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Truffa dello specchietto auto in val di Non: due denunce. Polizia Riva denuncia due donne per reati sul web

Vittima un automobilista ottantenne del posto

Trento – Torna in Trentino la “truffa dello specchietto”, vittima questa volta un automobilista ottantenne della val di Non. Due truffatori hanno simulato un incidente sulla strada provinciale 67, tra il centro sportivo di Cles e l’abitato di Tuenno, e sono riusciti a spillare all’anziano 520 euro. Sono stati però identificati dai carabinieri e denunciati.

Sempre uguale la tecnica usata: il truffatore lancia contro la carrozzeria del veicolo in transito un oggetto, che provochi un rumore forte e subito dopo, si pone al suo inseguimento, azionando insistentemente il clacson. La vittima pensa di aver urtato inavvertitamente l’auto dell’inseguitore e quando si ferma, per verificare cosa possa essere accaduto, viene assalito dal truffatore, che gli contesta la rottura dello specchietto retrovisore, mentre un complice chiude quello destro dell’auto della vittima, per rendere la storia più credibile, rimproverandolo di aver proseguito la marcia, senza fermarsi.

Di fronte al naturale smarrimento del malcapitato di turno, i malviventi cambiano subito atteggiamento e si mostrano concilianti, pronti a risolvere bonariamente la questione, senza ricorrere alle assicurazioni, spesso aggravandone il costo o richiedere l’intervento delle forze dell’ordine, anche con la scusa di evitare perdite di tempo.

Nel caso dell’episodio in val di Non, l’uomo ha raccontato la disavventura al figlio, il quale, avendo sentito parlare di questo inganno, ha immediatamente accompagnato alla caserma dei carabinieri di Cles per denunciare l’accaduto. Da qui le indagini che hanno portato, grazie all’esame delle immagini registrate dal sistema di videosorveglianza della banca e della rete stradale, all’identificazione dell’auto dei truffatori, di proprietà di una coppia di Siracusa, risultata responsabili di numerosi episodi analoghi.

Truffe anche sul web

Scoperta dalla polizia di Riva del Garda una serie di truffe su acquisti online compiute durante il lockdown ai danni di residenti nell’Alto Garda.. Due donne sono state denunciate.

Secondo l’accusa, gli autori della truffa, residenti a Napoli e a Savona, hanno sfruttato le vendite su internet, in particolare durante il periodo del lockdown, per indurre in errore le vittime che cercavano sui siti acquisti a buon prezzo.

Le modalità della truffa sono quasi sempre le stesse. Nella maggior parte dei casi la vittima, dopo aver effettuato una ricerca online, trova su un sito l’oggetto di interesse e, sempre online, contatta il proprietario del bene, per realizzare una compravendita. L’acquirente ed il compratore stipulano un contratto virtuale e, come avviene anche nella vita reale, per confermare l’acquisto viene versata una caparra. Il più delle volte il truffatore intasca la caparra e si dilegua.

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