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Venezia, esordio zoppicante, tra guasti e ritardi per l’orario cadenzato in Veneto

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In piena notte manca l’autobus sostitutivo, quattro convogli fermi a causa del freddo

treni regionali

Venezia – “Il battesimo del sistema di trasporto ferroviario su ferro non è stato certo soddisfacente; anzi è andato male, a causa di malfunzionamenti nei servizi resi da Trenitalia e dei conseguenti contraccolpi a catena. Io però credo in quello che il suo amministratore delegato ha definito il migliore standard di servizio a livello europeo e, nell’invitare tutti gli utenti a segnalare criticità e a inviarci suggerimenti, attendo che chi svolge il servizio lo assicuri così come è stato assieme stabilito che debba funzionare”.

Renato Chisso, assessore alle politiche della mobilità del Veneto, è decisamente contrariato da come sono andate le cose nei primi due giorni di nuovo servizio cadenzato, soprattutto in un lunedì che rappresentava il battesimo del fuoco, dopo che ieri è mancato all’appello in piena notte un autobus sostitutivo. Stamattina poi, problemi di captazione di corrente da parte di almeno quattro convogli a causa del gelo, batterie scariche che hanno reso indisponibili altri due treni, sistemi antincendio non funzionanti anch’essi a causa del gelo, e così via, hanno causato ritardi a catena per troppi convogli.

“Certo, siamo tutti di fronte ad un sistema nuovo, ma al momento non possiamo valutarlo nella sua funzionalità proprio a causa di queste disfunzioni, che potevano e sarebbero capitate anche con il vecchio sistema – ha detto Chisso – mi auguro però che non si ripetano, non di questa entità ed estensione, e soprattutto chiedo che si capisca alla radice quali ne sono state le cause remote e vi si ponga rimedio. Un servizio ferroviario non può vivere con le fragilità che oggi abbiamo constatato, anche se so dell’impegno profuso da tutti gli addetti al lavoro per limitare i disagi e per garantire il ritorno alla normalità. A chi continua a speculare – conclude l’assessore – dico solo che far funzionare i treni non è una scelta politica, di destra o di sinistra, ma un dovere di tutti, Trenitalia in testa, che dobbiamo continuare a tenere sotto pressione”.

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