Questo il verdetto di primo grado del processo

Milano – (Adnkronos/Ign) – L’ex premier Silvio Berlusconi era imputato per concussione e prostituzione minorile. Pena aumentata di un anno rispetto alla richiesta del pm. Boccassini assente per ferie, al suo posto Bruti Liberati. In aula anche Daniela Santanchè (FOTO). Al Palazzo di Giustiziaassalto di fotografi e giornalisti da tutto il mondo. Berlusconi: “Vogliono farmi fuori”.Dal ‘bunga bunga’ alla sentenza, le tappe del processo.
I giudici della quarta sezione penale del tribunale di Milano hanno condannato l’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, imputato nel processo Ruby, a sette anni di carcere e interdizione perpetua dai pubblici uffici.
L’ex premier è stato riconosciuto colpevole per il reato di concussione per costrizione e per il reato di prostituzione minorile. L’addio alla scena politica avverrebbe solo con la conferma della sentenza in Cassazione. Berlusconi era accusato di concussione, ma nel corso del dibattimento il reato è stato trasformato in induzione indebita per una modifica della legge anticorruzione varata dal governo Monti.
I giudici nel condannare Berlusconi, hanno anche disposto la trasmissione degli atti alla Procura perché indaghi su presunte false testimonianze. I giudici hanno letto una lista di persone, che hanno testimoniato nel corso del processo e su cui si ritiene di dover fare le opportune valutazioni. Tra gli atti da ‘valutare’ la testimonianza di Giorgia Iafrate, la poliziotta che affidò Ruby a Nicole Minetti. Sono stati trasmessi anche i verbali relativi alle deposizioni di diverse ‘olgettine’, di Mariano Apicella e di Valentino Valentini.
Disposta anche la confisca dei beni sequestrati a Karima El Maurogh, in arte Ruby, e al compagno Luca Risso. Assente in aula per ferie il pm Ilda Boccassini, che aveva chiesto lo scorso 13 maggio una condanna a sei anni di carcere e l’interdizione perpetua per l’ex premier. Al suo posto, il capo della Procura di Milano Edmondo Bruti Liberati.
Gli avvocati di Silvio Berlusconi, Niccolò Ghedini e Piero Longo, prima della sentenza hanno depositato una breve memoria con cui integrare l’arringa difensiva dello scorso 3 giugno. “Visto che il tribunale ha deciso -ha spiegato Ghedini – di annettere i verbali resi da Karima, (al processo parallelo ndr), abbiamo deciso per una breve memoria di commento alle sue dichiarazioni”.