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Bolzano, Martha Stocker eletta presidente in Consiglio provinciale, Vice Bizzo

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Eletto il presidente dell’Assemblea anche a Bolzano

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Bolzano – Martha Stocker (nella foto) eletta presidente alla prima votazione, con maggioranza assoluta (18 voti). Roberto Bizzo eletto con 19 voti. Dopo lunga discussione su come procedere all’elezione dei segretari questori, non essendo ancora definito chi appartiene alla maggioranza e chi all’opposizione, sono stati eletti segretari questori Arnold Schuler, Richard Theiner e Roland Tinkhauser.

La seduta

Quale consigliere più anziano, Oswald Schiefer ha aperto oggi la seduta costitutiva della Consiglio provinciale di Bolzano nella XVa legislatura.Il presidente provvisorio ha dato il benvenuto ai “nuovi e vecchi eletti”, agli spettatori dalla tribuna e ai numerosi giornalisti presenti, ha quindi invitato al suo fianco i consiglieri più giovani dei due gruppi linguistici, ovvero Philipp Achammer e Christian Tommasini, per costituire l’Ufficio di Presidenza provvisorio.

Il pres. Schiefer ha quindi invitato l’aula ad osservare un minuto di silenzio in memoria delle vittime del nubifragio in Sardegna. Dopo l’appello – tutti erano presenti – lo stesso Schiefer ha invitato consigliere e consiglieri a prestare giuramento di fedeltà alla Costituzione, prestandolo egli stesso. Il cons. Sven Knoll e il cons. Bernhard Zimmerhofer hanno giurato aggiungendo parole di specificazione con riferimento al proprio impegno per l’autodeterminazione. Schiefer ha quindi comunicato a quale gruppo linguistico si sono dichiarati appartenenti i singoli consiglieri e consigliere.

È stata quindi avviata la procedura di elezione del/la presidente del Consiglio provinciale: come ha comunicato Schiefer, si doveva trattare di una persona di lingua tedesca. Arno Kompatscher è intervenuto per proporre, a nome della SVP, la consigliera Martha Stocker: “L’esito delle elezioni ha fatto sì che non ci sia un partito di maggioranza assoluta, la SVP ha una maggioranza di 17 consiglieri il che impone un governo di coalizione: abbiamo bisogno di un partner per una solida maggioranza. La SVP intende condurre colloqui con tutti i partiti in Consiglio, pertanto appare sensato non prendere decisioni che potrebbero avere conseguenze negative su questi colloqui: è giusto attendere una nomina definitiva, costituendo una presidenza provvisoria per poter negoziare liberamente”. Queste considerazioni, ha sottolineato Kompatscher, valgono anche per i segretari questori: “Come maggioranza non vogliamo più prendere decisioni dall’altro senza consultare gli altri partiti, introducendo uno stile nuovo”.

Ulli Mair ha quindi proposto quale presidente Pius Leitner, dei Freiheitlichen, ricordando che da queste elezioni i Freiheitlichen sono risultati il secondo partito, e che bisogna rispondere alla volontà degli elettori: “Nell’Ufficio di Presidenza deve sedere anche la minoranza politica, ma ancora non si sa quale essa é, quindi oggi noi votiamo in base alla rappresentanza etnica. La SVP vuole una carica a tempo per interessi partitici, ma l’Ufficio di Presidenza deve essere super partes e non può essere abusato dal punto di vista politico”. Secondo Mair, un nuovo stile politico dovrebbe indurre a non ripercorre quanto fatto in passato; inoltre Leitner é tra i consiglieri piú anziani ed esperti, e in quanto tale può svolgere al meglio l’incarico di presidente.

Per Sven Knoll, “forse Kompatscher quale nuovo consigliere non conosce bene il regolamento, in quanto non é la Giunta provinciale, ma è il Consiglio provinciale che elegge l’Ufficio di Presidenza. Quale organo sovrano, il Consiglio ha diritto di eleggere Presidenza e Ufficio di Presidenza, e questo non ha nulla a che fare con le trattative di coalizione, in quanto il presidente deve rappresentare tutti i consiglieri, non gli interessi di una coalizione di governo”. Il consigliere si é detto quindi contrario a soluzioni transitorie.

Secondo Riccardo Dello Sbarba “né nel Regolamento né nel linguaggio politico esiste il termine “provvisorio” per definire la Presidenza”. L’organo consiliare, eletto dal popolo, é superiore all’esecutivo, e la SVP proporrà persone che aspirano a restare il meno possibile sulla poltrona di presidente o di segretario, “ma così il legislativo diventa una variabile dipendente dall’esecutivo, non solo: dipendente dalle scelte interne di alcuni partiti”. Se non si vogliono pregiudicare i colloqui di coalizione, il Regolamento interno offre una soluzione: “Noi ora votiamo presidente, vice e segretari questori, che avranno un mandato di maggioranza e opposizione: se questo non dovesse più corrispondere dopo la formazione della Giunta, essi potranno essere sostituiti, ma caso per caso, non come decisione a priori”. La Presidenza del Consiglio, ha ricordato Dello Sbarba, deve essere subito al lavoro per elaborare alcune riforme, tra cui quella sul finanziamento dei gruppi. Ha quindi annunciato che i Verdi non avrebbero partecipato alla votazione come forma di protesta.

