Il “Consiglio comunale di Transacqua è perfettamente legittimato ad operare su questa vicenda” ha confermato il sindaco Roberto Pradel respingendo al mittente la richiesta di Pietro Pradel e delle minoranze di nominare un Commissario ad acta. Tra i commenti l’intervento di Diego Brocchetto
>La Sentenza integrale del Consiglio di Stato (pdf)
>Nel 2011 la protesta contro la nuova struttura (VIDEO)
Primiero (Trento) – Mentre proseguono in queste settimane gli incontri in Provincia sul caso ex Ingros, il primo cittadino di Transacqua conferma che gli esperti del Comune hanno effettuato tutte le dovute verifiche sul caso. Intanto, interviene tra i commenti a questo articolo anche Diego Brocchetto – titolare della stessa azienda – , che commenta la difficile situazione locale.
“Appena avrò tutte le certezze giuridiche – ha riferito invece il sindaco di Transacqua, Roberto Pradel, evitando ogni polemica con la minoranza – firmerò l’ordinanza di demolizione e messa in pristino dell’Ingros. Dobbiamo lavorare seriamente per risolvere tanti problemi che non abbiamo sicuramente creato noi ma anzi, siamo qui per risolverli”.verifiche, garantendo la legittimità del Consiglio ad operare. L’Amministrazione si dice quindi pronta ad andare fino in fondo dopo la sentenza del Consiglio di Stato.
In termini urbanistici, esiste inoltre la possibilità di presentare richiesta di sanatoria, per la quale ci sono 90 giorni di tempo dal ricevimento dell’ordinanza. Per la parte commerciale riguardante la chiusura o meno del punto vendita di viale Piave ancora non ci sono certezze: il Comune di Transacqua sta lavorando per acquisire nuovi elementi precisi.
Intanto però il tempo stringe e la sentenza del Consiglio di Stato non lascia più ampi margini. Resta grande la preoccupazione tra i 40 dipendenti della Coop di Primiero che operano proprio all’interno del nuovo centro commerciale.
Futuro incerto per la struttura
Dopo la sentenza del Consiglio di Stato dei giorni scorsi, sul caso “Ex Ingros” di Primiero, ma soprattutto sul futuro del nuovo centro commerciale si è aperto il confronto locale. La stessa Coop ha confermato la difficile situazione finanziaria ipotizzando – come atto estremo – la possibilità di chiusura di tutti i punti vendita. Nei mesi scorsi nello stesso edificio ha chiuso i battenti anche il centro di medicina privata Primiero Salute, mentre resta incerto il futuro delle aree residenziali. Ora la minoranza di Transacqua chiede alla Provincia un “Commissario ad acta”.
Il sindaco Roberto Pradel aveva ricordato che: “La sentenza del Consiglio di Stato di fatto accoglie le tesi del Tribunale Amministrativo Regionale (TAR). Ma ora – aveva aggiunto il sindaco – si apre una nuova pagina della vicenda Ingros, una pagina non facile e scontata, una strada in salita, con qualche certezza e assolutamente un punto fermo da cui ripartire. Un pensiero a chi involontariamente si troverà suo malgrado in difficoltà”.
Sul fronte politico opposto, la minoranza attuale del Comune di Transacqua, guidata dall’ex sindaco Pietro Pradel, decide di intervenire richiedendo direttamente al presidente della Provincia di Trento, Ugo Rossi e all’assessore provinciale competente, Tiziano Mellarini, la nomina di un “Commissario ad acta” per il caso “Ex Ingros”.
La richiesta di un “Commissario”
“Preso atto – scrivono i Consiglieri di minoranza di Transacqua – della sentenza del Consiglio di Stato che conformando le precedenti sentenze del TAR di Trento annulla tutti gli atti amministrativi connessi alla realizzazione e gestione del centro commerciale e di servizi sito in Viale Piave a Transacqua, realizzati da Primiero Sviluppo; preso atto che per varie motivazioni di incompatibilità, il Consiglio Comunale di Transacqua non è in grado di deliberare sull’argomento e procedere pertanto alla reiterazione degli atti amministrativi cassati.
