Il riscatto dei dolci tradizionali, ogni regione ha la sua variante, ecco quelle del NordEst
NordEst – Nonostante la crisi e l’attenzione alla dieta quasi 6 italiani su dieci (59 per cento) non rinunciano a portare in tavola i dolci tipici del Carnevale, dalle frappe alle castagnole, ma tra questi piu’ della metà li prepara in casa (33 per cento) mentre solo il restante 26 per cento li acquista. E’ quanto emerge da un sondaggio del sito www.coldiretti.it in occasione del Carnevale 2014 durante il quale si stima un consumo di circa 12 milioni di dolci tipici. Berlingozzi e cenci in Toscana, cicerchiata in Abruzzo, brugnolus e orillettas in Sardegna, galani in Veneto, sfrappole in Emilia Romagna, bugie in Liguria, chiacchiere in Basilicata, struffoli e sanguinaccio in Campania, crostoli in Friuli, frappe e castagnole nel Lazio, pignolata in bianco e nero in Sicilia e grostoi in Trentino, sono – sottolinea la Coldiretti – solo alcune delle specialità gastronomiche censite a livello regionale che gli italiani riscoprono nei giorni di carnevale.
La novità di quest’anno – continua la Coldiretti – è la tendenza alla preparazione casalinga dovuta sia alla necessità di risparmio dettata dalla crisi ma anche dal piacere di esprimere la propria creatività personale nella realizzazione di dolci da offrire in famiglia o a parenti ed amici. Partendo da ricette regionali che utilizzano soprattutto ingredienti semplici come farina, zucchero, burro, miele e uova è possibile fare una ottima figura spendendo meno di cinque euro al chilo facendo anche fronte ai consumi energetici per la cottura. Al contrario per l’acquisto al forno od in pasticceria si spendono dai 15 ai 30 euro al chilo, prezzi sostanzialmente stabili o in leggero aumento rispetto allo scorso anno.
La preparazione casalinga offre anche la possibilità di assicurarsi la qualità e la freschezza degli ingredienti, che fanno la differenza sul risultato finale, a partire dalle uova e dal miele che – continua la Coldiretti – possono essere acquistati anche nei mercati degli agricoltori di campagna amica dove sono offerti a volte anche dolci della tradizione contadina che nulla hanno a che fare con i prodotti industriali low cost. Non è solo per questo pero’ che i dolci casalinghi sono preferiti dai bambini che – precisa la Coldiretti – stanno riscoprendo l’orgoglio di mostrare a scuola o nelle feste private l’abilità in cucina delle proprie mamme.
Il fatto che una porzione di 50 grammi di frappe contenga 235 chilocalorie significa che un consumo moderato non ha effetti drammatici sulla dieta e sulla salute anche perché la privazione in un momento di festa, soprattutto per i piu’ piccoli, – sostiene la Coldiretti – puo’ avere effetti negativi sull’umore.
La festa – ricorda la Coldiretti – prende le mosse dalla tradizione della campagna, dove segnava il passaggio tra la stagione invernale e quella primaverile e l’inizio della semina nei campi che doveva essere festeggiata con dovizia. I banchetti carnevaleschi – conclude la Coldiretti – sono molto ricchi di portate perché, una volta in questo periodo si usava consumare tutti i prodotti della terra, non conservabili, in vista del digiuno quaresimale.
FRIULI VENEZIA GIULIA: crostoli, le frittelle e le castagnole;
TRENTINO A.A.: grostoi, nastri di pasta dolce fritti e spolverati di zucchero a velo:
VENETO: galani, strisce quadrate o rettangolari fritte, frittelle e castagnole bocconcini fritti.