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Trento, Ministro Padoan: ‘I conti sono in ordine, non spreco la manovra’

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“L’ultima cosa che vuole fare un ministro delle finanze è sprecare la manovra, che è la cosa più importante dell’anno di lavoro”

Trento – Così il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan al Festival Economia di Trento, sottolineando che si farà “di tutto per utilizzare, in modi da definire vista l’incertezza calendari gli spazi nel modo migliore”.

“Il mio compito in questa data condizione politica è di lasciare il paese con i conti pubblici in sicurezza, e questo mi sento in grado di dirlo” ha poi aggiunto Padoan, sottolineando che “chiunque farà la legge di bilancio” avrà spazi dati dalla proiezione della manovrina e dallo sconto chiesto a Bruxelles. Su questo “vedremo come andrà a finire, l’accordo non è ancora definitivo. Cosa fare con questi spazi è questione politica in cui non entro”.

“Il cuneo fiscale in Italia è stato abbassato nel primo momento in cui il Governo Renzi è entrato nel Paese”. “Comincia quindi già in anni addietro l’abbassamento – ha spiegato, citando provvedimenti di sgravi per famiglie e imprese – e ritengo che gli elementi di crescita attuali siano dovuti anche a questo”.

“Nella situazione affastellata e complessa di questi anni c’è un luogo comune che mi dà fastidio, che ci siano scorciatoie, che si può abbattere il debito domani, che si può reintrodurre flessibilità lasciando l’euro, o ottenere 300 miliardi di introiti dal patrimonio immobiliare. Io non le ho trovate le scorciatoie, anzi ho trovato che se uno le prende finisce male”, sottolinea Padoan. “I problemi sono risolvibili ma non ci sono bacchette magiche. Chi le propone o non ha fatto analisi completa o l’ha fatta e ha deciso di ignorarla”.

Da Trump alla Brexit

Parlando di Europa il ministro ha evidenziato come il nodo politico sia quello di avere sufficiente fiducia reciproca e condivisione del rischio. Perché i rischi non possono che essere collettivi. “Se si continua in questa direzione c’è poca speranza. L’Europa – ha aggiunto – deve servire a rendere il processo d’integrazione più facile, non a essere tutti uguali. Ogni Paese deve sfruttare le proprie specificità culturali. Per la crescita serve un’economia integrata in Europa, apertura al sistema globale e innovazione tecnologica. La voce dell’Italia in Europa è forte se è forte la capacità dell’Italia di rispettare gli impegni”.

“Un’occasione – secondo Padoan – per rilanciare una visione comune europea e per tagliare fuori le tentazioni di protezionismo. Il protezionismo è sbagliato come atteggiamento e controproducente come risultato. Quello che preoccupa, dell’amministrazione Trump, è l’unilateralismo delle decisioni”.
“Sui flussi migratori – ha aggiunto il ministro – l’Europa è in grande ritardo. Il problema è globale, ma fino adesso è stato gestito in termini emergenziali. L’Europa potrebbe perdere la propria identità se non riesce ad affrontare questa sfida”.

Parlando infine dei conti delle regioni, il ministro ha evidenziato come in Trentino e in Alto Adige non ci siano particolari criticità, ma anzi vi siano best practice. Ci sono altri casi, purtroppo, nel Mezzogiorno in particolare – ha aggiunto – di cui non posso dire la stessa cosa”.

Infine il ministro Padoan ribadisce: “Io – ha aggiunto Padoan – tornerò al festival come pensionato dell’università di Roma. Lui – ha aggiunto scherzando – non so se dell’università di Roma…”.

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