Alloggi a canone sostenibile e contributo all’affitto, definite le finestre
Dal 15 ottobre al 17 dicembre 2025 è possibile presentare la domanda di alloggio a canone sostenibile (ITEA), mentre dal 15 gennaio al 26 febbraio 2026 si potrà fare richiesta del contributo integrativo all’affitto sul libero mercato

Trento – Per entrambi gli interventi, i richiedenti dovranno rivolgersi presso l’ente locale in cui si trova l’alloggio (Comunità di Valle, Territorio val d’Adige). Per gli alloggi a canone sostenibile – appartamenti di proprietà o nella disponibilità di ITEA S.p.A., locati a un canone calmierato a nuclei familiari in possesso dei requisiti previsti e in condizioni di difficoltà economica o disagio abitativo – si tratta della prima finestra che seguirà le nuove procedure di assegnazione illustrate lo scorso settembre, che prevede la presentazione delle domande esclusivamente online attraverso il portale “Stanza del cittadino”, dove il richiedente potrà consultare preventivamente le caratteristiche degli alloggi disponibili alla locazione nella Comunità di valle indicata, compreso il numero idoneo (minimo e massimo) dei componenti del nucleo familiare che possono occupare il singolo appartamento.
Il contributo integrativo alla locazione sul libero mercato, invece, sostiene le famiglie in possesso dei requisiti stabiliti dalla normativa, attraverso un aiuto economico destinato a ridurre l’importo del canone d’affitto. L’entità del contributo viene calcolata in base all’indicatore ICEF e alla composizione del nucleo familiare.
In breve
Come cambia il Trentino: 37mila persone a rischio povertà. In 10 anni i trentini hanno perso il 13,2% del loro potere d’acquisto. Nel solo ultimo anno la spesa media per famiglia è aumentata di 771 euro. Sono solo alcuni dei dati resi noti dal Cnca a Trento in occasione dell’undicesima edizione della Settimana dell’Accoglienza, nell’ambito dell’evento dal titolo “Come sta il Trentino?”. Alcuni dei dati presentati: nel 2024 quasi 6.200 famiglie hanno ricevuto la Card per l’acquisto di generi alimentari carburante e abbonamenti ai trasporti destinata a famiglie con Isee inferiore a 15mila euro. In Trentino l’indice di popolazione a rischio povertà è del 6,9%, vale a dire 37mila persone. L’11,4% della popolazione minorile trentina rientra nella povertà relativa. Più di un trentino su 3 (il 36,6%) ha almeno un prestito (per un quarto dei casi si tratta del mutuo casa). Il reddito medio in Trentino è di 24.737 euro, le famiglie del ceto medio sono passate dal 62% (2020) al 58%. Per i giovani fra i 20 e i 34 anni le retribuzioni sono inferiori del 20% a quelle del vicino Alto Adige e del7/8% rispetto a quelle del NordEst.
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