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Trento, manovra finanziaria 2015: intesa PAT – Comuni. Dal Cipe ok alla Valdastico

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La giunta provinciale di Trento ha dato il via libera alla manovra finanziaria per il 2015. Tutto da rifare invece sulle nomine alla Fondazione Mach: se ne riparlera’ tra tre mesi. La giunta provinciale ha deciso la modifica dello statuto della Fondazione con l’obiettivo di una governance duale: ovvero oltre al presidente anche un consigliere delegato alla ricerca. Dal CIPE intanto via libera alla Valdastico, ora decide il Governo: resta il No di Trento

euro

Trento – Previste meno tasse per le imprese, arriva l’imposta semplice sugli immobili e vengono introdotti alcuni ticket sanitari. Ora la finanziaria approderà in consiglio provinciale.

sottoscritto da Giunta provinciale e Consiglio delle autonomie Locali, il Protocollo d’intesa in materia di finanza locale per il 2015. Documento che si colloca nell’ambito della manovra finanziaria per il 2015. Alla firma erano presenti il presidente della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi, l’assessore provinciale alla coesione territoriale ed enti locali, Carlo Daldoss, e il presidente del Consiglio delle autonomie locali, Paride Gianmoena, “L’intesa – sottolinea il presidente Rossi – permetterà ai Comuni di contare su un flusso di risorse finanziarie certe, tenuto conto delle restrizioni in atto. Il risultato più importate riguarda però lo spirito che lo ha generato: Provincia e Comuni hanno lavorato in maniera costruttiva per il bene dei cittadini.

Questo deve essere lo spirito della prossima riforma istituzionale”. Il Protocollo d’intesa già incorpora alcuni dei principi sanciti nella legge di revisione della riforma istituzionale, recentemente approvata, che prevedono la revisione delle modalità di decisione degli investimenti degli enti locali e il rafforzamento dell’autonomia finanziaria dei Comuni, attraverso l’istituzione della nuova imposta (Imis), introdotta anche con il fine di semplificare il rapporto tra comune e cittadino contribuente.

I punti cardine del protocollo sottoscritto nel pomeriggio sono stati riassunti dall’assessore provinciale alla coesione sociale e agli enti locali, Carlo Daldoss: “L’accordo fissa le modalità di estinzione dei mutui dei Comuni e l’accollo, da parte della Provincia autonoma di Trento, del 50 per cento degli oneri di interesse. Inoltre, sul tema del budget riservato ai Comuni, l’intesa dà delle garanzie per i prossimi 5 anni: si tratta di risorse certe che andranno alle amministrazioni per le opere di loro competenza.

Infine – ha concluso Daldoss – il protocollo individua in maniera originale e innovativa il coinvolgimento dei Bim, ai quali chiederemo di costituire a favore degli enti locali un budget di legislatura”. Nel suo intervento, l’assessore Daldoss ha aggiunto come i “Comuni abbiano condiviso con la Provincia un ragionamento di sistema per la riduzione dell’1 per mille della nuova imposta su tutte le attività produttive, in linea con quello già fatto dalla stessa Provincia con le esenzioni Irap”.

Soddisfatto il presidente della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi: “Stamani abbiamo approvato la manovra finanziaria improntata al realismo e al coraggio, mentre nei prossimi mesi ci attende la riforma istituzionale. Ebbene l’accordo di oggi sulla finanza locale si inserisce perfettamente tra questi due momenti ed è un’iniezione di fiducia, perché è frutto del realismo e del coraggio tra realtà istituzionali (Provincia e Comuni), che già ragionano nello spirito della riforma. Le nuove comunità, intese come espressioni dei Comuni, funzioneranno se agiranno con lo spirito che ha contraddistinto il presente accordo”.

Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente, Paride Gianmoena: “I Comuni hanno dimostrato la capacità di mettersi in discussione, dando un segnale che le riforme devono riguardare tutti. In alcune circostanze abbiamo portato avanti un confronto serrato ma siamo riusciti a mantenere al centro le istituzioni, con l’obiettivo di rappresentare i cittadini con l’intento di costruire e non rottamare. Con questa intesa siamo riusciti a risolvere delle esigenze particolari dei Comuni, all’interno di un quadro complesso in cui la Provincia è chiamata a muoversi”.

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