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IL DIBATTITO/’Comune Unico’, avanzano ipotesi di fusione a tre o a sette: l’Alto Primiero accelera

La prossima settimana, nuova riunione dei 7 Comuni di Primiero – ipotesi che avanza con forza, assieme alla fusione a tre di Fiera, Transacqua e Tonadico che preoccupa Siror e Sagron – ma per il momento non ci si sbilancia

Non mancano le nubi sulle Pale, dopo il sondaggio sui Comuni a Primiero. Nella foto, una panoramica di Transacqua dalle webcam di Ari Feltre

Primiero (Trento) –  Per il momento i Sindaci temporeggiano, in vista di una decisione concreta. Sembra ormai chiaro che le Amministrazioni locali – dopo la bufera sollevata dal sondaggio – sono intenzionate a puntare al referendum da indire a febbraio, con voto a maggio 2015 e relativa proroga dei Consigli comunali, salvo nuovi cambi di rotta.

La riunione della prossima settimana a Fiera di Primiero potrebbe riservare nuove sorprese. Per il momento pesano gli equilibri locali e sembra emergere con forza una strada a tre Comuni convinti  per la fusione (Fiera, Tonadico e Transacqua) o a sette (includendo tutti gli altri senza il Vanoi) spazzando via dubbi sul nome o altre resistenze locali.

Intanto, dopo i risultati del sondaggio (a questo link anche i commenti precedenti), continuano gli incontri tra gli amministratori più o meno ufficiali.

La nota del Comitato

“Il Comitato “Per un Primiero meno diviso” – si legge nella nota – ringrazia sinceramente tutti i cittadini della valle per aver contribuito, attraverso le risposte fornite al sondaggio sulla fusione dei comuni, a dare un clamoroso scossone al sistema politico-istituzionale di Primiero.

Si potrebbe dire che “se Maometto non va alla montagna, la montagna va da Maometto”: i risultati indicano inequivocabilmente l’urgenza di un cambiamento strutturale che consenta al territorio di tornare competitivo e da oggi nessuna amministrazione potrà astenersi dal rispondere concretamente al messaggio ricevuto: tutti dovranno impegnarsi per definire al più presto il miglior progetto possibile di fusione per Primiero.

Noi continueremo a stimolare il dialogo affinché il nuovo assetto sia il più ampio e inclusivo possibile, riducendo così gli sprechi e massimizzando i vantaggi. È infatti noto che il “Comune unico”, oltre a poter fornire adeguatamente in via diretta la gran parte dei servizi, assumerebbe su di sé le prerogative della attuale Comunità di valle, esercitando un effettivo ruolo di sintesi politica e programmazione socio-economica di area vasta. A governare Primiero ci sarebbero un unico consiglio comunale, una sola giunta esecutiva ed un unico sindaco: se costoro non si dimostrassero in grado di produrre decisioni o risultati, potranno essere rapidamente sostituiti.

L’epoca dei rimpalli di responsabilità, delle meline infinite, dei veti incrociati, delle intese disattese, dei castelli di carta protocollo e della politica come accaparramento di clan o promozione del destino personale deve finire: questo ha detto in fondo la gente di Primiero!

Il Comitato si mette a disposizione per elaborare, insieme ad amministratori e tecnici locali e provinciali un progetto realistico dove le aspettative e le esigenze degli attuali municipi siano tenute in debito conto, nella consapevolezza però che dopo il referendum saranno i nuovi organi eletti ad costruire l’edificio COMUNE. Voltiamo pagina insieme, e iniziamo a pensare ed agire ‘ricordandoci del futuro’ ”.

Transacqua: “Segnale chiaro”

“Come Amministrazione di Transacqua – si legge sul sito della maggioranza comunale – crediamo che il chiaro ed esplicito segnale di unificazione che la popolazione non solo del nostro Comune ha dato non possa essere in nessun modo trascurato e che ogni singolo Consiglio Comunale dovrà al suo interno discutere e prendere delle posizioni in merito.

Da parte nostra non chiudiamo la porta a nessuna delle due ipotesi di fusione, fermo restando però che nonostante la proroga provinciale sulle tempistiche operative ci lasci maggiori margini di manovra non possiamo tergiversare troppo sull’avvio della fase progettuale. E’ infatti necessario, vista l’attuale norma regionale, analizzare approfonditamente tutte le variabili possibili e partire con il processo di fusione solo con chi, alla fine di un dettagliato percorso di condivisione, sia convintamente favorevole ed appoggi fortemente tale progetto perché, ricordiamo, basta che una sola municipalità non raggiunga il quorum per inficiare il risultato e vanificare gli sforzi di tutti.

Pertanto garantiamo, anche grazie alla manifesta condivisione d’intenti del gruppo di minoranza, il nostro massimo impegno nelle assemblee costituenti e il pieno coinvolgimento della popolazione attraverso dibattiti pubblici e incontri informativi su questo tema ormai non più procrastinabile”.

>Le riflessioni post sondaggio dal Comune di Transacqua

Redazione:
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