Dedicato a Firenze un museo dedicato alla saga della famiglia Ferragamo

Ferruccio Ferragamo, figlio di Salvatore, racconta la genesi e lo sviluppo della “maison” fiorentina che da più di cent’anni rappresenta il “made in Italy” nel mondo. Storia “custodita” dal 1995 nel Museo Ferragamo di Firenze e volta a promuovere in primis la figura di Salvatore Ferragamo, considerato il “calzolaio delle stelle” del Novecento

[ Ferruccio Ferragamo – © Sandro Michahelles / Sintesi / Alamy Live News ]

di GianAngelo Pistoia

NordEst – Un turista giapponese a Milano o a San Martino di Castrozza potrebbe magari non riuscire a pronunciarlo in modo corretto oppure potrebbe non distinguere il nome dal cognome ma di certo sa bene quale sia il valore di un prodotto e del “brand” Salvatore Ferragamo. «Uno dei marchi del lusso più conosciuti al mondo, un nome simbolo del “savoir faire” italiano, un esempio di eleganza e di passione rigorosamente “made in Italy”, e per noi il “made in Italy” rappresenta un elemento distintivo e qualificante oltreché un grandissimo vantaggio competitivo – afferma Ferruccio Ferragamo (dal 2006 al 2022 presidente della “Salvatore Ferragamo S.p.A” e attualmente presidente della Holding Ferragamo Finanziaria) e spiega – credo che la qualità dei prodotti realizzati in Italia sia riconosciuta a livello internazionale anche perché fatta di solide competenze artigianali, cura dei particolari, tradizione ed estro creativo.

La “Salvatore Ferragamo S.p.A.” è più di un business – puntualizza Ferruccio Ferragamo – è un’unione di forze e di passione condivisa che ha permesso all’azienda di diventare quella che è oggi. Salvatore Ferragamo, mio padre, fu un uomo tenace e determinato che non perse mai di vista il suo obiettivo, amava il suo lavoro e ne fece una vocazione. Con la sua creatività seppe dar vita a delle vere e proprie opere d’arte. La sperimentazione e la creatività erano il suo vero mestiere. Già agli inizi degli anni Venti il suo nome e le sue creazioni erano conosciute nei migliori ambienti cinematografici di Hollywood; geniale ed eclettico conferì alle sue calzature uno stile inconfondibile proprio a Santa Barbara in California, dove era emigrato dall’Italia nel 1914.

[ Salvatore Ferragamo nel suo laboratorio – © Entertainment Pictures / Alamy Live News ]

Fin dall’esordio, infatti Salvatore Ferragamo ha avuto un rapporto molto stretto con il mondo del cinema, tanto che il marchio è diventato famoso negli anni Venti proprio per le calzature realizzate da mio padre a Hollywood per la nascente industria del cinema – ricorda Ferruccio Ferragamo e prosegue – è proprio grazie al cinema, infatti che il giovane Salvatore Ferragamo si conquistò l’appellativo di “calzolaio delle stelle”: attrici e attori famosi come Mary Pickford, Gloria Swanson, Joan Crawford, Rodolfo Valentino e Douglas Fairbanks jr. sono stati solo alcuni dei suoi affezionati clienti. Nel 1927 decise però di tornare in Italia e di trasferirsi a Firenze, città famosa nel mondo per la sua storia e per l’arte, ma anche e soprattutto per i suoi bravi artigiani specializzati nelle calzature e nella pelletteria.

[ Artigiani fiorentini lavorano in un laboratorio Ferragamo – © courtesy of Museo Ferragamo ]

Artigiani con i quali iniziò ad instaurare un rapporto di collaborazione che si è consolidato e sviluppato nel tempo. Il nostro marchio – continua Ferruccio Ferragamo – è poi cresciuto e si è evoluto, ma qualità, artigianalità e creatività propri del “made in Italy” sono rimasti intatti e, anzi, sono stati i fattori alla base del nostro sviluppo; fattori distintivi che hanno permesso al nostro “brand” di diventare famoso in tutto il mondo. “Salvatore Ferragamo S.p.A.” rappresenta infatti l’unione tra le fortissime capacità artigianali e la solida tradizione creativa del “made in Italy”, elementi che negli anni sono progrediti in modo coerente rispetto alle origini. Ed è anche per tutto ciò che tutelare e promuovere l’eredità del passato rappresenta un patrimonio grandissimo per un Gruppo come il nostro e un valore altrettanto strategico per il futuro».

