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Il Buon Anno del presidente del Consiglio provinciale Kaswalder: “Questo rinnovato Consiglio provinciale sappia capire fino in fondo la epocale svolta in corso”

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Gli auguri ai trentini del presidente Kaswalder. Sulla questione della concessione A22, il presidente condivide l’idea che ci si debba battere fino in fondo per il rinnovo della gestione

 

Trento – “A conclusione di un anno denso di avvenimenti – scrive il presidente Kaswalder – , ultimo in ordine di tempo il tristissimo evento terroristico che ha toccato duramente la nostra comunità, i danni da maltempo dell’ottobre scorso, gli accadimenti politici delle doppie consultazioni elettorali, quella provinciale e quella nazionale, un esecutivo che si affaccia, inedito, sul panorama politico locale, tutto contribuisce a caricare di preoccupazioni ma pure di aspettative il nuovo anno.

La scommessa, che è una speranza, è quella che questo rinnovato Consiglio provinciale sappia capire fino in fondo la epocale svolta in corso, riuscendo a raccogliere le forze e la lungimiranza necessarie.
I ruoli di maggioranza e minoranza sono e rappresenteranno sempre elementi costitutivi e costruttivi di una democrazia. Ma potremo parlare di democrazia completa solo in presenza di posizioni che non siano strumentali o fini a sé stesse.

Ecco perché il mio sommesso – continua il presidente del Consiglio provinciale – appello è rivolto a tutte le forze presenti in Consiglio affinché abbiano quale fine basilare quello della costituzione di una precondizione di rispetto e tutela dell’ Istituzione. Senza questo senso alto di governo della res publica, collegato ad un obiettivo di progetto virtuoso di Autonomia e di feconda attività legislativa, la distanza tra gente ed Aula continuerà a rimanere insuperabile ed insopportabile. E’ riportare al centro il cuore della politica tra i banchi di questa consigliatura uno dei compiti che tutto il Consiglio provinciale spero comprenda essere una delle priorità di Legislatura.

Chiedo davvero che in questo senso ogni consigliere faccia la sua parte, e mi sembra che i primi segnali siano in questo senso incoraggianti. Il Consiglio provinciale deve puntare ad essere sempre più la casa dell’Autonomia, quell’ edificio politico istituzionale vicino alla gente, e con il quale la stessa possa interfacciarsi trovandosi appunto a casa propria.

La grande scommessa è quella di un’Autonomia che incontra il mondo globale, e vince la sfida che lo stesso le lancia attraverso la qualità della propria proposta prima, risposta poi; partendo dalle specialità insite in un sistema trentino che è già fatto di tanta qualità e molta eccellenza ma è oggi carente sul piano della rete tra i diversi settori.

E’ qui che la nostra Terra sarà chiamata a rispondere ed è qui su questo terreno che tutti gli attori cultuali, economici ed imprenditoriali della società trentina misureranno il proprio grado di sensibilità politico istituzionale.

Le direttrici sono quelle indicate da una storia millenaria che non è statica tradizione culturale, ma linfa. Una linfa che ci deve portare a considerare la nostra, una specialità, non certo sinonimo di campanile, ma capacità di innovazione e proposizione secondo modelli di riferimento mitteleuropei di cui non dobbiamo temere contaminazione, ma al contrario cercare, governandoli, di declinare in base alle nostre caratteristiche di Terra di confine. Terra di confine, la nostra, che nel panorama geopolitico si confronta e concorre con tutti, ma elegge il Nord stella polare di riferimento culturale e politico, così come ampiamente le deriva dalla propria storia.

Alludo a quell’alveo euroregionale – conclude Kaswalder – entro il quale è ora e tempo che si implementino gli sforzi di collaborazione fattiva ed innovativa, sapendo che non partiamo dall’anno zero, ma da basi interessanti”.

  • In breve

Autonomia al Veneto – “Reputo il presidente del Consiglio una persona seria e non sprovveduta. Per questo il premier Conte sa benissimo che sulle 20 materie a legislazione concorrente e sulle 3 di competenza statale per cui è possibile la delega, la Costituzione prevede la possibilità di attribuire alle Regioni ‘ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia’. Divagazioni sul tema non ci devono essere. Se così non fosse, vorrebbe dire che i cittadini sono presi in giro”. Lo dice il presidente della Regione Veneto Luca Zaia in una intervista al ‘Gazzettino’. “Sono pronto alla firma, ma non firmerò un testo annacquato – avverte Zaia – non vorrei che qualcuno pensasse che al Veneto basta una conferenza stampa per firmare un progetto serio com’è l’autonomia”. “Non mi risultano accordi con la senatrice Nugnes – puntualizza Zaia, dopo che Nugnes ha espresso il suo no alle autonomie – Mi risulta che Di Maio abbia firmato un contratto con Salvini e che Salvini abbia firmato un contratto con Di Maio”.

Banche, al via il nuovo gruppo trentino – Con il primo gennaio il Gruppo bancario cooperativo Cassa Centrale Banca inizia l’attività come capogruppo. E’ la prima ad aver raggiunto questo traguardo. Sono 85 le banche di credito cooperativo affiliate tra Bcc, Casse Rurali e Raiffeisen, con 1.500 filiali e 11.000 collaboratori. Il patrimonio netto è di 6,7 miliardi di euro. Si è tenuta a Trento l’ultima riunione del cda che ha convocato l’assemblea dei Soci per il 14 gennaio a Milano che dovrà nominare la nuova governance composta da 15 membri, 10 espressione delle banche di credito cooperativo e 5 indipendenti. “Il sistema delle banche locali si rafforzerà: il credito cooperativo è un valore fondamentale per l’Italia, un motore irrinunciabile di sviluppo e di sostegno all’economia, ai territori, alle comunità, alle famiglie e alle pmi”, ha detto il presidente di Ccb, Giorgio Fracalossi. “Questo progetto originale e innovativo – ha aggiunto il direttore Mario Sartori – rappresenta un pezzo del futuro e della speranza del nostro Paese”.

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