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Trentino Alto Adige, approvati dalla Giunta regionale finanziaria e bilancio di previsione 2015

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Pareggia sulla cifra di 521 milioni il bilancio di previsione 2015 della Regione autonoma Trentino-Alto Adige/Südtirol, approvato dalla Giunta regionale su proposta del presidente Ugo Rossi

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Trento – Aumentano le entrate extratributarie in conseguenza dei rimborsi, quantificati in 29 milioni, previsti dalla legge regionale dello scorso luglio sul regime previdenziale dei consiglieri. Confermati gli impegni nel campo del welfare: l’assegno regionale al nucleo familiare, il sostegno contributivo previdenziale alle persone che interrompono l’attività lavorativa per esigenze di cura o perché inquadrate con contratti atipici e l’indennità regionale erogata a favore di coloro che hanno perso il lavoro a causa della crisi.

Potenziato con ulteriori 500 mila euro il capitolo di spesa dell’integrazione europea, per sostenere le attività delle scuole legate all’apprendimento linguistico all’estero. Nella legge finanziaria viene confermato il blocco della contrattazione collettiva e la sospensione dei trattamenti economici conseguenti alla progressione economica dei dipendenti regionali, fatte salve eventuali diverse disposizioni statali.

Nel solco di una linea di rigore e di risparmio dovuta alla necessità di partecipare al risanamento della finanza pubblica, ma confermando, tuttavia, gli impegni assunti nel campo del welfare, a sostegno delle famiglie, la Giunta regionale, riunita oggi a Trento, ha approvato la finanziaria e il bilancio di previsione 2015 che passano ora all’esame del Consiglio regionale.

Il bilancio pareggia sulla cifra di 521.723.600. Le entrate sono pari ad euro 461.802.000 a cui si aggiungono 59.921.600 euro che derivano da avanzo di esercizi precedenti. Le entrate extratributarie sono in aumento e raggiungono la cifra di 60.070.000 di euro, che comprende anche 29 milioni relativi ai previsti rimborsi che consiglieri ed ex consiglieri dovranno effettuare in relazione alla nuova normativa sul trattamento economico e sul regime previdenziale che il Consiglio regionale ha approvato lo scorso luglio e che saranno dirottati sul fondo regionale per il sostegno della famiglia e dell’occupazione, previsto dalla stessa normativa. La maggior parte delle risorse del bilancio regionale sono destinate alle politiche sociali e alla previdenza, in accordo con le Province autonome di Trento e Bolzano.

Tali risorse sono contenute nel fondo per le funzioni delegate alle Province autonome che ammonta ad oltre 291 milioni di euro. Fra gli interventi più significativi vi sono quelli previsti dal “Pacchetto Famiglia” come l’assegno al nucleo familiare, già a partire dal primo figlio. Vi è poi il sostegno contributivo previdenziale alle persone che interrompono l’attività lavorativa per esigenze di cura o perché inquadrate con contratti atipici ed il pacchetto di misure “anticrisi”, che prevede un’indennità regionale, anche ad integrazione di eventuali indennità statali, a favore di coloro che hanno perso il lavoro o sono sospesi dallo stesso a causa del protrarsi della crisi economica. Fra i numerosi interventi previsti dal “Pacchetto Famiglia” anche il sostegno alla contribuzione previdenziale obbligatoria dei coltivatori diretti che operano in condizioni di particolare difficoltà.

E’ stato inoltre potenziato, con ulteriori 500 mila euro, il capitolo relativo all’integrazione europea, al fine di sostenere con maggiori risorse le iniziative proposte dalle scuole nel campo dell’apprendimento delle lingue che si concretizzano in particolare nell’organizzazione di corsi di lingua all’estero.

Con il bilancio, la Giunta ha approvato anche il disegno di legge sulla finanziaria, nel quale sono confermate alcune misure di contenimento della spesa del personale, fatte salve eventuali diverse disposizioni statali. Fra queste, il blocco della contrattazione collettiva per l’aggiornamento delle retribuzioni e la sospensione dei trattamenti economici conseguenti alla progressione economica dei dipendenti regionali.

In breve

CONTRIBUTI/I coltivatori diretti, mezzadri e coloni, di aziende che si trovano ad operare in condizioni particolarmente sfavorite, potranno beneficiare anche nel 2015, per la loro contribuzione previdenziale, del sostegno della Regione. Lo prevede una delibera, approvata dalla Giunta regionale su proposta dell’assessora Violetta Plotegher che fissa tale sostegno nella misura del 50% di quanto versato per la contribuzione previdenziale obbligatoria dovuta all’Inps. Per ricevere il contributo è necessario presentare apposita domanda alla Provincia autonoma territorialmente competente, entro tre mesi dalla scadenza dell’ultima rata della contribuzione previdenziale obbligatoria dell’anno di competenza, allegando la documentazione probatoria dell’avvenuto versamento.  Nell’anno 2013, hanno usufruito del sostegno regionale alla contribuzione previdenziale, 2.000 coltivatori diretti per la provincia di Trento e 4998 per la provincia di Bolzano, per un contributo regionale pari a 9.577.000 di euro.

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