[ Facciata esterna del Museo Ferragamo – © Alex Mastro / www.stock.adobe.com ]

Per non disperdere questa eredità è stato inaugurato a Palazzo Spini Feroni a Firenze il Museo Ferragamo. Negli anni Cinquanta questo palazzo era meta d’obbligo per le attrici più famose del momento: Marilyn Monroe, Audrey Hepburn, Ava Gardner, Greta Garbo, Anna Magnani, Lauren Bacall e Sophia Loren, erano assidue frequentatrici dello showroom fiorentino del “brand”. E ancora oggi molte delle star del cinema sono rimaste fedeli al nome di Ferragamo e l’azienda continua a vestire le star nelle occasioni ufficiali e nella vita privata, e a collaborare con passione con le grandi produzioni cinematografiche. Per esempio, in passato la maison fiorentina ha realizzato gli accessori per il film “The Iron Lady”, interpretato da Meryl Streep e ha lavorato a stretto contatto con le produzioni internazionali per la creazione dei costumi per i film “Evita” di Alan Parker, interpretato da Madonna, e per “Australia”, diretto da Baz Luhrmann con la splendida Nicole Kidman. Senza dimenticare che, in diverse occasioni, il Museo Ferragamo a Firenze ha dedicato delle mostre ai miti senza tempo quali Marilyn Monroe, Greta Garbo e Audrey Hepburn.

[ Salvatore Ferragamo con Sophia Loren – © courtesy of Museo Ferragamo ]

Lo stretto legame della “Salvatore Ferragamo S.p.A”. con il mondo del cinema non si è mai interrotto ed ha continuato ad essere importante per l’impulso creativo e per l’immagine complessiva dell’azienda. Legame che è stato suggellato nel 2006 con il conferimento all’azienda del premio “Walk of Style Award”, uno dei più prestigiosi e ambiti riconoscimenti a livello internazionale. Il Gruppo Ferragamo è un’azienda sana, creata e sostenuta da una famiglia unita e solida che negli anni ha allargato l’offerta dei prodotti e la distribuzione con ottimi risultati gestendo altrettanto bene il passaggio generazionale. Il ricordo del padre, Salvatore, e quello della madre Wanda Miletti, hanno fatto da colonna portante all’intera famiglia – composta da sei figli: Fiamma, Ferruccio, Fulvia, Giovanna, Leonardo e Massimo – e il “lavoro di squadra” fa ancora brillare da più di cent’anni questo nome sinonimo di classe e di eccellenza.

[ La famiglia Ferragamo nel 1959 – © courtesy of Museo Ferragamo ]

Era infatti il 1923 quando Salvatore Ferragamo aprì la prima boutique sull’Hollywood Boulevard, spostata due anni dopo al civico 6683, un paio di portoni più in là rispetto alla prima (la fama dell’“Hollywood Boot Shop” era tale che ottenne un “cameo” nel film “Show People” di King Vidor del 1928). Appena cento anni dopo, quella boutique è stata il punto di partenza di un’esposizione conclusa da alcuni mesi a Palazzo Spini Feroni, sede del Museo Ferragamo a Firenze. Fino al 27 aprile 2025, la mostra “Salvatore Ferragamo 1898-1960” ha ripercorso la storia del “calzolaio delle stelle” e ha ricordato la sua prima retrospettiva presentata nel 1985 a Palazzo Strozzi. Non solo come un diario di immagini e parole dal passato, ma come un’indagine a ritroso sul ruolo del museo e sulla pratica curatoriale che lo accompagna.

