L’Agenzia delle Entrate inaugura nuovi criteri e priorità nella lotta all’evasione, nell’ottica di un fisco più equo– almeno nelle intenzioni
NordEst – Il principio di fondo del piano firmato dal direttore dell’Agenzia, Rossella Orlandi, prevede che l’amministrazione si concentri sui grandi evasori, mollando la presa sui cittadini onesti; dunque, nei limiti dei possibile, le contestazioni meramente formali dovranno essere abbandonate, per dare la caccia a quanti hanno messo in piedi vere e proprie frodi. Di seguito, elenchiamo le principali direttive delle Entrate in materia.
PICCOLA E GRANDE EVASIONE – Gli uffici, si legge nella circolare, dovranno privilegiare gli elementi da cui possano scaturire maggiori imposte accertabili, tralasciando quelli di scarsa rilevanza in termini di recupero di imposte o di minore sostenibilità. Si dovrà, inoltre, “ridurre il tasso di conflittualità, attraverso una crescita nell’utilizzo degli strumenti partecipativi del contribuente al procedimento di accertamento e quelli deflattivi del contenzioso ed evitare di contestare redditi non connessi con la concreta realtà riferibile al contribuente ed alla sua effettiva capacità contributiva”. Infine, l’Agenzia dovrà dedicare la propria attività principalmente ai settori economici con alto livello di tax gap e a quelli che meno sono stati interessati da controlli negli ultimi anni.
GRANDI CONTRIBUENTI – Le strutture regionali dovranno indirizzare le proprie attività di controllo e accertamento prevalentemente nei confronti di quelle situazioni che possono rappresentare una reale evasione o elusione tributaria.
Le attività riguardanti i Grandi Contribuenti, inoltre, saranno consolidate mediante l’analisi di ciascuna posizione fiscale (tutoraggio) in modo da assicurare una maggiore efficacia del giudizio prognostico circa la maggiore o minore rischiosità dei soggetti.
IMPRESE DI MEDIE DIMENSIONI – L’attenzione del Fisco si focalizzerà su quelle imprese medio-grandi (fatturato superiore ai 25 milioni di euro) in cui sia alto il rischio che i fenomeni di evasione/elusione coinvolgano imprese di medie dimensioni appartenenti. Saranno tenute sotto stretto controllo anche quelle imprese che passano dallo status di grandi contribuenti a quello di impresa di medie dimensioni.
PMI – L’azione del Fisco dovrà essere ispirata dal logiche di proporzione e ragionevolezza, “giovandosi in via prioritaria della collaborazione del contribuente e delle dimostrazioni che questi potrà addurre a titolo di giustificazione delle operazioni finanziarie rilevate, con riguardo in particolare ai prelevamenti”.