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Una vita in missione: il Trentino saluta Mons. Adalberto Rosat

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Nelle vertiginose altezze delle Ande boliviane se ne è andato, per sempre, Mons. Adalberto Rosat, Vescovo della Diocesi di Aquile e, fin dai primi anni ’60, missionario francescano in Bolivia. Il ricordo del presidente del Consiglio provinciale di Trento, Bruno Dorigatti

rosat

Trento – Di origini trentine, Mons. Rosat ha vissuto, sempre dalla parte dei poveri e degli ultimi, fin dalla sua ordinazione sacerdotale. Un anno dopo i voti infatti, egli ha preso la via missionaria, secondo la lezione francescana e non l’ha più abbandonata, facendo del suo ministero un punto di riferimento costante e continuo per le popolazioni andine, che lo hanno amato e seguito sia nelle sue vesti di sacerdote, sia in quelle poi di Vescovo, subentrato ad un altro trentino, cioè Mons. Giacinto Eccher.

Vicino alla gente, secondo un costume di condivisione concreta, Mons. Rosat ha dato prova di straordinaria solidarietà durante il terremoto che distrusse larga parte del territorio boliviano, impegnandosi nella ricostruzione materiale, ma anche morale, della vita in quelle regioni.

“Evangelizzazione – scrive il presidente Dorigatti – , insegnamento, promozione sociale, sanità e lavoro: sono questi i temi della Chiesa latino-americana e che hanno segnato anche la vita di un “trentino prestato al mondo”, il cui esempio di dedizione e di generosità onora la nostra terra e la sprona a proseguire sulla strada del dialogo e dell’accoglienza, ovvero su quelle tracce che, da sempre, rappresentano la parte migliore della nostra plurale identità. Alla Comunità francescana giunga il cordoglio delle Istituzioni e del Trentino tutto, nell’ auspicio che la strada indicataci da persone come Mons. Adalberto Rosat possa condurci ad un futuro più sereno e più umano”.

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