Eva Klotz ha ricordato le promesse della SVP per un nuovo stile e una rivalutazione del Consiglio provinciale, chiedendosi che ne fosse stato e dove fosse la dignità del libero mandato: “Vi comportate come pecoroni”, ha detto rivolgendosi al gruppo SVP, aggiungendo che nessun consigliere SVP era intervenuto contro questo modo di procedere. Il presidente del Consiglio provinciale designato dovrebbe essere Pius Leitner, in quanto secondo votato in assoluto, e in quanto ha i requisiti previsti dal regolamento, che non prevede che il presidente sia della maggioranza, ma che egli tuteli la dignità e i diritti de Consiglio, e che abbia doti di correttezza e di rappresentanza che Leitner senz’altro ha. Klotz ha quindi invitato Kompatscher a non restare legato a vecchie dinamiche.

Anche Andreas Pöder ha rilevato l’assenza di uno stile nuovo: Stocker é una persona stimata, “ma è la procedura che non va: l’art. 46 dello Statuto prevede l’elezione di un presidente per i primi 30 mesi, non per un periodo provvisorio”. Rivalutare il Consiglio vuol dire in primis dargli un Ufficio di Presidenza definitivo per i primi 30 mesi, che sono un periodo comunque breve. Pöder ha quindi annunciato che avrebbe votato per Leitner, la cui correttezza e il cui equilibrio sono stati dimostrati anche dal suo lavoro all’interno della Commissione per il regolamento interno. Invece che dedicarsi a questi mercanteggiamenti, bisognerebbe dedicarsi a problemi veri, “come i licenziamenti alla Hoppe o la crisi economica che vivono le famiglie”.

Alessandro Urzì ha ricordato che il presidente del Consiglio incide sulle scelte di fondo, come dimostrato in passato: ci sono stati presidenti che hanno lacerato l’assemblea, ottenendo mozioni di sfiducia, e presidenti che hanno favorito dialogo e comprensione, “come Vezzali o Steger”. Si tratta quindi di cariche che hanno un ruolo importante, pertanto non possono essere provvisorie. La SVP avrebbe potuto organizzarsi prima, arrivando con una assegnazione dei ruoli già effettuata, invece si vuole che la Presidenza sia frutto di accordio politici, mentre si tratta di una scelta di fondo che appartiene al Consiglio. Urzì ha quindi annunciato astensione, nonostante la considerazione verso Leitner, in quanto le funzioni previste dallo Statuto dovrebbero essere espressione di libera scelta dei consiglieri del gruppo corrispondente, non condizionata da voto terzo. Ha quindi chiesto, dopo l’elezione del presidente, una riunione dei consiglieri del gruppo italiano per trovare un candidato vicepresidente.

La neoconsigliera Brigitte Foppa ha aderito alle critiche di Dello Sbarba alla provvisorietà, dicendosi stupita della volontà di occupare le cariche con persone che lasceranno il posto: “Nel mondo normale e lavorativo, questo modo di procedere é incomprensibile, inoltre non rientra in una prassi democratica: si vuole giocare con il tempo, senza sincerità e trasparenza, senza la promessa cultura di fiducia”. Bisopgna stare attenti al messaggio che si vuole dare ai cittadini, i quali hanno chiesto ad alta voce un rinnovamento: “Diamo un segnale chiaro”.

Paul Köllensperger, pure neoeletto, ha segnalato “come cittadino normale” che “questo mese perso crea irritazione tra i cittadini: i colloqui di coalizione si potevano fare prima, ed oggi avremmo già le carte in tavola. Noi ci asterremo, e se ci sarà un ballottaggio sosterremo il candidato dell’opposizione”.

Roberto Bizzo, augurando a tutti di lavorare con serenità e cordialità di rapporti, ha segnalato che l’elezione di presidente e vicepresidente è il primo atto del Consiglio, necessario perché esso possa lavorare, e che questo deve avvenire nel rispetto di partiti, elettori, istituzioni: ha aggiunto quindi di non credere alla provvisorietà, e di appoggiare per questo la proposta di Kompatscher “per le qualità di equilibrio, correttezza e trasparenza di Martha Stocker”.

Elena Artioli ha ricordato che Kompatscher aveva già annunciato, nei colloqui informali, la sua volontà di effettuare una presidenza provvisoria, e lodato la presidenza Steger nel passato: “Quel che desidero di più”, ha aggiunto, “é che cominciamo a lavorare, perché i problemi sono moltissimi, soprattutto in relazione alla crisi, quindi va predisposto al più presto il calendario dell’aula”.

Si è quindi proceduto all’elezione del/la presidente, con voto segreto, cui hanno partecipato tutti i 35 eletti ed elette: Martha Stocker ha ricevuto 18 voti, Pius Leitner ne ha ricevuti 10, 6 le schede bianche, 1 nulla in quanto conteneva solo il cognome Stocker e non il nome (ci sono due consiglieri con cognome Stocker). Avendo ottenuto la maggioranza assoluta, Martha Stocker è risultata presidente del Consiglio, e Schiefer, congratulandosi, le ha ceduto il posto. La neopresidente ha ringraziato chi l’ha sostenuta, promettendo che cercherà di rispettare la dignità dell’aula, lavorando di conseguenza con provvedimenti coerenti e adottando decisioni nel rispetto dei presenti e della dignità della carica.

Prima delle procedure per l’elezione del/la vicepresidente, su richiesta di Urzì la seduta è stata interrotta per un confronto interno ai consiglieri del gruppo italiano.

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