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Ciclopedonali in Trentino: nel 2023 percorsi 65 milioni di chilometri

Passaggi in costante crescita (più 4% sul 2022 e più 13% sul 2021)

Un tratto completato del collegamento ciclopedonale Trento-Valsugana [ Ufficio Infrastrutture ciclopedonali-APOP Provincia autonoma di Trento]

 

Trento – Il Trentino si conferma una terra a misura di ciclista. Lo confermano i dati relativi al transito delle due ruote e dei podisti lungo la rete di ciclopedonali che il territorio può vantare. Nel corso del 2023, nei punti di rilevamento lungo la rete viaria provinciale sono stati misurati quasi 2,8 milioni di passaggi, con un aumento del 4% rispetto al 2022 e del 13% rispetto al 2021. La stima è che lo scorso anno siano stati percorsi 65 milioni di chilometri. I dati di crescita più significativi, raccolti dall’Ufficio Infrastrutture ciclopedonali della Provincia – sono stati registrati in Valle dei Laghi e nell’Alta Valsugana.

Lungo la rete delle ciclovie del Trentino sono presenti 17 strumenti elettronici di misura dei passaggi di pedoni e bici che registrano senza soluzione di continuità il numero di biciclette e pedoni in transito. Nel dettaglio, i passaggi complessivi nel 2023 – nonostante l’estate molto più piovosa rispetto a quelle precedenti – sono stati 2.774.927 (2.269.470 ciclisti e 505.457 persone a piedi), oltre 100 mila in più rispetto ai 2.673.648 del 2022 (2.187.452 bici e 486.196 pedoni) e oltre 300 mila rispetto al 2021 quando i transiti furono 2.450.632 (1.969.626 i mezzi a due ruote, 481.006 le persone a piedi). A questi numeri vanno aggiunte anche le misurazioni delle zone urbane, dove sono stati installati i nuovi “contabici” di Trento e Rovereto. Si tratta di altri 1,9 milioni di passaggi, per un totale di quasi 5 milioni (4.706.924).

Restringendo il cerchio alle valli, le ciclabili che hanno avuto un aumento significativo dell’utenza sono la ciclovia Adige-Garda (Mori-Torbole +7%), la ciclovia della Valle dei Laghi (+17%), la ciclovia della Val di Sole (+5%) e la parte alta della Valsugana (ciclovia Pergine-Caldonazzo-Levico) che ha registrato un incoraggiante +8%. Meno accentuati appaiono invece gli aumenti delle piste ciclopedonabili dell’Adige (zone Trento nord, Avio-Ala), della bassa Valsugana (zona Borgo-Grigno) e dell’alta Val di Non, mentre registrano una lieve flessione le ciclovie dell’Adige (zona S.Michele e Nomi), della Val Rendena e della Val di Fiemme-Fassa.

Analizzando invece le variazioni sui dati dei passaggi, si scopre che in linea generale i pedoni sono circa il 18% del totale e sono aumentati del 3,8% rispetto ai ciclisti (+3,6%). Si conferma, inoltre, la tendenza degli ultimi anni in un utilizzo sempre più diversificato della bicicletta come mezzo di trasporto personale per andare al lavoro e per il turismo trentino, che da decenni porta un indotto economico in continua crescita.

Nel complesso, dai rilevamenti delle 14 stazioni sulla rete extraurbana e delle 3 stazioni urbane di Trento e Rovereto, è stata stimata una percorrenza di circa 65 milioni di chilometri pedalati, corrispondenti a 4,7 milioni di litri di carburante risparmiati. Inoltre, in termini di inquinamento, è stata evitata l’emissione di oltre 10 mila tonnellate di anidride carbonica nell’atmosfera, che equivale all’assorbimento di ben 264 mila alberi. Infine, tali numeri hanno prodotto un risparmio economico di quasi 54 milioni di euro se le stesse percorrenze fossero state compiute in auto.

Risultati più che soddisfacenti, ottenuti grazie anche alla costante manutenzione ordinaria e straordinaria su tutte le ciclovie provinciali, pianificate, progettate e realizzate dal Servizio Opere Stradali e Ferroviarie (SOSF) e gestite dal Servizio Sostegno Occupazionale e Valorizzazione Ambientale (SOVA) nell’ambito del Progettone.

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