[ Banner della più recente mostra allestita al Museo Ferragamo – © courtesy of Museo Ferragamo ]

Rammenta Ferruccio Ferragamo: «il Museo Ferragamo è un museo aziendale, dedicato alla storia dell’azienda Ferragamo, alla vita del suo fondatore e alle sue creazioni. Il museo è nato nel maggio del 1995 per iniziativa della famiglia Ferragamo con la volontà di far conoscere al pubblico di tutto il mondo le qualità artistiche di Salvatore Ferragamo e il ruolo che egli ha ricoperto nella storia non solo della calzatura, ma anche della moda internazionale. Come la maggior parte dei musei aziendali, il Museo Ferragamo e l’archivio ad esso connesso sono nati dalla visione dell’imprenditore, nel nostro caso di mia madre Wanda, vedova di Salvatore e alla guida dell’azienda dal 1960, anno della morte del fondatore, con i miei fratelli e sorelle. In particolare, è stata Fiamma Ferragamo, la maggiore dei figli, a farsi portavoce in seno alla famiglia di questo progetto, avvalendosi delle competenze tecniche di storici ed archivisti.

[ Ferruccio Ferragamo nel 1995 all’inaugurazione del Museo Ferragamo – © GianAngelo Pistoia ]

La prima idea del museo ha avuto origine durante l’organizzazione della prima esposizione dedicata alla storia di Salvatore Ferragamo che si tenne a Palazzo Strozzi di Firenze nel 1985. La mostra è diventata nel tempo itinerante, ospitata dai più importanti musei del mondo, come il Victoria and Albert Museum di Londra, il Los Angeles County Museum of Art, la Sogetsu Kai Foundation di Tokyo, il Museo de Bellas Artes di Città del Messico. Nel corso del tempo, il progetto espositivo si è trasformato in un’iniziativa permanente con l’istituzione del Museo Ferragamo nel 1995. Dalla metà degli anni Novanta molte sono state le iniziative e le mostre ideate e organizzate dal museo con l’intento non solo di raccontare la storia di un uomo, ma anche di esprimere l’apertura e l’interesse dell’azienda verso i fenomeni più attuali e significativi del mondo contemporaneo, che dall’arte, dal design, dallo spettacolo, dal costume, dalla comunicazione, dall’informazione, estendono la loro influenza allo stile e alle forme del vestire e del vivere.

[ Locandine di due mostre allestite al Museo Ferragamo – © courtesy of Museo Ferragamo ]

A conferma del valore culturale dell’istituzione, nel 1999 la “Salvatore Ferragamo S.p.A” ha ricevuto l’ambito “Premio Guggenheim Impresa e Cultura”, conferito alle aziende che ogni anno si contraddistinguono per importanti investimenti in ambito culturale. A partire dal 2006, al fine di rendere dinamica la vita del museo, come lo è quella dell’azienda, è stato scelto di selezionare ogni anno un diverso tema di ricerca, che, partendo dall’esperienza di Salvatore Ferragamo, dalla storia della sua vita, dalle sue creazioni, dalla sua clientela e dai valori in cui ha creduto, permetta di indagare in modo trasversale il mondo Ferragamo, coniugandolo con altri ambiti come l’arte, l’architettura, il design, la storia economica e sociale e la filosofia. In occasione delle mostre, ogni volta il museo si presenta diverso. Cambia l’allestimento e cambiano i contenuti.

[ Foto iconica di Salvatore Ferragamo esposta nel Museo Ferragamo – courtesy of Museo Ferragamo ]

Il museo è socio fondatore di “Museimpresa”, l’associazione italiana dei musei e degli archivi d’impresa promossa da Assolombarda e Confindustria nata con lo scopo di diffondere la conoscenza storica delle aziende italiane che hanno posto le basi del “made in Italy”. Nel novembre 2015 il museo è divenuto il primo museo green d’Italia – chiosa Ferruccio Ferragamo e conclude – Il progetto, nato da Museimpresa e Confindustria con l’obiettivo di creare la prima rete al mondo di musei aziendali sostenibili che rendicontano le proprie emissioni di CO², ha portato il Museo Ferragamo a ottenere la certificazione internazionale ISO 14064, relativa alla rendicontazione delle emissioni di gas a effetto serra. Da novembre 2016 il museo è entrato ufficialmente a far parte di ICOM (International Council of Museums), la più importante e prestigiosa organizzazione internazionale dei musei e dei professionisti museali».