Ritenuto che, nella logica del comune pubblico interesse e dell’economia della Valle di Primiero – continua la lettera – non è accettabile che una struttura di questo tipo sia chiusa e che un numero di circa 40 persone veda a rischio il proprio posto di lavoro; analoga considerazione va fatta che all’approssimarsi delle festività natalizie possa mancare all’economia della Valle e al servizio dei cittadini e degli ospiti una struttura come quella dell’Ingros.
Tutto ciò premesso – conclude il documento – i consiglieri comunali di Transacqua, rappresentanti il gruppo di minoranza, chiedono che sia urgentemente avviata la procedura per la nomina di un Commissario ad acta capace di gestire la situazione che si è determinata dalla citata sentenza del Consiglio di Stato e finalizzata all’approvazione degli atti necessari a garantire la continuità delle attività in essere negli stabili interessati”.
Il ruolo del “Commissario ad acta”
La necessità della nomina di un funzionario ad hoc per l’emanazione di un provvedimento conforme alla sentenza del giudice amministrativo trova le sue ragioni nel principio della divisione dei poteri e, più specificamente, nell’impossibilità per il titolare del potere giurisdizionale di sovrapporsi al titolare del potere esecutivo/amministrativo senza contestuale violazione del principio di attribuzione.
Emessa la sentenza da parte del giudice amministrativo, questa ha un effetto ‘ripristinatorio’ grazie al quale la Amministrazione deve agire come avrebbe dovuto fare sin dall’inizio. Se ciò non viene “ottemperato” ecco che interviene il commissario ad acta, figura creata giurisprudenzialmente per meglio tutelare l’interesse del soggetto vincitore del giudicato amministrativo, vista la difficile possibilità che nella pratica fosse fatto dal giudice amministrativo.
Al Signor Brocchetto esprimo il mio grazie per la pacatezza, l’equilibrio e il coraggio nel rendere chiare e pubbliche verità nascoste ed in silenzio accettate o subite.
A ciascuno di noi una sincera riflessione
Sacrosante e ben circostanziate parole quelle di Diego Brocchetto.
Evidenzio solo che questo non è un caso isolato, ve ne sono stati molti altri in Valle e nell’intero Trentino.
La maggior parte a sottofondo Cooperazione, molti riguardanti gli impianti di risalita, ma non solo….
Per molti anni chi, come il sottoscritto o come Roberto Pradel ha cercato di opporsi a questo modo di gestire le cose, si è preso addosso le ire di gran parte della popolazione. Che sia la volta buona che la coscienza civile si ravvede e cambia rotta?
Concordo totalmente con il Sig. Brocchetto.
Basta leggere in toto la sentenza del Consiglio di Stato, è tutto estremamente chiaro.
Basta con tutta questa “arroganza” nascosta sotto i principi della Cooperazione.
Applichiamo la Legge.
sacrosante parole viene da chiedersi,ma la legge è uguale per tutti?o per qualcuno è più uguale che per altri?
