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Trento, presentato il dossier IDOS sull’immigrazione in Italia

L’incidenza dei migranti residenti sulla popolazione del Paese è del 7,4%


Trento – Sono circa 4 milioni e 400mila i cittadini immigrati residenti in Italia al 31.12.2012, il 7,4% della popolazione complessiva. E’ il principale dato relativo alla presenza dei migranti nel Paese emerso nel corso della presentazione del Dossier statistico nazionale immigrazione “Dalle discriminazioni ai diritti” del Centro studi e ricerche Idos, realizzato per la presidenza del Consiglio dei ministri/Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali. Su richiesta del ministero per l’Integrazione – che ha chiesto la collaborazione delle regioni e delle province autonome – il rapporto, illustrato in contemporanea in tutta Italia, è stato presentato stamane anche a Trento presso il Cinformi. Il Dossier è stato illustrato dal coordinatore responsabile del Cinformi Pierluigi La Spada, dal sociologo Paolo Boccagni dell’Università di Trento e dalla sociologa Serena Piovesan dell’area studi Cinformi. Dal punto di vista dell’inclusione sociale il Trentino è al primo posto nella classifica stilata dal Cnel relativa all’indice di inserimento sociale dei cittadini immigrati.

L’Italia – afferma il Dossier – si è affermata come area di sbocco per i flussi migratori internazionali specialmente nel corso degli anni Duemila, ma si è determinato un aumento della presenza immigrata anche nel periodo della crisi: da 3,4 milioni di cittadini stranieri residenti nel 2007 a 4.387.721 nel 2012, il 7,4% della popolazione totale. Nello stesso arco di tempo i soggiornanti non comunitari sono passati da 2,6 milioni a 3.764.236 e, secondo la stima del Dossier, la presenza regolare complessiva è passata da 3.982.000 persone a 5.186.000.
Le provenienze continentali dei cittadini stranieri regolarmente presenti in Italia vedono prevalere l’Europa con una quota del 50,3%, seguita dall’Africa (22,2%), dall’Asia (19,4%), dall’America (8,0%) e dall’Oceania (0,1%), secondo la stima del Dossier. Tra le aree di residenza prevalgono di gran lunga il Nord (61,8%) e il Centro (24,2%), mentre le province di Milano e di Roma detengono un sesto dei residenti (16,9%).

L’occupazione degli immigrati è aumentata, in termini assoluti e di incidenza percentuale sull’occupazione complessiva, anche negli anni di crisi (2008-2012), arrivando a incidere per almeno il 10% sull’occupazione complessiva. Il loro impiego continua a riguardare soprattutto i posti di lavoro a bassa qualificazione. I titolari d’impresa nati all’estero sono 477.519 (aggiungendo alle imprese individuali, le società di persone o di capitali in cui oltre la metà dei soci sia nata all’estero).
Nel 2012 uno dei principali fattori di crescita della popolazione straniera sono state le nascite avvenute direttamente in Italia da genitori di cittadinanza straniera (79.894; erano meno di 30mila nel 2000), alle quali si affiancano i 26.714 figli di coppie miste, che però acquisiscono di diritto la cittadinanza italiana.
Gli studenti stranieri iscritti a scuola nell’a.s. 2012/13 sono 786.650, l’8,8% del totale (il 9,8% nella scuola primaria). In 2.500 scuole (il 14,6% del totale) superano il 30% degli studenti.
Per i ricongiungimenti familiari sono stati rilasciati 81.322 visti nel 2012 (quasi pari agli 83.493 dell’anno precedente). I motivi familiari incidono ormai per il 40,9% sui soggiornanti titolari di un permesso a scadenza (i motivi di lavoro per il 48,5%) e per il 44,3% sui nuovi ingressi (e i motivi di lavoro per il 26,9%): in tempi di crisi, il ricongiungimento familiare risulta il più diffuso canale d’ingresso.
Crescono, tra i non comunitari, i lungo soggiornanti, autorizzati a una permanenza a tempo indeterminato: oltre due milioni di persone, il 54,3% del totale (otto punti percentuali in più rispetto al 2010).
In crescita anche i flussi di ritorno, come effetto della crisi e delle ridotte capacità occupazionali del Paese.
I flussi di persone in fuga in cerca di sicurezza e protezione, fortemente aumentati nel 2011, anno delle cosiddette “primavere arabe”, hanno avuto una loro rilevanza anche nel 2012 (17.350 le domande d’asilo presentate, alle quali si aggiungono le 10.910 del primo semestre del 2013). I soggiornanti per asilo e per motivi umanitari sono, in tutto, 77mila.
Per quanto riguarda il quadro trentino, al 31.12.2012 sono circa 49mila i residenti stranieri (dato Istat), pari a circa il 9,2% della popolazione totale. L’incremento rispetto al 2011 è del 6,2%. Nel 2012 sono stati circa 1.700 i nuovi ingressi di cittadini non comunitari in Trentino, il 18% in meno rispetto all’anno precedente. I soggiornanti di lungo periodo rappresentano il 60% del totale dei non comunitari regolarmente soggiornanti. Le acquisizioni di cittadinanza sono state oltre 1.200 nel 2012, 26 ogni mille stranieri residenti in Trentino. I minorenni sono il 25% dei non comunitari regolarmente soggiornanti e, sempre nel 2012, i nuovi nati in Trentino di origine straniera sono stati 949 (18% del totale dei nati in Trentino nello stesso anno).
Dal punto di vista dell’inclusione sociale il Trentino – afferma il Dossier Idos – è al primo posto nella recente classifica stilata dal Cnel relativa all’indice di inserimento sociale dei cittadini immigrati. A decretare il primo posto in classifica del Trentino ha contribuito soprattutto il raggiungimento di determinati status giuridici che garantiscono e/o sanciscono un “solido e maturo inserimento nella società di accoglienza dei migranti”: parametri come la continuità dello stato di regolarità degli stranieri che intendono insediarsi stabilmente, l’acquisizione della cittadinanza per naturalizzazione e la ricomposizione in loco del proprio nucleo familiare.

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