“Discarica a Canal S. Bovo: in zona fragile e non a norma”, si segnala da Trento. Per i residenti, sono davvero una pesante e triste evidenza le decine di camion che ogni giorno (con evidente copertura del materiale trasportato) transitano nel “cuore verde del Vanoi” a pochi metri dal torrente


Trento – Dopo un breve periodo di pausa, è ripreso in questi giorni il via vai dei camion da Trento a Canal San Bovo (almeno 6/7 ma anche di più): un’ora e mezza di tragitto per trasferire materiali nel sito sotto il ponte di Ronco. Perchè tutta questa fretta dopo anni di stallo, si chiedono in molti?
I militanti “No Tav” Elio Bonfanti, Marco Cianci, Roberto Chiomento, Mauro Facchinelli, Gabriele Lusini scendono in campo con una nota che hanno deciso di inviare sia all’Appa (Agenzia provinciale per la protezione ambientale) che ai Carabinieri del Noe (Nucleo operativo ecologico). Molte sarebbero le irregolarità rilevate dagli attivisti: su tutte l’estrema pericolosità degli inquinanti, la fragilità dell’ambiente della discarica e le mancate autorizzazioni relative ad essa.
Nonostante l’assessora provinciale all’Ambiente Giulia Zanotelli abbia ripetuto in più occasioni che non si tratterebbe di terreni inquinati, gli attivisti la pensano diversamente.  Gli attivisti citano in particolare il report dell’Appa: “Secondo i dati, le analisi del terreno effettuate tra novembre e dicembre 2023 hanno evidenziato centinaia di sforamenti delle soglie di sicurezza previste dal Codice dell’Ambiente, confermando che si tratta di terre altamente contaminate, soprattutto a livello della falda acquifera. 
Nel frattempo, la discarica di Ponte di Ronco, autorizzata nel 2012 come discarica di inerti, è stata scelta per accogliere questi terreni contaminati. Fino al 2024, la discarica ha raccolto circa 40.000 tonnellate di materiale, ben lontano dalle 665.000 previste. Ora si stanno accelerando i conferimenti, ma le condizioni della discarica sono preoccupanti. Secondo gli attivisti, il sito non sarebbe conforme agli standard di sicurezza previsti per materiali così pericolosi e le condizioni di lavoro e di trasporto sono altamente rischiose per la salute sia dei lavoratori che degli abitanti. L’allarme non riguarda solo la sicurezza della discarica, ma anche l’ecosistema circostante: la struttura si trova infatti all’interno del Parco Fluviale del Vanoi, un’area protetta di grande valore ecologico.

Casa del Consumatore di Venezia: timori

Nei giorni scorsi, l’Associazione nazionale Casa del consumatore – sede di Venezia – per voce del presidente Antonio Cagnin e del vice presidente Virgilio “Oscar” Rampin, ha formalmente richiesto al Comune di Canal San Bovo l’accesso agli atti relativi all’attività della discarica di Ponte di Ronco-Giaroni. Preoccupano in particolare le condizioni di sicurezza e salubrità dell’impianto, considerando la sua posizione a ridosso del torrente Vanoi, affluente del fiume Cismon, che a sua volta confluisce nel Brenta attraversando le province di Vicenza, Padova e Venezia prima di sfociare nell’Adriatico. La sollecitazione è arrivata da alcuni residenti del Vanoi così come da cittadini veneziani proprietari di immobili nella valle.

In breve

Diga del Vanoi, altra fumata nera al Consorzio del Brenta. L’ombra del commissariamento si allunga sul Consorzio di Bonifica Brenta, paralizzato dal braccio di ferro che impedisce di eleggere i nuovi vertici. Al secondo tentativo, altra fumata nera. Da una parte, l’asse tra Coldiretti e la civica di Giustino Mezzalira che ha già provveduto a nominare il cda. Sul fronte opposto la lista del dimissionario candidato presidente Paolo Bordignon, rimpiazzato ora da Endri Dalla Via. Dopo la surroga, i due schieramenti si sono scambiati accuse di fuoco in assemblea. Guarda il servizio di TVA Vicenza