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Thomas Widmann Presidente del Consiglio regionale Trentino Alto Adige, fumata nera sul Vice: PATT diviso

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Con 43 voti a favore, l’aula ha eletto il nuovo Presidente. Nulla di fatto per il nome del Vicepresidente di lingua italiana. Al termine della terza votazione, poichè risultavano 35 schede, mentre i presenti in aula, dalle tessere, sembravano essere 37, si è aperta una discussione da parte delle minoranze. Di fronte alle proteste sull’interpretazione del regolamento, il Presidente Widmann ha proposto di trattare il tema della Vicepresidenza nella prossima seduta del Consiglio regionale il 15 giugno

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Bolzano –  Alla ripresa dei lavori, Claudio Civettini (ACT), ha ripreso parola, parlando contro l’intervento del Capogruppo del Pd, Manica, che aveva parlato di “profilazione dei candidati”: “Si parla – ha detto- di un ruolo di garanzia”. Ha quindi espresso solidarietà al consigliere Kaswalder.

Andrea Poeder (BU-TA) ha quindi detto, rivolgendosi alla Presidente Avanzo, che “non la voterei, ma stimo quello che ha fatto”. “Il Pd, che sempre difende le donne, oggi contribuisce a togliere una donna dall’Ufficio di Presidenza. Con questo comportamento si deve assumere la responsabilità per quello che sta accadendo, togliendo la rappresentanza femminile, facendo il contrario quello che dice”.

Anche Claudio Cia (LN)  ha espresso “solidarietà al  collega Kaswalder”, ha quindi chiesto di riferire in merito alla riunione dei Capigruppo. Massimo Fasanelli (Misto) ha detto  di non capire “perchè se il problema era Kaswalder, si debba ora cambiare nome su Avanzo, dal punto di vista istituzionale”.  “Tutti hanno riconosciuto il ruolo e l’equilibrio con cui ha gestito l’aula e non si vede perchè non debba fare la vicepresidente”.

Maurizio Fugatti (Lega Nord) ha criticato il Patt, parlando del “congresso in aula”. “E’ la quarta o quinta volta che in questi anni sento il collega Kaswalder parlare con sincerità e poi dover rinunciare per fare l’uomo di partito”.

Anche Nerio Giovanazzi (ACT) ha parlato rivolgendosi a Kaswalder, facendo riferimento ai principi che condivide.

Riccardo Dello Sbarba (Verdi) ha preso parola, rivolgendosi ai colleghi trentini: “Voglio dire una cosa chiara: sono due anni e mezzo che portate i conflitti provinciali trentini nel Consiglio regionale. Avete trasferito conflitti e accordi interni ai singoli partiti in campo regionale. Avete dato in due anni e mezzo la dimostrazione che questa Regione va chiusa. Se tutti parliamo di importanza della dimensione regionale, allora bisogna dimostrare che almeno nella testa la dimensione regionale ha uno spazio”. Ha quindi parlato della Presidenza uscente: “Il tandem che ha guidato questo Consiglio, ha fatto bene o male? Io alla collega Avanzo non ho niente da rimproverare”. Ha espresso la sua solidarietà alla collega Avanzo, ha dato quindi ragione al collega Poeder: “Come si fa a fare le scarpe alla Presidente per un accordo di un partito su un ruolo istituzionale?”. “Mi aspettavo che la maggioranza invertisse i ruoli semplicemente, e non mi aspettavo questo dibattito”.

Rodolfo Borga (ACT) ha detto che “quello che è successo oggi riguarda solo la maggioranza. Si tratta di una questione di carattere politico. Di fronte ad un Presidente forte, il Trentino ha bisogno di un vicepresidente che sia in grado di confrontarsi alla pari. Sono convinto che anche un Vicepresidente come Kaswalder avrebbe garantito il Trentino, di fronte a questioni che nella prima parte della legislatura – ha detto riferendosi in particolare alla riforma dello Statuto. “Non possiamo lasciare l’Ufficio di Presidenza con cui il Presidente stradomina”. “E’ uno spettacolo al di sotto della decenza vedere spiattellare in quest’aula accordi fatti fuori da quest’aula”. Ha quindi criticato il Partito Autonomista per l’accordo preso.

Thomas Widmann ha quindi preso parola, ringraziando i Consiglieri per le prese di posizione, “tutte molto costruttive”. “Da quasi tutte le posizioni, è emerso che occorre una Riforma della Regione. Noi viviamo un periodo di transizione e dobbiamo riflettere, insieme, su come possa avvenire questo processo”. Riferendosi a quanto detto da Urzì, ha detto che “è mia intenzione, qualora fossi eletto, a continuare a condurre l’aula con responsabilità e autorevolezza”. “Intendo lavorare nel rispetto di tutti, insieme a voi, per portare avanti le riforme così come sarà indicato dalla Consulta e dalla Convenzione. Insieme e nel rispetto reciproco. Questa la via che intendo percorrere. Vi ringrazio”.

La Presidente Avanzo ha dato quindi il via alla votazione, avvenuta per appello nominale a scrutinio segreto, come da regolamento. La votazione ha visto Thomas Widmann eletto Presidente con 43 voti, 15 schede bianche, 1 nulla, 1 voto Amhof.

Thomas Widmann ha quindi ringraziato tutti i colleghi per fiducia: “Gli ultimi due anni e mezzo – ha detto – ho gestito l’aula del Consiglio provinciale e so quali sono le responsailità connesse a questa carica. Anche come Presidente del Consiglio regionale voglio svolgere questo ruolo nello stesso modo, nel rispetto di tutti i Consiglieri. Il ruolo di Presidente del Consiglio regionale è quello di rappresentare tutti i cittadini della Regione e agirò in questa direzione. Fateci lavorare tutti insieme in questa istituzione per invogliare tutti a fare politica. Il mio compito non sta solo nello svolgimento del compito istituzionale, ma anche delle condizioni quadro che determinano il lavoro in Consiglio e cercherò di svolgere questa carica coinvolgendo tutti i consiglieri”.

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