Si è votato a Belluno, domenica 8 gennaio. A Palazzo Piloni ha votato il 78,43% dei consiglieri e dei sindaci del Bellunese, con una situazione di bilancio davvero critica
Belluno – Lunedì si è svolto lo spoglio delle schede, conclusosi in tarda mattinata. Il “listone” dei sindaci – che hanno deciso di presentarsi in modo unitario sulla scia di quanto era successo in occasione della precedente tornata elettorale, nel 2014 – ha portato a casa 8 seggi sui 10 disponibili. Entrano nel nuovo Consiglio provinciale di Belluno:
Ivan Minella (Consiglieri e sindaci per l’Autonomia) – Renata Dal Farra (Per le autostrade del futuro). Nel listone eletti invece sono stati eletti: Ezio Lise (Feltre), Serenella Bogana (Alano), Pierluigi Svaluto (Perarolo), Jacopo Massaro e Mirco Costa (Belluno), Paolo Vendramini (Ponte nelle Alpi), Lillo Trinceri (Trichiana) e Silvia Tormen (Taibon). Fuori invece contro ogni aspettativa, Roberto Padrin che nella passata tornata era stato il più votato.
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Buona l’affluenza
Domenica i sindaci e i consiglieri comunali della provincia sono stati chiamati alle urne per il rinnovo del consiglio provinciale: la Provincia, infatti, è ora un ente di secondo livello e i suoi organi di governo sono eletti dai sindaci e consiglieri comunali di tutti i Comuni: 691 quelli che si sono presentati al voto, per un’affluenza pari al 78,43%.
Tra i confermati in Consiglio provinciale: Serenella Bogana, Ezio Lise, Paolo Vendramini e Pier Luigi Svaluto Ferro. Tra i nuovi entrati: il sindaco di Belluno Jacopo Massaro e il consigliere Pd, Mirco Costa, insieme all’assessore al Bilancio di Limana, Calogero Matteo Trinceri.
Il Bard porta a casa un consigliere: è Ivan Minella, rappresentante della lista Consiglieri e sindaci per l’autonomia. Anche la terza lista in lizza, “Per le autostrade del futuro”, ottiene un seggio: spetta a Renata Dal Farra. Grande escluso dal consiglio provinciale Roberto Padrin, sindaco di Longarone e vicepresidente dell’ente.