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Autonomie, firmato accordo Governo – Regioni. Zaia: “Mi è dispiaciuto che il premier Gentiloni non fosse a Palazzo Chigi” (TESTO)

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Zaia: “Giornata storica, primo documento ufficiale di un lungo percorso”

Il sottosegretario agli Affari Regionali Gianclaudio Bressa e i governatori delle Regioni Emilia Romagna, Bonaccini, Lombardia, Maroni e Veneto, Zaia, firmano a Palazzo Chigi un accordo preliminare sull’autonomia

 

Roma – E’ stato firmato a Palazzo Chigi l’accordo sulla cosiddetta autonomia differenziata tra il Governo, rappresentato dal sottosegretario agli Affari regionali, Gianclaudio Bressa, e le Regioni Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna.

“È una giornata storica è la prima volta che accade, penso che al 70mo anno della costituzione finalmente arriva qualcuno che decide di dare spazio alle autonomie, al regionalismo e quindi autonomia che arriva alle regioni. È una giornata storica si firma il primo documento. Salvini? Ne ha spese tante di parole. Un grande obiettivo è stato l’aver inserito nell’intesa il superamento della spesa storica, la trattativa su 23 materie come previsto dalla Costituzione, la compartecipazione ai relativi tributi, l’istituzione di una Commissione paritetica come per Trento e Bolzano.

I prossimi passaggi, col nuovo Governo, riguarderanno l’apertura dei tavoli per le 18 materie ancora non trattate, in vista della chiusura dell’intesa da far approvare poi dal Parlamento. Sarà un accordo del valore di 10 anni che dopo 8 sarà sottoposto a “tagliando” e rinnovo. Così il governatore della Regione Veneto, Luca Zaia, arrivando a Palazzo Chigi.

Ecco la storica firma sull’autonomia con il governo a Palazzo Chigi

Publiée par Roberto Maroni sur Mercredi 28 février 2018

L’Intesa firmata a Roma, prevede forme e condizioni particolari di autonomia che le Regioni assumono come prevede l’articolo 116 della Costituzione all’interno di due elenchi: le 20 competenze concorrenti tra Stato e Regioni, dal commercio con l’estero alla ricerca, all’energia, e le tre competenze esclusive dello Stato: giustizia di pace, istruzione e tutela dell’ambiente.

In sostanza le tre Regioni hanno chiesto le competenze – altre poi si sono accodate ma queste sono le prime ad averlo fatto e quindi oggi a firmare l’accordo preliminare – lo Stato ne ha misurato il costo e quindi calibrato le risorse in base ai nuovi compiti accordati all’amministrazione regionale. Le prime a muoversi sono state Veneto e Lombardia, dopo l’esito positivo del referendum sull’autonomia dello scorso 22 ottobre, seguite subito dopo dall’Emilia Romagna. L’autonomia differenziata è possibile grazie all’articolo 116, comma terzo, della Costituzione.

Il primo commento del governatore veneto

Stessa penna del referendum

La soddisfazione di Maroni

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