NordEst

Un aiuto comune per il Mozambico

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C'è uno sforzo comune che lega da tempo veneti e trentini. Si chiama Africa: è il continente nero, verso il quale ogni anno partono migliaia di volontari da queste due piccole terre, per portare a termine grandi opere. Al Festival dell'Economia di Trento non ci sono solo la globalizzazione e i mercati, ma c'è anche un pezzo importante di Africa. Un incontro in Trentino e uno in Veneto, per suggellare un'amicizia ormai consolidata nel tempo. Un ponte tra Mozambico e Triveneto.

Qui Trentino

Non solo l'Africa disperata, l'Africa "persa" alla causa dello sviluppo, l'Africa delle guerre, della fame, della mancanza di democrazia. C'è un'Africa come quella rappresentata dal Mozambico, paese uscito nel 1992 da una disastrosa guerra civile, con il 98% della popolazione sotto la soglia di povertà, che ha saputo conquistare una pace duratura con tassi di crescita del Pil dell'8-10%.

E' questa l'Africa che ha raccontato a Trento Luisa Diogo, Primo ministro del Mozambico, un paese con il quale il Trentino ha stretto da anni rapporti di solida amicizia, rinsaldati proprio qualche settimana fa con un viaggio del Presidente della Provincia di Trento Lorenzo Dellai, per incontrare il Presidente della Repubblica Emilio Armando Guebuza (che a sua volta è stato a Trento lo scorso ottobre) e inaugurare una scuola agraria a Caia, realizzata assieme ad un consorzio di associazioni trentine.

Luisa Diogo, è un'economista con master a Londra, già ministro delle finanze prima di assumere la carica di Primo ministro, da sempre si è adoperata per tagliare le spese militari, che rappresentavano un freno allo sviluppo del suo Paese. L'onorevole trentino Mario Raffaelli, presente all'incontro, fu invece una figura chiave nelle mediazioni che portarono il Mozambico agli accordi di pace nel 1992.

Guerre e alluvioni nella storia del Mozambico

"Nel 1992 la metà delle nostre infrastrutture era distrutta – ha ricordato il premier mozambicano – la povertà era ovunque, erano morte un milione di persone e un altro milione e mezzo erano rifugiate all'estero. Per uscire da questa situazione abbiamo varato due piani successivi: il primo di stabilizzazione, nella pace e nello sviluppo delle istituzioni, il secondo di crescita economica. I risultati si sono visti quasi subito. Nel 1994 ci sono state le prime elezioni multipartitiche, seguite nel '98 dalle amministrative e nel 1999 di nuovo dalle elezioni generali.

Nel 2000 avevamo dato il via alla seconda fase dello sviluppo del Paese, ma ci siamo scontrati con le alluvioni. L'Italia ancora una volta ci ha aiutato con 500 milioni di dollari. Abbiamo imparato la lezione: il Mozambico è un paese bellissimo ma esposto a queste catastrofi naturali, abbiamo iniziato perciò a varare un piano per prevenirle e per affrontare le emergenze." Per questo si è deciso di studiare quanto si sta facendo anche in Veneto.

Oggi, il problema maggiore si chiama invece crisi delle derrate alimentari. E' dovuta all'uso sempre più massiccio dei biocombustibili e alla crescita dei consumi (di cereali e riso ma anche di carne) dei "giganti" dell'Asia, India e Cina. "Il Mozambico non è autosufficiente né per il frumento né per il riso, e non produce petrolio. Il prezzo del riso è passato in un anno da 200 a 1000 dollari. Avevamo di fronte due strade: i sussidi, che però a me non piacciono particolarmente, o la leva fiscale. Abbiamo optato per la seconda", ha detto la Diogo. 

Qui Veneto

Dal Trentino al Veneto. Dopo il festival dell'Economia, il primo Ministro della Repubblica del Mozambico, Signora Luisa Dias Diogo, ha visitato i cugini veneti nella sede di Palazzo Balbi. Le relazioni della Regione del Veneto con lo Stato africano sono iniziate nel 1999 e si sono sviluppate principalmente in progetti di collaborazioni in ambito sanitario e ambientale.

I progetti più importanti sono stati e continuano ad essere attuati con l’ospedale della città di Beira, capoluogo della Provincia di Sofala, con la quale nel 2005 la Regione ha sottoscritto un  Protocollo di Intesa.Per quanto riguarda l’ambiente, un progetto pluriennale pilota è stato avviato per lo sviluppo di un centro di riciclaggio dei rifiuti solidi urbani e uno per l’educazione ambientale, con il coinvolgimento di donne e bambini a Maputo.

La visita a Venezia è avvenuta per iniziativa del Primo Ministro, interessata a conoscere le opere di protezione di Venezia dalle acque alte e dall’erosione marina.

Alcuni dettagli sul progetto MOSE di Venezia

Una foto di Venezia dal satellite

La città di Maputo, capitale del Mozambico, soffre, infatti, di gravi problemi di erosione delle coste e alcune città rivierasche, più basse rispetto al livello del mare, con periodici allagamenti. Si è trattato quindi anche di un incontro tecnico, che si è concluso con la visita ai cantieri del MOSE.

Guarda i Video di oggi dalla WebTv del Festival

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