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Covid, 5 decessi in Alto Adige e ricoveri in aumento. Agenas: a Trento occupato il 20% dei letti nelle intensive

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La situazione covid in Trentino Alto Adige aggiornata al 13 dicembre

Trento/Bolzano – L’Alto Adige registra altri 5 decessi di pazienti covid. Il numero complessivo delle vittime della pandemia sale così a 1274, di cui 33 solo a dicembre. Nelle ultime 24 ore sono stati registrati 224 nuovi casi (98 tramite 1092 tamponi pcr e 126 tramite 8429 test antigenici). Sono stati dichiarati guariti 338 altoatesini, mentre il numero delle persone in quarantena torna sotto soglia 10 mila e ora sono infatti 9852. Continua a crescere in Alto Adige, il numero di ricoveri di pazienti covid che ora sono 97 nei normali reparti e 21 in terapia intensiva. Nei normali reparti si aggiungono altri sette pazienti e rispetto a sabato il numero è salito di 17, mentre in intensiva si è aggiunto un altro letto occupato. Lo comunica l’Azienda sanitaria.

Si è conclusa domenica sera l’iniziativa “L’Alto Adige si vaccina” con 46.578 dosi somministrate. Solo il 12% sono state però prime dosi.Il maggior numero delle dosi vaccinali è stato somministrato presso la Fiera di Bolzano (7.517), seguita dal centro vaccinale della Nuova Clinica (3.189) e quello ad Ora (1.836).

Nei Comprensori sanitari di Merano, Bressanone e Brunico il maggior numero delle dosi vaccinali sono state somministrate nel centro vaccinale della caserma Julia 1.589, nel centro Don Bosco 1.359 e nella Casa Michael Pacher 1.364. Florian Zerzer, direttore generale dell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige: “È stato necessario mettere a disposizione in breve tempo un’offerta grande di terze dosi, siccome abbiamo registrato nelle ultime settimane una riduzione notevole della copertura vaccinale soprattutto dalle persone le quali hanno completato il ciclo vaccinale più di 5 mesi fa”.

Aumentano le ‘terapie intensive’

Intanto, in 8 regioni sale la percentuale di posti nelle terapie intensive occupati da parte di pazienti Covid: nella Provincia autonoma di Trento, dove arriva al 20%, nelle Marche (al 14%), nel Lazio (al 12%), in Piemonte e Umbria (all’8%), in Campania, Sicilia e Toscana (al 6%). E’ quanto emerge dal monitoraggio quotidiano dell’Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali).

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