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Trento, vitalizi d’oro: indaga anche la Corte dei Conti

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La magistratura contabile valuta possibili perdite per le casse pubbliche

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Trento – La Corte dei conti ha dato il via all’inchiesta per danno erariale, con delega per le indagini al nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza.

Oltre alla Procura di Trento si apre quindi un nuovo filone di indagini sullo scandalo che ha sconvolto il mondo politico trentino. La Corte dei Conti sta valutando in particolare, eventuali responsabilità penali, con l’apertura di un fascicolo (al momento a carico di ignoti) per abuso d’ufficio.

L’ipotesi di danno erariale, ovvero di danno alle casse della Regione, deriva dalla possibilità che vi sia stata un’applicazione arbitraria e non corretta della legge 6 del 2012. La Corte dei Conti non ha giurisdizione sulla legge in sé, ma su tutti i regolamenti attuativi. In questo caso i regolamenti sono stati votati dall’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale. L’attenzione del procuratore Evangelista si appunta sui due aspetti che fin dal primo momento si sono dimostrati essere quelli meno comprensibili.

I punti su cui le inchieste si sovrappongono ruotano attorno a due cifre: 0,81%, ossia il tasso di sconto per le detrazioni da applicare a fronte dell’anticipo delle somme e 90, come gli anni di aspettativa di vita dei consiglieri del Trentino Alto Adige.

Dati che hanno portato al calcolo dei vitalizi d’oro e che sono arrivati sul tavolo dell’ufficio di presidenza della Regione della scorsa legislatura attraverso la consulenza del professor Gottfried Tappeiner, presidente dimissionario di Pensplan e docente all’Università di Innsbruck. Una questione che diventa sempre più complicata.

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