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Trento. Lavoro, Ammortizzatori sociali: approvate linee guida

Approvate dalla Giunta provinciale le nuove linee guida in materia di ammortizzatori sociali. Gli obiettivi generali sono da un lato garantire ai lavoratori – a tutti i lavoratori, compresi quelli attualmente privi di sostegni in caso di perdita del posto di lavoro perché assunti con particolari formule contrattuali – un adeguato sostegno al reddito, anche ampliando e irrobustendo le prestazioni offerte dai trattamenti vigenti in sede nazionale (cassa integrazione, disoccupazione ordinaria e straordinaria e così via); dall’altro rafforzare le cosiddette politiche attive del lavoro, quelle cioè che consentono al lavoratore di trovare un impiego, con una particolare attenzione ai giovani.

Fra le novità principali, in primo luogo il "reddito di attivazione", che semplifica e unifica le varie forme di trattamento di disoccupazione già esistenti (attualmente sono 11). Non ci sarà in realtà un’indennità di disoccupazione unica per tutti; sarà necessario infatti tenere conto delle storie individuali di ciascun lavoratore, della contribuzione versata, dei diversi settori di impiego. In questo senso andranno ridefiniti i criteri di accesso alla prestazione, valorizzando la capacità contributiva ma anche includendo tutti quei soggetti oggi esclusi dal trattamento, e quindi privi di un sostegno economico una volta perso il posto di lavoro.

Il termine "attivazione" non è stato scelto a caso: infatti, oltre a aiutare economicamente il lavoratore disoccupato, il trattamento è pensato proprio per favorire il suo reimpiego (in un mercato del lavoro, quello Trentino, dove peraltro la disoccupazione rimane comunque bassa, anche in tempo di crisi, aggirandosi attorno al 3,6%).

Altra novità riguarda la cassa integrazione, della quale com’è noto beneficiano i lavoratori temporaneamente sospesi dal lavoro: il previsto "reddito di continuità" interviene tenendo conto degli istituti già esistenti, ampliandoli e irrobustendoli, pur senza abolire la cassa integrazione ordinaria e quella straordinaria.

Infine una proposta calibrata soprattutto sui bisogni dei giovani che hanno già concluso un ciclo scolastico o formativo, ma non hanno trovato lavoro in tempi brevi: in Trentino sono l’11% (in Italia il 26%), ma la percentuale è in crescita.

Gli interventi previsti sono diversificati a seconda delle tipologie di beneficiari: erogazione di redditi che consentano il completamento di specifici percorsi formativi (acquisizione di una qualifica o di un diploma), in particolare a favore dei giovani tra i 18 e 24 anni che ne sono privi, ma anche tirocini post-diploma e post-laurea, stages aziendali in Italia e all’estero, incentivi alle aziende per assumere giovani e per trasformare i contratti atipici in contratti a tempo indeterminato.

Categories: NordEst
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