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Zaia ai sindaci trevigiani: “Sono con voi per impedire allo Stato di fare altro male al Veneto”

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“Pronti ad andare in Corte Costituzionale per denunciare i soprusi dello Stato centrale nei confronti dei nostri Comuni e della Regione”

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Venezia – “I sindaci sappiano che garantisco la mia piena disponibilità di presidente della Regione, di amministratore pubblico e di cittadino veneto a condurre insieme a loro questa sacrosanta battaglia nella quale sono impegnato da sempre. Sino ad arrivare anche alla Corte Costituzionale per denunciare i soprusi dello Stato centrale nei confronti dei nostri Comuni e della Regione”.

Il governatore veneto Luca Zaia accoglie senza alcuna remora l’invito dei sindaci trevigiani a presentare al Governo le istanze finalizzate a riformare le politiche finanziarie e fiscali dello Stato che stanno affossando i Comuni e danneggiando pesantemente la popolazione.

“Non più tardi di ieri – ricorda Zaia –, alla Conferenza Stato-Regioni, ho detto al presidente del consiglio Renzi, che lo Stato deve smetterla di comportarsi da usuraio nei confronti degli Enti territoriali e ho ricordato che il Patto di Stabilità non sta solo strangolando le amministrazioni, ma, impedendo loro di realizzare improrogabili e urgenti opere pubbliche, mette seriamente a rischio la vita stessa dei cittadini. Un esempio per tutti: l’impossibilità di effettuare le necessarie manutenzioni delle scuole e di altre strutture pubbliche”.

“E’ ora di finirla con le promesse vane e i continui rinvii dei provvedimenti che davvero contano – sostiene il governatore –, non possiamo più assistere alla vergognosa e persino provocatoria approvazione di decreti come il ‘Salva Roma’, il cui nome corretto sarebbe ‘Proteggifurbi e ammazzaonesti’. Fa male, ormai, persino fisicamente assistere allo spregevole sistema che autorizza e addirittura incentiva chi spreca, a dissipare, una volta terminate le proprie, anche le risorse altrui. E nel contempo si impone ai soliti noti, a chi come i veneti già versa all’erario quantità di danari che non rivedrà mai più tornare in termini di opere e servizi, di pagare ancora e ancora, tassa su tassa, balzello dopo balzello: il livello di sopportazione è superato”.

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