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Buenos Aires, è morto Richard Scalet: discendente di primierotti

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Il nonno, Giuseppe Scalet, emigrò dal Primiero

diariodeljuiciosgo
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Buenos Aires (Argentina) – Avvocato di origini trentine, fu incarcerato per anni dalla polizia politica di Videla Presidente dell’Asociaciòn national de Ex Presos Politicos, aveva 56 anni. Si è spento nei giorni scorsi a Buenos Aires in Argentina, Richard Scalet, presidente dell’Asociaciòn National de Ex Presos Politicos, che riunisce le vittime della feroce repressione del regime del dittatore Videla.

Scalet, di origine trentina, era nipote di Giuseppe Scalet che emigrò dal Primiero all’inizio del Novecento in Argentina. Il nonno, fece fortuna come commerciante di bestiame -, 56 anni, era il più vecchio di sei fratelli. Fu perseguito dalla polizia politica argentina in prima persona alla fine degli anni Settanta.

Arrestato quando ancora studiava giurisprudenza a Cordoba perché sospettato di fraternizzare con gli oppositori del regime, venne recluso nelle terribili prigioni di Videla e fu soltanto grazie all’interessamento dei parenti trentini e dell’associazione Trentini nel mondo se potè essere liberato, dopo una prigionia durata un paio di anni, durante i quali nemmeno i famigliari sapevano dove si trovasse.

Dopo la liberazione, e con la fine della dittatura, nel frattempo laureatosi e diventato avvocato, Scalet si è prodigato per aiutare chi come lui aveva patito la repressione e le torture della polizia politica.

Scalet ebbe incarichi di rilievo dal governo Menem, perlomeno nella prima legislatura, prima che il presidente cadesse in disgrazia. Ma la maggior parte della sua attività pubblica Scalet l’ha condotta in nome delle vittime della polizia politica. E’ deceduto in seguito ad un ictus dopo il ricovero in condizioni  disperate all’ospedale di Buenos Aires.

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