A livello nazionale le regioni migliori sono Trentino e in Veneto, con un tasso di disoccupazione rispettivamente del 5,15 e 6,6%
Venezia – Nel 2012, il tasso di disoccupazione, in Italia, ha raggiunto il record del 10,7%; si tratta, come fa sapere l’Istat nel suo rapporto Noi Italia, del risultato peggiore dal 2000. All’interno di tale percentuale, poi, si registra un divario piuttosto marcato tra generi: la disoccupazione maschile è al 9,9%, quella femminile al 11,9%.
Va anche detto che, nel 2012, il tasso di disoccupazione italiano risulta superiore a quello dell’Ue, che si attesta al 10,5%.
In particolare, il tasso di disoccupazione maschile è inferiore alla media europea (10,4% con punte del 24,7% in Spagna) mentre quella femminile è decisamente al di sopra (10,5% la media Ue).
A livello regionale, si registrano profonde differenza: nel 2012 il tasso di disoccupazione si è fermato al 6,7% nel Nord-Est, raggiungendo il 17,2% nel Mezzogiorno. Le percentuali più alte sono quelle di Campania e Calabria (19,3%) e Sicilia (18,6 per cento). In Trentino (5,15) e in Veneto (6,6%) si osservano i dati migliori.
Particolarmente significativo, poi, è l’ammontare della disoccupazione giovanile che, nel 2012, ha raggiunto il livello record del 35,3%, in aumento di 6,2 punti rispetto all’anno precedente e di oltre 11 punti rispetto al 2003.
Altrettanto significativa, è la presenza di inattivi, persone che si ritengono troppo scoraggiate per trovare lavoro e, ormai, neanche lo cercano più. La loro percentuale, nel 2012, ha raggiunto il 36,3%, pari a un milione e 604mila individui. In Europa, la media è del 28,2%.