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Valentino Toffol raccontò il turismo ai piedi delle Pale: fu politico e personaggio di spicco

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Continua il nostro viaggio tra cronaca e storia, alla scoperta dei pionieri del turismo tra le Dolomiti, nella prima metà metà del Novecento

Valentino Toffol in uniforme con le decorazioni

di Ervino Filippi Gilli

San Martino di Castrozza (Trento) – La storia delle Pale di San Martino, dei suoi alpinisti, delle sue genti, raccontata nelle guide turistiche del passato, rivive ancora oggi con forza nelle pagine ingiallite dal tempo.

Oltre alla Guida di Primiero redatta da Anton Abel – della quale abbiamo parlato nelle scorse settimane -,  nel periodo tra le due guerre mondiali, tra le opere di grande interesse locale, ci sono anche le pubblicazioni di Valentino Toffol e Piero Tiepolo. Della guida di Tiepolo scriveremo prossimamente, dopo aver ricostruito la sua storia.

Del Cav. Dott. Valentino Toffol possiamo oggi raccontare la vita, grazie al prezioso contributo del bisnipote Marco Toffol, che ci ha fornito la sua biografia.

Chi era Valentino Toffol

Valentino Toffol nasce a Siror il 28 agosto 1866; si laurea in giurisprudenza presso l’Università di Innsbruck nel 1904; nel giugno del 1912 viene nominato Segretario delle I.R. Poste a Innsbruck. Si occupa di politica riuscendo ad essere eletto il 29 aprile 1914 alla Dieta Regionale Tirolese di Innsbruck (eletto nelle liste del Partito Popolare nel circolo comunale di Cavalese IV Curia).

Che Valentino Toffol fosse inviso alla rivista socialista di Cesare Battisti date le differenti idee politiche è cosa nota: il Popolo che, come abbiamo visto anche nel caso della guida Abel, attaccava sempre personalmente le figure di allora. Nell’articolo pubblicato il 16 aprile 1914 in cui si analizza la situazione politica delle Valli di Primiero e Fiemme si fanno affermazioni che ora, probabilmente, avrebbero portato ad una denuncia per diffamazione.

Ma estrapoliamo quella parte dell’articolo che riguarda Valentino Toffol: “A Moena si parla di voler concentrare i voti sul prete Chiocchetti, l’ex cappellano del Vescovo. Come sono graziosi questi corvi che si beccano! Un senso di disgusto ha poi prodotto la candidatura del primierotto sig. Toffol. Non che si dica male dell’uomo che nessuno conosce: ma si sa una cosa: egli fino a ieri era liberale, anticlericale e radicale. Come è avvenuta la conversione? A dire il vero si tratta di duplice conversione: Conversione cioè del candidato che in attesa di essere onorevole dimentica il suo passato, la sua posizione nelle società italiane di Innsbruck; e conversione del partitone popolare, pronto a fare di ogni erba un fascio, a dar di fregio ai principi per sostenersi in equilibrio. Il D.r. Toffol era simpatico ai liberali di Primiero ed i liberali hanno in massima dichiarato di votare per lui, impegnandosi alla loro volta a digerire gli altri due candidati Degasperi e Cristel.
Naturalmente il partito liberale primierotto è mondo e puro e non ha concluso il pateracchio vergognoso. Il pateracchio però fu fatto dai liberali primierotti.”

La Grande Guerra

Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale il Toffol assieme ad altri primierotti, tra i quali mio bisnonno Francesco Gilli e suo fratello Natalio, viene mandato a Katzenau dove rimane per un tempo indefinito ma non lunghissimo dato che, dopo la sua liberazione, viene nominato prima alla direzione postale di Troppau e nel luglio 1918 nel consiglio dell’Amministrazione Economica delle Poste a Vienna.

Con il passaggio del Trentino all’Italia, Valentino Toffol diventa membro della direzione regionale del partito popolare nel 1919 da cui viene candidato, risultando il primo dei non eletti, per il Parlamento Italiano.

Tra i suoi incarichi politici si ricorda che fu membro della Giunta provinciale straordinaria di Trento istituita con R.D. 1746 – 19/11/21 e fu anche oratore per il Partito Popolare al convegno dei Sindaci a Levico il 14 novembre 1922, in cui i comuni del Trentino reclamarono per l’ultima volta prima dell’avvento del fascismo, il rispetto delle autonomie godute con l’amministrazione austriaca.

Viene costretto, come tanti altri, ad abbandonare tutte le cariche politiche dopo la presa di potere dei fascisti. Morirà a Trento il 20 aprile 1942 ed è sepolto a Siror.

Le copertine delle guide di San Martino (sia quella in italiano che quella in tedesco)

Le guide di Toffol

Ritornando alla Guida (probabilmente edita negli anni Trenta o forse prima – non esiste la data di stampa) deve essere puntualizzato subito che non si tratta di una ma di due guide (delle dimensioni di 15,5 x 11 centimetri), una scritta per la valle di Primiero ed una per San Martino. Queste guide, di cui esiste anche la versione in tedesco, constano di 62 (San Martino) e 45 pagine (Fiera) e comprendono anche una cartografia schematica dei percorsi.

Se sfogliandole ci si attendesse di leggere una classica guida con la descrizione dei paesi, dei monumenti e degli alberghi si resterebbe delusi: in effetti (come ci dice il titolo) è una Guida delle Passeggiate e delle Escursioni nei dintorni di San Martino o di Fiera e poco più; tutte le passeggiate sono ben descritte nelle prime pagine; segue poi (come per la Guida Abel) l’elenco delle 11 guide alpine (tra cui 2 Marin di Mezzano e 3 Zagonel) e quattro portatori nonché (ma solo per il volumetto dedicato a San Martino) il regolamento che stabilisce i dettami della professione di Guida mentre le tariffe per le varie ascensioni sono un argomento comune.

L’elenco delle guide e i portatori in attività nella valle di Primiero

Ad esempio se ci interessasse sapere quanto ci sarebbe costato salire, partendo da San Martino, sul Cimon della Pala verremmo a scoprire che questa uscita di 6 ore l’avremmo pagata 140 Lire, la Cima Fradusta sarebbe costata 100 lire, il Sass Maor per la via ordinaria 230 lire per le 8 ore e mezza d’uscita; se invece si fosse voluto salire il Monte Pavione partendo da Fiera l’escursione di 7 ore ci sarebbe costata 100 lire.

Termino questo articolo, a cui mi piacerebbe far seguire almeno anche quelli sulle guide di Battisti e Tiepolo, dicendo che come ho fatto per il volume di apicoltura di Sartori, anche questo libretto (appena terminata la scansione ) sarà depositato in formato digitale in biblioteca a Fiera a disposizione degli interessati.

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