana Fallaci – © Press Office of the Regional Council of Tuscany ]
«Con questa pubblicazione che è disponibile anche in formato digitale sul nostro sito – ha affermato Monica Valentini, curatrice del volume e responsabile dell’Archivio Storico del Consiglio regionale della Toscana – è possibile per chiunque, studiosi ma anche curiosi, appassionati e amanti della scrittura di Oriana Fallaci, vedere che cosa possediamo e fare richiesta per consultare il materiale. Siamo certi che questo lavoro analitico darà ulteriori possibilità di lettura e di ricerca della figura e dell’opera della Fallaci.

La parte archivistica del “Fondo Oriana Fallaci” infatti include la documentazione raccolta dalla Fallaci per interviste e articoli, i nastri originali dei colloqui con i grandi personaggi della storia (oggi digitalizzati e consultabili), dossier tematici sul Vietnam, sulla politica italiana e internazionale, sulle missioni aerospaziali (verso cui nutriva un grande interesse), appunti e bozze di quasi tutte le opere letterarie con correzioni autografe: proprio queste ultime permettono di entrare nel modus operandi della Fallaci e nella genesi delle sue opere. Tra le registrazioni, interviste e colloqui con i personaggi più diversi: Barbra Streisand, Federico Fellini, Antonio De Curtis (in arte Totò), Anna Mazzini (Mina), Federico Fellini, la senatrice Angelina Merlin, Sandro Pertini, Laura Capon (moglie del premio Nobel Fermi), gli astronauti prima della missione sulla Luna, i soldati in Libano».

Un nucleo, quello del “Fondo Oriana Fallaci”, che, come ha affermato il soprintendente archivistico e bibliografico della Toscana Michele Di Sivo «è fondamentale ed è stato riordinato con uno splendido lavoro archivistico, metodologicamente solido. Esso raccoglie la testimonianza del modo in cui Oriana Fallaci lavorava: le sue scritture, le sue correzioni, le sue straordinarie interviste, che sono quasi un genere letterario e che qui sono rappresentate in grandissima parte, anche nelle registrazioni stesse che hanno un grande valore».

[ Guests and staff of the Archive and Library of the Regional Council of Tuscany at the presentation of the volume “The heart in Tuscany: the Oriana Fallaci Fund” – © ph. Ilaria Costanzo /courtesy of the Press Office of the Regional Council of Tuscany ]
Un archivio che diventa una fonte storica e che, ha commentato Diana Toccafondi, presidente del comitato tecnico scientifico per gli archivi del Ministero della Cultura, «racconta non solo Oriana Fallaci, ma una parte del Novecento attraverso le interviste e i materiali sonori. Un racconto tuttavia, sempre col filtro di Oriana Fallaci, che aveva nello stesso momento l’intento di mettersi in una posizione empatica nei confronti delle persone che intervistava, ma anche giudicante. C’è la sua interpretazione del secolo, ma anche il suo sguardo, che è, ricordiamolo, uno sguardo anche femminile».

Sui siti web del Consiglio regionale della Toscana e della Biblioteca Pietro Leopoldo ci sono due pagine dedicate al “Fondo Oriana Fallaci”. L’indirizzo e-mail al quale far riferimento per qualsiasi informazione è: fondo.fallaci@consiglio.regione.toscana.it

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