Il decreto stabilisce infatti la necessità dell’ottenimento di un codice identificativo nazionale, detto appunto CIN, che una volta ottenuto, dovrà essere esposto all’esterno dello stabile, oltre che essere indicato in ogni annuncio dell’immobile. Segnalati da diversi utenti molti problemi di accesso al portale del Ministero, in queste settimane
NordEst – A poche settimane per adeguarsi al nuovo decreto legge che, dal 1° gennaio 2025, prevederà che qualsiasi unità immobiliare destinata alla locazione turistica sia munita del cosiddetto CIN, ovvero il Codice Identificativo Nazionale, nonché della dotazione minima dispositivi di sicurezza e la presentazione al Comune della Segnalazione Certificato di Inizio Attività (SCIA), in Italia 4 strutture su 10 non si sono adeguate.
Trentino e Alto Adige tra i più virtuosi
Ma non il Trentino Alto Adige che all’opposto risulta essere tra le Regioni più virtuose d’Italia, infatti delle 30.233 strutture registrate ad oggi 21.817, ovvero il 72% (dati Min.del Turismo aggiornati al 26/11/2024), hanno già ottenuto il CIN (codice identificativo nazionale) e adempiuto a tutti gli obblighi che il decreto stabilisce.
Percentuale ben oltre la media nazionale che invece fotografa una situazione nella quale delle 548783 strutture soltanto il 63,56% (348.797 strutture) ha regolarizzato la posizione, con il 36,44% invece ancora attardate e che quindi rischiano probabili, se non quasi certe (considerati i tempi necessari alle pratiche) sanzioni “sino a 10mila euro” evidenzia l’avvocato Gennaro Sposato dello studio interdisciplinare Rödl & Partner.
Nel dettaglio regionale si osserva che la Provincia autonoma di Trento detiene il 64% di strutture regolarizzate (11.741 su un totale di 18.396) – mentre quella di Bolzano arriva all’85% (10.076 strutture registrate su un totale di 11.837).
La classifica per Regioni
Nella classifica per Regioni stilata coi dati del Ministero del Turismo aggiornati ad oggi la maglia nera va al Friuli Venezia Giulia dove ben il 60% delle strutture non ha il CIN, seguita dalle Marche con il 45%, poi Liguria con il 44%, Abruzzo (42%), Puglia (41%), Umbria e Veneto (38%), Sicilia e Calabria (37%), Piemonte e Toscana (36%), Lazio, Lombardia ed Emilia-Romagna (32%), Sardegna (31%) e Molise (29%). In cima alla classifica , tra le Regioni più virtose, come detto si posizionano, ad oggi, la Basilicata (85%), Trentino Alto Adige (74%), Valle d’Aosta (74%) e la Campania (72%).
In breve
Estate trentina col segno più. I mesi di luglio e agosto scorsi hanno visto aumentare le presenze nelle strutture ricettive del Trentino di circa 200mila turisti rispetto allo stesso periodo del 2023. Lo ha illustrato l’assessore l’assessore all’artigianato, commercio, turismo, foreste, caccia e pesca Roberto Failoni nel corso del Tavolo Azzurro: “Una stagione estiva molto positiva non solo per i numeri ma anche per la redditività delle imprese trentine – ha spiegato – le prime sensazioni sono poi positive anche per quanto concerne la stagione invernale. Segno che abbiamo un turismo in salute, che funziona e crea numeri importanti, ma soprattutto che crea economia”.