nella stessa situazione qualsiasi altra attività commerciale o alberghiera ormai sarebbe stata chiusa a forza
“il commissario ad acta, figura creata giurisprudenzialmente per meglio tutelare l’interesse del soggetto vincitore del giudicato amministrativo “ con queste parole credo che l’attuale minoranza abbia avuto tutte le risposte. Se tanto ardore nell’invocare conflitti d’interesse oggi inesistenti fosse stato speso tempo addietro quando il conflitto c’era davvero (lo dice il Tar Trento e lo conferma impietosamente il Consiglio di Stato), …., se ciò fosse stato fatto fin dall’inizio non ci troveremmo ad avere una fila vergognosa di ricorsi al TAR e in Consiglio di Stato. Tutt’oggi si continua a parlare di chiusura … ma è possibile che ci sia un “nuova domanda“ di sospendere l’applicazione di quanto deciso dai Giudici per continuare come si è fatto fin ad oggi nonostante la sequenza impressionante di sentenze (e di ordinanze di rigetto delle istanze di sospensiva)? Ora mi chiedo : “ tutti i comuni cittadini hanno provato a chiedere l’apertura di una semplice finestra , Velux oppure una semplice legnaia sul giardino di casa , e sempre , ripeto sempre da parte dell’amministrazione si è guardato quello che la legge prevedeva “. Se il consiglio comunale avesse altrettanto fatto all’epoca, e mi riferisco proprio a quei consiglieri di minoranza che oggi chiedono una nomina di un commissario per incompatibilità …. Forse oggi non saremmo arrivati a questo punto. Vado oltre. Aziende, Alberghi , Impianti ecc. tutte strutture con molti dipendenti esistono ma tutti devono sempre fare i conti con quello che la legge consente: oppure, forse, alcune persone hanno dimenticato la voragine creata proprio da BTD. Lor Signori si son chiesti quante persone grazie a questa voragine son rimaste senza lavoro ? Leggevo proprio oggi l’articolo riguardante la Corte dei Conti sulle censure pesantissime ai bilanci degli enti territoriali del Trentino Alto Adige e guarda caso mi viene uno spunto di riflessione: nel nostro caso si parla del sacrosanto problema dei 40 dipendenti della Coop (ai quali va tutta la mia solidarietà), ma non è che ciò avvenga solo per irsuta sensibilità, mentre la vera finalità è quella di sviare l’attenzione dal reale problema sotteso? La stampa riporta dichiarizioni provenienti dalla dirigenza della Coop secondo la quale questa struttura è costata 22-23 milioni di euro. E nessuno si è chiesto perché cosi tanto. E chi pagherà i danni. Ebbene, è giusto ricorsarsi dei dipendenti cui quel minimo di stipendio serve per vivere e che potrebbero perdere il lavoro: viceversa mai si focalizza l’attenzione verso quelle persone che hanno causato tutto questo problema con i loro stipendi molto più consistenti di quelli dei commessi della Coop: e sul loro modus operandi di come hanno gestito questa vicenda urbanistica. Come recita una nota pubblicità, siamo davvero noi la Coop?
noto con rammarico che si fa uso smodato di pseudonimi troppo spesso…di fronte ad argomentazioni di questo tipo, credo che sarebbe quantomeno opportuno porre la propria firma su ogni commento/considerazione fatto….evidentemente la posizione, il ruolo sociale, o qualsiasi altro interesse privato ci sia non lo prevede, ma vista l’importanza della questione si abbia l’accortezza ed il senso civico di tacere se non si hanno le qualità necessarie per rendersi riconoscibili.
valerio maccagnan
E come commissario ad acta chi mettiamo? Un’idea ce l’avrei… un consigliere provinciale a caso 🙂
condivido perfettamente. Il silenzio assordante che alleggia sull’intera vallata, ne è a mio parere significativa risposta. Si parla sottovoce, si sussurra, in attesa di: forse di un altro Santo liberatore. Così è o è stato finora-
Il bue che da del cornuto all’asino…Ma questa minoranza dov’era all’epoca in cui si sono svolti i fatti?
La richiesta di nomina del commissario serve a risolvere i problemi della coop?
No perché qui non si tratta più di di bello e brutto o giusto e sbagliato ma c’è una sentenza definitiva che certifica in modo chiaro ed inequivocabile le responsabilità e le colpe
Siamo al paradosso…chi ha creato il problema dovrebbe avere la decenza di starsene zitto, almeno per rispetto nei confronti di quelle persone che, a causa loro, vedono a rischio il proprio posto di lavoro!
C’erano tutti i presupposti per evitare questa catastrofe: fior fior di articoli sui quotidiani locali, volantini di denuncia, interrogazioni in consiglio comunale, persino una manifestazione pubblica di protesta (!) e nessuno, dico NESSUNO degli addetti ai lavori si è mai interrogato sulla regolarità e legittimità di tutto quel complesso commerciale?!
Possibile che in questa valle si cerchi ostinatamente di difendere l’indifendibile SEMPRE?! Mai una volta, MAI, che qualcuno faccia ammissione di colpa e chieda scusa!?