Prima di tutto una task force verificherà l’idoneità, la salubrità e l’igiene dei siti imposti per l’accoglienza
Venezia – La Commissione Tecnica di esperti, istituita nell’ambito del decreto con il quale il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia ha fatto attivare un approfondito controllo igienico-sanitario sui siti ospitanti e sui migranti arrivati nell’ambito dell’operazione Mare Nostrum, si è già riunita ed ha definito i protocolli operativi attraverso i quali attuare le disposizioni contenute nel decreto stesso.
“Siamo già pronti a partire – sottolinea Zaia – prima di tutto con una task force che verifichi l’idoneità, la salubrità e l’igiene dei siti di accoglienza, perché con la confusione che regna a livello nazionale, nessuno si preoccupa di questo aspetto, che invece è fondamentale sia dal punto di vista sanitario che da quello del rispetto della dignità delle persone, che Mare Nostrum tiene in considerazione decisamente più nelle parole che nei fatti. Abbiamo anche il dovere di tutelare prima di tutto i cittadini Veneti e i volontari rispetto ai rischi igienico sanitari di un’operazione gestita dal Governo in maniera dilettantistica, improvvisata e caotica, senza la benché minima attenzione a quello che succede e potrebbe succedere sui territori. Ma tuteliamo al contempo la salute dei migranti, realizzando anche una grande operazione di prevenzione rispetto al rischio del rinfocolarsi di malattie qui debellate da tempo. Troppi tweet ci rassicurano, e proprio per questo non ci fidiamo – aggiunge Zaia – e, come sempre di fronte all’inerzia di uno Stato imbelle, facciamo ciò che riteniamo giusto per tutelare la nostra gente. Saranno controlli capillari ed estremamente professionali – aggiunge il Presidente – effettuati dai medici dei Dipartimenti di Prevenzione delle Ullss interessate con la consulenza e l’assistenza, all’occorrenza anche diretta sul posto, della Commissione tecnica che abbiamo istituito. Le grane e i costi che ricadono sui Comuni e sulla popolazione – dice il Governatore – sono già ingenti di per sé stessi. Almeno la salute pubblica va salvaguardata e messa al riparo dalla disorganizzazione nazionale con un vero e proprio piano di prevenzione e cura,dove necessario”.
Le modalità operative individuate dalla Commissione Tecnica regionale, guidata dal Direttore del Servizio Igiene e Sanità Pubblica dell’Ulss 12 Veneziana Vittorio Selle, riguardano i siti di accoglienza e gli aspetti collegati alla salute dei migranti e alla prevenzione della diffusione di patologie trasmissibili.
Una volta informati dell’attivazione di un sito, da parte della Prefettura o del Comune interessato, i sanitari del Dipartimento di Prevenzione competente per territorio compiranno un sopralluogo alla struttura per verificarne l’idoneità e le condizioni igieniche. I sanitari verificheranno in seguito anche le condizioni di igiene mantenute dopo l’arrivo dei migranti e segnaleranno eventuali problemi alle autorità competenti, a cominciare dalla direzione strategica della propria Ulss e dagli uffici della sanità regionale.
Per quanto riguarda le persone, è stato individuato un set da applicare in maniera omogenea. Non appena insediati i migranti, i referenti e i mediatori culturali saranno invitati ad accompagnare le singole persone presso gli ambulatori dell’Ulss, dove verrà effettuata una visita generale, la profilassi se necessaria, la vaccinazione rispetto alle patologie già note che non vengono trattate nei Paesi di provenienza. Al termine verrà rilasciato un certificato medico che attesterà il tutto e che potrà essere usato anche nei futuri spostamenti dei migranti. Qualora venissero rilevate patologie che necessitano di valutazione specialistica, la persona in questione verrà affidata ai professionisti specifici. Qualora i migranti o alcuni di loro non venissero accompagnati alla visita, saranno i sanitari a recarsi nella struttura di accoglienza per effettuarla. La sorveglianza si concentrerà in particolare su tutte le malattie trasmissibili, a cominciare dalla tubercolosi, una patologia molto diffusa nei Paesi d’origine per procedere, se necessario, alla bonifica sanitaria dei focolai infettivi.
Ai bambini sarà garantita l’assistenza pediatrica, ivi compresa la profilassi vaccinale, così come le necessarie attenzioni saranno rivolte alle donne in gravidanza.