NordEst

Bene Pellegrini, vola in finale nei 200 stile libero

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Dopo il flop dei 400 la regina delle piscine Federica Pellegrini prima nella batteria che vale l’accesso in finale dei 200 stile. Agita le acque l’impresa della 16enne Ye Shiwen, per gli statunitensi è "record sopetto". Campriani conquista l’ottava medaglia nel tiro a segno carabina da 10 metri.Quintavalle ko nel judo. Spento e spostato il braciere olimpico. Occhiuzzi d’argento. Bronzo per la judoka Forciniti che esulta e mostra una maglietta da ‘bad girls’. Nuoto, oro e record mondiale Vollmer in 100 farfalla.

La delusione –
In entrambi i casi la delusione è cocente: perché per il ranista, vicecampione mondiale della specialità, le aspettative di salire sul podio erano tante e accreditate dal secondo tempo ottenuto in qualifica, dalla divina della piscina, nonostante il settimo tempo in batteria, ci si aspetta sempre il massimo. Ma al di là dell’amarezza per il deludente piazzamento forse fanno più male le dichiarazioni rese a fine gara dall’azzurra: la confermata volontà di concedersi un anno sabbatico gettano, infatti, un’ombra sul futuro dell’atleta.

Che l’azzurra avesse qualcosa in meno delle avversarie, in particolare della francese Camille Muffat che poi si è aggiudicata l’oro, lo si era capito già in mattinata quando l’atleta italiana non è riuscita ad andare oltre un settimo tempo di qualifica che non prometteva nulla di buono. Sensazioni che la finale non è riuscita a ribaltare con una Pellegrini che ha illuso all’inizio girando terza ai 150 metri per poi perdere progressivamente contatto con le altre scivolando al sesto posto prima di finire quinta. Adesso per Federica rimane la possibilità di un riscatto nella sua specialità preferita, i 200 stile libero: il suo coach Claudio Rossetto prova a mostrarsi fiducioso. "E’ la sua gara, nella quale fa meno fatica rispetto ai 400. So che abbiamo fatto il massimo in allenamento, purtroppo in gara rende meno".
La favola di Scozzoli non ha il lieto fine: l’azzurro più normal man della compagnia della vasca, quello tutto casa, fidanzata e allenamenti, sbaglia completamente alla sua prima olimpica. Un esordio che arriva con due medaglie mondiali al collo e una progressione che facevano di lui uno dei favoriti, se non all’oro di sicuro al podio. Nella gara orfana di Alexander Dale Oen, il norvegese iridato morto improvvisamente qualche mese fa, a bruciare tutti è il sudafricano Cameron Van der Burgh che vince con il record del mondo. "Ho sbagliato gara – ammetterà dopo con un’analisi impietosa – sono arrivato ai 75 metri sentendomi stanco come mai nella mia vita. Ho sbagliato gara sin dall’inizio, non sbaglio mai, stavolta è successo. Ho provato a stare con gli altri, ci ho provato, ma ci ho provato male".
La Caporetto degli azzurri si completa a fine giornata con l’ultima gara in programma: la staffetta 4×100 stile libero capitanata da Filippo Magnini, dopo la difficile qualificazione in batteria, rosicchia una posizione e chiude settima. Non era bastata la strigliata di Re Magno per scuotere la quaterna azzurra. Oro a sorpresa alla Francia, che batte l’America di Phelps e Lochte. Un mezzo sorriso all’azzurro lo strappa Arianna Bianchi, quinta nei 100 farfalla (all’esordio olimpico) vinti dall’americana Dana Vollmer con il record del mondo di 55"98: l’azzurra, invece, ritocca ancora il primato italiano e punta convinta ai mondiali di Barcellona del prossimo anno. In due giorni di gare senza acuti per l’Italia i record mondiali arrivano a tre nell’era senza i costumoni: con la Vollmer fa centro anche Van der Burgh, il nuovo olimpionico della rana (58"46 il suo crono). 
 

Due medaglie per gli azzurri – Diego Occhiuzzi è medaglia d’argento della sciabola a Londra 2012: in finale è stato battuto 8-15 dall’ungherese Aron Szilagyi, che ha vinto la medaglia d’oro mentre l’azzurra Rosalba Forciniti ha vinto la medaglia di bronzo del judo donne, categoria 52 kg, battendo la lussemburghese Marie Muller.


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Tri-podio in rosa –
Elisa Di Francisca ha conquistato l’oro nel fioretto femminile alle Olimpiadi di Londra. La 29enne jesina ha sconfitto in finale Arianna Errigo per 12-11. Entrambe le azzurre partecipano per la prima volta ad un’Olimpiade.

Ed è tripletta azzurra grazie anche al bronzo di Valentina Vezzali. La campionessa di Jesi, sotto di una stoccata a 5′ dalla fine contro la coreana Nam, è riuscita a conquistare il punto del pareggio e nell’extra time si è imposta per 13-12 nella finale per il terzo posto. Vezzali era stata battuta in semifinale dalla Errigo.

"Mi dispiace, ci tenevo tantissimo a quest’oro e a fare qualcosa che nessuna altra donna ha mai fatto nella scherma. Ma non sono una che si piange addosso e posso sempre riprovarci fra quattro anni a Rio. Un bronzo lo porto a casa comunque" ha detto Valentina Vezzali, ancora in lacrime. "Forse -dice ripensando alla semifinale persa- ho subi’to troppo l’esuberanza di queste ragazze che hanno una filosofia un po’ diversa dalla mia…", dice.

Arco d’oro – L’Italia ha vinto la medaglia d’oro nella prova maschile a squadre di tiro con l’arco. In finale, gli azzurri Michele Frangilli, Mauro Nespoli e Marco Galiazzo hanno sconfitto gli Stati Uniti per 219-218. L’Italia conquista il primo oro ai Giochi di Londra 2012.

Gli azzurri hanno archiviato la prima volee con 2 punti di vantaggio (54-52) e hanno allungato nella seconda frazione (110-106) conservando il margine anche nel terzo round (138-134). Gli Usa hanno dimezzato il gap nella quarta manche (166-163) e hanno rosicchiato un altro punto nella quinta fase (192-191). Gli americani hanno ottenuto 27 punti con gli ultimi 3 tentativi e hanno chiuso a quota 218. L’Italia, con l’obiettivo a portata di mano, ha tremato per l’8′ in cui e’ incappato Galiazzo. E’ stato Frangilli, con l’ultima freccia, a centrare il ’10’ per il trionfo.

‘Dedico questa prima medaglia d’oro al presidente Napolitano che ci ha onorato con la sua presenza al Villaggio Olimpico’ ha dichiarato Mauro Nespoli.

‘Siamo felici che il primo oro arrivi dal tiro con l’arco -dice Nespoli-. Lo dedico al presidente Napolitano e a tutte le persone che hanno lavorato per noi dietro le quinte e che non possono essere qui. Senza di loro, tutto questo non sarebbe mai stato possibile’.

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