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Primo maggio in Trentino, Acli: lotta al precariato, più sicurezza e formazione, patti sociali per i territori

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Un Primo maggio per la pace e il lavoro. Il richiamo dei sindacati in piazza. Tre decessi da inizio anno in Trentino. Polemica sindacati – Provincia per l’assenza della giunta alla manifestazione di Rovereto. L’assessore Spinelli: “Sfruttiamo la ripresa per investire in formazione”

Trento – Contro la precarietà, per il diritto dei giovani alla sicurezza e all’inclusione e con l’attenzione rivolta alla comunità considerata un vero e proprio antidoto contro una globalizzazione che ha privilegiato il mercato a scapito della promozione sociale e della persona.  Dalla Rotaliana alla Vallagarina, dal Primiero alla Valle dei Laghi, le Acli hanno ribadito i punti fermi della loro azione: rilancio delle politiche del lavoro e di supporto ai giovani, impegno per la pace e lotta all’aumento delle spese militari. 

Il lavoro, hanno affermato gli aclisti in diverse manifestazioni, deve essere un mezzo e non un fine. Un mezzo per la formazione integrale della persona e la sua emancipazione. Un mezzo per l’accesso ai diritti di cittadinanza e l’inclusione sociale.  Si dunque a politiche di integrazione per una società accogliente ed inclusiva, unico baluardo contro lo spopolamento della montagna e l’indebolimento della nostra comunità.

Si inoltre al rilancio della formazione professionale a tutti i livelli. Si infine al rafforzamento delle filiere locali e a un patto tra produttori e consumatori. In linea con quanto sostenuto da papa Francesco, le Acli si sentono in prima fila per il raggiungimento di impegni concreti che portino ad un cessate il fuoco in Ucraina, nella battaglia contro l’estensione del conflitto e l’avvio di serie trattative di pace sostenute dall’Unione europea.

Alle politiche di guerra le Acli antepongono i valori e gli obiettivi della transizione ecologica, dell’economia civile, dell’innovazione in ambito produttivo ed energetico.  Il Presidente delle Acli trentine Luca Oliver intervenendo a Mezzolombardo ha rilanciato il progetto di “Ricostruire comunità” al fine di ricercare insieme, forze sociali ed economiche, cittadini e istituzioni, le ragioni di un cammino comune per potenziare il lavoro e la competitività dei nostri territori.

La giornata del Primo maggio ha visto una buona partecipazione di cittadini, rappresentanti del mondo del lavoro e dell’impresa nonché delle amministrazioni locali e delle istituzioni.  Le iniziative acliste si sono svolte a Mezzolombardo presso la Società Cartotrentina Srl, ad Ala presso la Chiesa di San Francesco, ad Avio presso l’impresa edile Modena e Creazzi.

Il Circolo di Povo, con il sostegno della Circoscrizione, ha promosso un incontro presso il “Rocol Chesani” al Cimirlo, mentre nel Primiero si è svolto nella giornata di sabato 30 aprile, il tradizionale pellegrinaggio alla chiesetta di San Silvestro, sul monte Totoga.

A Vezzano presso la chiesa dei Santi Vigilio e Valentino, momento di condivisione con le popolazioni ucraine. Una settantina di profughi provenienti dall’Altopiano di Pinè, Civezzano e Trento presenti alla “Preghiera per la pace” officiata da don Cristiano Bettega, delegato diocesano per il dialogo interreligioso, e da don Augustyn Babiak della comunità ucraina del Trentino Alto Adige.


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