Intervento del sindaco di Primiero San Martino, Daniele Depaoli dopo la presa di posizione dei consiglieri di minoranza, che hanno scritto in Provincia a poche ore dalla manifestazione di sabato mattina a Fiera di Primiero, sostegno anche dalla protesta di Rovereto in programma domenica
Primiero (Trento) – “La vera beffa in tutto questo – sottolinea Daniele Depaoli (foto), sindaco di Primiero San Martino sui social del Comune – è non poter incidere come amministrazioni, siano esse comunali o provinciali, ma dover restare in balia di ordinanze o decreti governativi che poco conoscono della specificità dei piccoli territori di montagna come il nostro.
Basti pensare alle seconde case, per le quali c’è libero accesso in ogni momento e da regioni di qualsiasi colore, con i rischi di contagio che ne derivano (ovviamente parlo di chi fa il pendolare e non di chi è qui da tutta la stagione invernale).
Che senso ha chiudere le scuole se poi lasci aperti questi canali di contagio? E qui, trattandosi di una norma più restrittiva, la Provincia potrebbe intervenire, come fatto due giorni fa da quella di Bolzano.
L’aggiornamento dei contagi Covid-19, inviato dal Dipartimento di Prevenzione della PAT – aggiunge Depaoli – , ci dice che sul territorio del nostro Comune risultano 3 persone positive, di cui 2 ormai avviate verso il limite dei 21 giorni, nessuna delle quali si trova in ospedale o in situazione critica.
Sono convinto – evidenzia il sindaco – che i numeri degli altri Comuni della valle non siano tanto diversi dal nostro, il che fotografa per Primiero una situazione molto favorevole dal punto di vista del contenimento della pandemia, e quindi in pieno contrasto con la attuale situazione di “zona rossa” prevista per il nostro territorio provinciale.
E’ un momento difficile per tutti – aggiunge il sindaco – ma è passato un anno e sembra che non ci abbia insegnato niente, stessi problemi, stesse incongruenze e mancanza di soluzioni, per quanto difficili da trovare. Voglio esprimere il pieno sostegno dell’amministrazione a tutti i genitori che faticano a conciliare la didattica a distanza con il lavoro, disagio manifestato anche pubblicamente con manifestazioni civili e spontanee: è partito un grido di aiuto che non si può far finta di non vedere, che sentiamo nostro a prescindere dalla possibilità reale di poter incidere.
Abbiamo le attività economiche e gran parte delle famiglie in ginocchio, oltretutto senza poter prevedere quando tutto questo potrebbe finire o allentarsi, anche a loro deve arrivare l’appoggio di tutta l’amministrazione, che si tradurrà presto in una manovra di detassazione comunale, che sarà più efficace possibile, sia per le famiglie che per le attività”.