‘E’ un grande giorno per me – ha detto durante il concerto. Sono fiera che la Decca abbia scelto me’. Sul palco con il compagno Andrea Rigonat, dal quale ha avuto una figlia nel 2009, Elisa ha ricreato un’atmosfera da ‘salotto privato’ in cui sono cadute le barriere tra lei e il pubblico.
Il concerto – E’ prevalentemente dai suoni acustici in cui la cantante ha potuto spingere al massimo le sue potenzialita’ vocali passando in rassegna i suoi brani piu’ famosi in inglese, spingendosi indietro fino al 2008, un anno fortunato per lei negli Stati Uniti perche’ la sua canzone ‘Dancing’ e’ stata usata in una delle coreografie della trasmissione ‘So You Think You Can Dance’. Il brano balzo’ subito in vetta alle classifiche.
‘Quell’anno e’ stata un’avventura rocambolesca – ha detto dopo il concerto – abbiamo girato in bus in 14 persone per Stati Uniti e Canada. E’ stato molto faticoso ma mi sono divertita tantissimo. Amo questo paese’. Un amore che Elisa non ha mai nascosto e che sin da piccola l’ha portata ad appassionarsi alla lingua inglese e alla musica sia americana che inglese. ‘L’inglese mi affascina – ha detto – ed e’ inspiegabilmente bello, soprattutto a livello musicale.
Certo e’ bello anche l’italiano ma e’ piu’ difficile da rendere in musica, almeno per il rock, le parole sono troppo lunghe’. La cantante di Monfalcone si gode il successo e la serie di coincidenze fortunate che l’hanno portata a New York e che hanno visto la sua musica protagonista di un film e di un album sotto l’etichetta di una casa discografica che vanta grandi nomi come Andrea Bocelli, il compianto Luciano Pavarotti, Sting, Annie Lenox. ‘E’ stato il film – continua la cantante – a farmi avere il contratto con la Decca ed e’ stato Faenza a fare il mio nome. E’ venuto tutto al momento giusto perche’ i brani contenuti in ‘Ivy’ con le loro tonalita’ acustiche facevano al caso per la colonna sonora’.
‘Steppin’ On the Water’ – E’ in realta’ il terzo album di Elisa che esce negli Stati Uniti, ma il primo in ordine di importanza per la portata della casa discografica. ‘E’ un risultato importante per me – conclude – io sono poco conosciuta in America e il mio pubblico e’ di nicchia qui’. E il futuro negli Stati Uniti per Elisa e’ ora un ‘work in progess’ come lei stessa ha detto. ‘Se va bene torno’ – ha commentato gia’ sognando di nuovo l’America.