NordEst

Volantino anonimo a Primiero, La Casa di riposo San Giuseppe presenta denuncia

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"La APSP “San Giuseppe” di Primiero (“Casa di Riposo”) – precisa in una nota del Consiglio di Amministrazione – di aver presentato una denuncia contro ignoti, a seguito del volantino anonimo diffuso nei giorni scorsi nei paesi di Primiero, contenente farneticanti accuse sull’esistenza di un gruppo di Mezzano che deruberebbe gli ospiti dei loro beni".

Secondo il Consiglio di Amministrazione della struttura: "Va anzitutto condannato il modo di procedere di chi, senza assumersi la responsabilità delle proprie azioni e nascondendosi in modo vile dietro l’anonimato, scaglia accuse infondate che danneggiano il buon nome dell’ente ed il lavoro di tutti quelli che prestano servizio. Se qualcuno ritiene di avere delle buone ragioni da far valere, può tutelarle nelle sedi e nei modi previsti.

Va poi riaffermato che compito fondamentale della Casa è quello di assistere e curare gli ospiti, senza alcuna ingerenza nelle loro questioni di carattere economico e patrimoniale. In nessun caso (e ciò vale ancor più quando l’ospite è certificato come autosufficiente, in grado di intendere e volere), l’amministrazione è responsabile delle sue libere decisioni circa la gestione del proprio patrimonio, né vuole in alcun modo influenzarle.

Nel contempo la Casa è attivamente impegnata a far sì che i lavoratori nei vari ruoli operino nel pieno rispetto dei loro doveri professionali. Vengono effettuate azioni informative, aggiornamenti su normative contrattuali, controllo sull’operato dei dipendenti. D’altra parte, l’impegno e la dedizione professionale del personale sono ampiamente riconosciuti dagli ospiti, dai familiari, da tutti quelli che frequentano costantemente la Casa ed anche dai nuclei esterni di valutazione della qualità".

La nota conclude affermando: "Se vogliamo davvero bene ai nostri anziani, la strada da percorrere non è quella delle polemiche interessate. Serve di più che tutti quelli che si prendono cura di loro, e cioè anzitutto familiari e personale della Casa, lavorino insieme, creando “un’alleanza terapeutica” che consenta agli ospiti di vivere nel modo migliore possibile questa fase della loro esistenza!"

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