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Tragedia sul K2, Gli Amici: “Era il suo sogno da sempre”

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Una caduta subito dopo aver iniziato la discesa con gli sci e un volo lungo i ripidi pendii del K2. L’alpinista trentino Michele Fait e’ morto precipitando in un canalone mentre tentava una discesa estrema sugli sci sul K2. La notizia e’ stata diffusa dai compagni della sua spedizione che hanno assistito alla scena mentre erano impegnati nella scalata della vetta hymalaiana.

Guarda l’intervista VIDEO a FAIT

L’incidente –
Secondo quanto riferito dalla spedizione della Field Touring Alpine, che ha assistito alla caduta dal campo base, Fait sarebbe caduto durante la discesa lungo la via Cesen. "E’ precipitato improvvisamente – racconta Sean Wisedele. Il suo compagno Ericsson, che sciava sui pendii sottostanti, non appena si è accorto della caduta è risalito per prestare soccorso. Non capivamo se l’incidente era stato mortale o no. In ogni caso il nostro capospedizione Fabrizio Zangrilli è salito immediatamente per aiutare i due alpinisti".

Dopo qualche decina di minuti, Fait è stato raggiunto dai due soccorritori, che però non hanno potuto far altro che constatare la sua morte e iniziare a calarlo verso il base. In serata, a causa del pericolo valanghe sui ripidi pendii della Cesen, la calata è stata interrotta.

E’ ripresa la mattina successiva, con l’aiuto di diversi alpinisti tra cui David Gottlieb, al K2 con la spedizione tedesca di Gerlinde Kaltenbrunner. Altri alpinisti appartenenti alle spedizioni, che stanno tentando di salire il K2 sono saliti nelle ore successive (l’incidente e’ stato visto dal campo base) e hanno aiutato Ericsson a seppellire il corpo di Michele.

La spedizione –
Fait era partito per la spedizione il 30 maggio scorso e gia’ due anni fa aveva tentato l’impresa partecipando alla sfortunata spedizione ‘K2 Freedom’: Fait arrivo’ a circa 8000 metri e dovette rinunciare sia alla vetta sia alla discesa con gli sci, ma soprattutto perse un compagno di scalata, Stefano Zavka.

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