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Comuni, Uncem: tempi eccessivi per varianti piani regolatori. Dal Senato via libera alle concessioni idroelettriche a Regioni

Il presidente Uncem ha scritto al Consiglio nazionale dell’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori 

NordEst –  “Registro tra i Sindaci una forte preoccupazione per i tempi e per i costi di nuovi Piani regolatori comunali, di varianti e altri documenti urbanistici che devono essere adeguati. Vale per moltissime Regioni. La complessità di procedure e atti è aumentata a dismisura negli ultimi anni” . Lo afferma Marco Bussone, Presidente nazionale dell’Uncem (Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani) che ha scritto al Consiglio nazionale dell’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori evidenziando la necessità di snellire norme e anche ridefinire ruoli istituzionali.

“Per un Comune da mille o duemila abitanti un nuovo Piano o una variante strutturale generale impegna cinque, sei, sette anni e qualche centinaia di migliaia di euro”, fa notare Bussone, secondo cui “bisogna invertire questa impostazione. Un piano deve essere autorizzato dai tecnici regionali in non più di un anno dalla data di presentazione. In due si deve chiudere l’intero iter, dalla stesura all’adozione definitiva”.

 

Il Senato ha approvato in questi gironi la ‘regionalizzazione’ delle concessioni idroelettriche. L’emendamento presentato dalla Lega al decreto semplificazioni prevede che, alla scadenza delle concessioni di grandi derivazioni idroelettriche e nei casi di decadenza o rinuncia, le opere in stato di regolare funzionamento passino senza compenso in proprietà delle Regioni. 151 i voti a favore, 40 i voti contrari e 6 gli astenuti.

 

Contributi ai Comuni. Tra i 40mila ed i 100mila euro (in ragione della dimensione) per investimenti in opere pubbliche di manutenzione. Nel Vicentino – così come in molte altre zone di montagna del NordEst – molti Comuni rientrano tra quelli destinatari di queste risorse che andranno utilizzate secondo una precisa tempistica. Si tratta di un’occasione importante anche per le imprese artigiane, per questo Confartigianato Vicenza non solo invita i sindaci a non farsi sfuggire questa opportunità ma vigilerà come, quanto e quando saranno impegnate le risorse. E’ stato creato, per questo scopo, un indirizzo e-mail faq.decreto2019@interno.it a cui i sindaci potranno rivolgersi e che rappresenta un supporto reale specialmente per che guida i piccoli comuni. Gli enti beneficiari sono tenuti ad iniziare l’esecuzione dei lavori entro il 15 maggio 2019. Il contributo è assegnato a tutti i comuni, sia delle regioni a statuto ordinario che speciale, in misura differenziata sulla base della popolazione, nelle seguenti misure:
– 100.000 euro per i comuni con popolazione ricompresa tra 10.001 e 20.000 abitanti;
– 70.000 euro per i comuni con popolazione ricompresa tra 5.001 e 10.000 abitanti;
– 50.000 euro per i comuni con popolazione ricompresa tra 2.000 e 5.000 abitanti;
– 40.000 euro per i comuni con popolazione inferiore a 2.000 abitanti.

In rete, il secondo blocco di faq curate dal dipartimento per gli Affari interni

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