NordEst

Trento, Recuperato il corpo di Avancini

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Recuperato il corpo – Il corpo, era sepolto sotto una massa di neve di almeno due metri a quota 2.400 nei pressi della Forcolotta di Noghera. Il recupero della slama di Avancini è avvenuto verso le 7.30 da parte degli uomini del soccorso alpino portati con l’elicottero del ‘118’. Il corpo è stato successivamente ricomposto nella camera mortuaria di Molveno.


Alessandro Avancini
(nella foto), aveva 50 anni e abitava a Trento. Era un imprenditore, socio della Tkp Engineering e della Melco di Lavis che realizzano soluzioni per dighe e grandi opere idrauliche nel mondo, aveva due figlie ed era istruttore della scuola Graffer di alpinismo e scialpinismo, dunque molto esperto. Stava facendo scialpinismo con l’ex guida Marco Pegoretti ed erano in zona per accompagnare un gruppo di ragazzi.

I due compagni d’escursione, parzialmente travolti, sono riusciti a salvarsi dalla massa di neve. Hanno cercato di prestare soccorso al loro compagno travolto, scavando con le pale e liberandolo dalla neve, accorgendosi che per lui purtroppo non c’era più nulla da fare, spiega il soccorso alpino trentino. Nella zona dell’incidente non c’era campo per i telefonini, così i due superstiti per lanciare l’allarme sono scesi con gli sci più a valle fino a quando non sono riusciti a mettersi finalmente in contatto con il 118.

Subito la centrale operativa di Trentino Emergenza ha fatto decollare un elicottero con a bordo il personale sanitario e il tecnico di elisoccorso e l’unità cinofila del Soccorso alpino, ma il mezzo areo non ha potuto raggiungere il luogo dell’incidente per mancanza di visibilità per la fitta nebbia. Nel frattempo sono state inviate anche delle squadre del Soccorso alpino dell’Adamello-Brenta, ma alla fine si è escluso l’intervento via terra per il forte pericolo di nuovi distacchi e – hanno spiegato i soccorritori – si attende quindi una finestra di visibilità che permetta all’elicottero di Trentino emergenza di portare un quota una squadra di tecnici del Soccorso alpino per il recupero della salma.

Salvi sotto la valanga –
È stato ritrovato invece vivo in un altro caso, nel Bellunese, uno scialpinista travolto da una valanga sul Col de Varda. L’uomo, straniero,è stato trovato da un cane dell’unità cinofila di Pieve di Cadore, poco dopo che l’elicottero del Suem era sbarcato nei pressi della massa nevosa. Il cane di razza Border Collie, Lilly e il suo conduttore del Soccorso alpino di Agordo, hanno salvato l’alpinista.

All’ospedale di Bolzano, vanno invece migliorando le condizioni di un escursionista bolzanino di 42 anni, recuperato dai soccorritori dopo avere trascorso due ore sotto una slavina staccatasi sulle Alpi Sarentine. A salvarlo è stata un bolla d’aria.

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