La Fondazione Giorgio Cini di Venezia dedica a Giacomo Casanova, di cui ricorre quest’anno il 300° anniversario dalla nascita, un ricco programma di attività culturali. L’obiettivo è quello di far emergere un ritratto complesso e multidisciplinare di una delle figure più iconiche della storia di Venezia che ha attraversato da protagonista l’ultimo secolo di vita della Serenissima

di GianAngelo Pistoia
NordEst – In occasione dei trecento anni dalla nascita di Giacomo Casanova (2 aprile 1725 – 4 giugno 1798) la Fondazione Giorgio Cini partecipa alle celebrazioni cittadine con un programma di attività che si dispiegherà tutto l’anno e vedrà coinvolti i suoi Istituti e i Centri di ricerca. L’obiettivo è quello di far emergere un ritratto complesso e multidisciplinare di una delle figure più iconiche della storia di Venezia che ha attraversato da protagonista l’ultimo secolo di vita della Serenissima. La Fondazione celebra lo spirito europeo incarnato da Casanova. Il programma include una grande mostra che interesserà in autunno la Galleria di Palazzo Cini a San Vio e le due sale, Carnelutti e Piccolo Teatro, nell’Isola di San Giorgio Maggiore.
Il simposio internazionale
“Casanova in time 1725 – 2025” è il titolo del simposio internazionale attorno alla figura storica di Casanova, rappresentativa di un mondo che andava scomparendo, come la Repubblica di Venezia, ma anche delle trasformazioni della società moderna. Il suo mito ha attraversato gli ultimi tre secoli rispecchiando gli sguardi sul Settecento di letterati, storici, artisti, cineasti, esponenti della cultura e della politica. Il simposio, che si terrà dal 4 al 7 giugno 2025 nell’Isola di San Giorgio Maggiore e a Ca’ Dolfin, nasce dalla collaborazione fra la Fondazione Giorgio Cini (Istituto per la Storia della Società e dello Stato Veneziano) e l’Università Ca’ Foscari Venezia (Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali Comparati), assieme all’Ateneo Veneto, l’Archivio di Stato di Venezia, il Museo del Settecento Veneziano e la Biblioteca del Museo Correr.
Tre dei sei corsi di perfezionamento in programma all’Istituto Italiano Antonio Vivaldi sono dedicati al mondo casanoviano. Il 29 maggio si studieranno le vicende di cantanti, librettisti e concorrenti vivaldiani nelle caricature di Zanetti. Il 17 luglio, “Casanova prima di Casanova” affronterà il mito del libertino: il seminario si chiuderà con un concerto degli allievi dedicato al dramma per musica “L’inganno trionfante in amore”, il cui debutto è avvenuto nel 1725, anno di nascita di Casanova, al Teatro Sant’Angelo di Venezia. Infine, il 26 – 29 novembre, giornate di studi musicali su “La cultura veneziana a Dresda. Casanova – Pisendel – Casanova”. L’Accademia Vivaldi offre attività di alta formazione rivolte a gruppi di studenti selezionati tramite bandi (disponibili sul sito web della Fondazione): un’opportunità per perfezionarsi nell’interpretazione e di approfondire aspetti musicologici delle composizioni vivaldiane.
Seminario di musica e concerto
I “Seminari di musica antica Egida Sartori e Laura Alvini”, diretti da Pedro Memelsdorff, indagano le possibili comuni frequentazioni parigine di Giacomo Casanova e Joseph Boulogne, attraverso la ricerca e lo studio di partiture o altro materiale musicale. Di vent’anni più giovane, Boulogne condivise con il più celebre veneziano diversi tratti biografici: habitué nelle altre sfere nobiliari, leggendario seduttore, violinista, in seguito, anche agente politico e massone. L’opera di Boulogne verrà infatti messa in prospettiva con le sue attività politiche. Il seminario e il concerto intitolati “Joseph Boulogne Chevalier de St. George. Concerti e sinfonie” (1770-1780) si terrano dal 22 al 26 settembre 2025 e vedranno come docente Théotime Langlois de Swarte, giovane stella del violinismo barocco europeo e mondiale; ad assisterlo nel repertorio delle sinfonie sarà lo stesso direttore dei Seminari.
L’Istituto per il Teatro e il Melodramma organizza una giornata di studi per indagare la scena teatrale al tempo di Casanova e approfondire gli echi casanoviani nella produzione teatrale italiana del Novecento. Studiosi provenienti da diverse università europee rifletteranno su come il mito di Casanova sia stato raccontato in età contemporanea sui palcoscenici italiani. L’iniziativa, che si terrà il 19 novembre 2025 nell’Isola di San Giorgio Maggiore, è organizzata in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari Venezia e la Université Sorbonne di Parigi.
In autunno una grande mostra
La mostra vuole rievocare e mettere in scena la temperie culturale e artistica di quei primi decenni del Settecento a Venezia che fanno da sfondo alla nascita e alla formazione di Casanova. Il progetto espositivo si articola tra l’Isola di San Giorgio Maggiore e la Galleria di Palazzo Cini, con il coordinamento scientifico di Luca Massimo Barbero, direttore dell’Istituto di Storia dell’Arte. Al centro, la straordinaria silloge di caricature presenti nell’Album di Anton Maria Zanetti il Vecchio, oltre a una selezione di dipinti, disegni, incisioni, oggetti, libri e ulteriori testimonianze provenienti dalle raccolte della Fondazione Giorgio Cini unitamente a preziosi prestiti di musei e collezioni italiani ed esteri.
Concerto
I musicisti Stefano Albarello (direzione, qānūn, chitarra barocca), Peppe Frana (liuti lavta e tanbūr), Giovanni De Zorzi (flauto ney) e Gianfranco Russo (viola d’amore) sono invitati dall’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati, quale omaggio al profilo cosmopolita di Giacomo Casanova. Il concerto “Casanova al Levante” che si terrà il 19 novembre 2025, vedrà l’esecuzione di musiche in voga al tempo dei suoi viaggi nell’Est europeo e a Costantinopoli, di derivazione sia veneziana che ottomana, con strumenti appartenenti alle due tradizioni musicali. Tra gli scritti lasciati da alcuni ambasciatori del tempo, infatti, ritroviamo alcune musiche trascritte secondo i criteri occidentali, composizioni strumentali e vocali che si potrebbero definire turchesche. Anche gli strumenti musicali utilizzati creano un connubio tra importazione della cultura orientale e una “orientalizzazione” della tradizione strumentale occidentale. È il caso della viola d’amore, adottata poi nel mondo ottomano col nome di “sine kemān”.
Libertinismo e spiritualità
Dal 16 al 18 dicembre 2025, con il convegno “Libertinismo e spiritualità: tra desiderio e ribellione”, il Centro Studi di Civiltà e Spiritualità Comparate dà il suo contributo alla comprensione della figura di Giacomo Casanova a tre secoli dalla sua morte.