In seguito a lunghe indagini coordinate dal Distretto e condotte dal personale della Stazione Forestale di Borgo, che si sono coordinati con i Carabinieri, la Guardia di Finanza, i guardacaccia dell’Associazione Cacciatori Trentini, i custodi del Consorzio di vigilanza boschiva di Telve, Telve di sopra, Carzano, Roncegno, Ronchi e
Torcegno, è stata condotta sabato mattina un’azione antibracconaggio in località Marter di Roncegno. Le indagini traevano origine da appostamenti, protrattisi a lungo nei mesi trascorsi, con l’obiettivo di reprimere attività notturne di disturbo e di abbattimento illegale di fauna selvatica nella zona del Marter di Roncegno.
A cominciare dalle 6 di sabato mattina e secondo un piano concordato, i Forestali, i Carabinieri, i Guardacaccia e i Custodi forestali hanno preso posizione nei punti stabiliti, attorno agli edifici e ai terreni di proprietà di uno dei sospettati, per supportare la perquisizione in programma. Questa è stata condotta materialmente da un gruppo costituito dai Carabinieri di Roncegno e dai Forestali di Borgo, rinforzati dai colleghi di Pergine e Primiero, che poco prima delle 7 ha bussato alla porta di V.H., residente a Marter.
L’uomo. dopo pochi minuti ha consegnato spontaneamente un calibro 22 con calcio modificato e con canna filettata per apporvi un silenziatore, anch’esso recuperato dagli inquirenti. È stato sequestrato inoltre un elemento di polistirolo di circa 1 metro x 1 metro rivestito di lamiera cui erano state applicate due lattine colorate di rosso a mo’ di "centri", posto in corrispondenza di un piccolo ammasso di pietre ai confini di proprietà del perquisito. Questo manufatto fungeva da bersaglio; contro di esso risultavano infatti esplosi svariati colpi di arma da fuoco, con possibili evidenti pericoli per l’incolumità delle persone che risiedono nelle case limitrofe.
Nell’inventario del materiale sequestrato a V.H. è finito anche un centinaio di colpi calibro 22. Poiché l’uomo non è risultato in possesso di porto d’armi, è stato denunciato per detenzione abusiva di armi, munizioni e modifica d’arma.
Ancora peggio è andata a E.E. e al figlio D.E., anch’essi residenti a Marter, che sono stati sottoposti ad un controllo armi. Il primo, cacciatore della riserva di Roncegno, è stato denunciato a piede libero per aver detenuto armi, peraltro regolarmente denunciate, in un luogo diverso da quello prescritto e per detenzione illecita di fringillidi (2 lucherini e un frosone subito liberati), di svariati trofei di ungulati (capriolo, cervo, camoscio e cinghiale) senza certificato di origine, di numerosi proiettili di vario calibro sia per armi a canna liscia che rigata, fari brandeggiabili. È stata scoperta anche una carabina ad aria compressa non denunciata e senza matricola, anch’essa sequestrata.
Nel corso di queste verifiche, al momento del ritrovamento di uno zaino occultato sotto il fieno nel fienile adiacente all’abitazione del E.E, il figlio lo strappava all’agente che lo aveva tra le mani si dava alla fuga a piedi. Inseguito e fermato ha dovuto consegnare il contenuto dello zaino: in esso era contenuto un fucile Thompson con canna accorciata, filettata e senza matricola, corredato da corrispettivo silenziatore e cannocchiale. L’arma aveva il proiettile in canna. I forestali, non essendo il D.E. titolare di porto d’arma, a norma di legge e sentito il magistrato di turno, hanno proceduto all’arresto e a lo hanno condotto alla Casa Circondariale di Rovereto.
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