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Suona la campanella a scuola: tra luci ed ombre

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Le famiglie italiane anche quest’anno devono fare lo "slalom" tra caro-libri, aumento delle spese per la cancelleria, lezioni di ripetizione se i ragazzi restano indietro su qualche materia. Per non parlare della baby sitter per i figli più piccoli o del servizio pre-post scuola quando c’é. Tutti costi aggiuntivi, che lievitano di anno in anno e che costringono molte famiglie, in tempo di crisi, a fare i salti mortali e, talvolta, a chiedere soldi in prestito.
 
PROFUMO PRESENTA IL NUOVO ANNO SCOLASTICO –  Mettere al bando la carta nelle scuole consente un risparmio di trenta milioni di euro. La stima é stata fatta dal ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo, nella conferenza stampa organizzata per presentare le novità del nuovo anno scolastico. L’ammontare della spesa sostenuta dalle scuole per acquistare i documenti cartacei necessari per la gestione amministrativa e la didattica nel caso di un istituto superiore con mille alunni e quarantacinque classi, può arrivare fino a 6.262 euro, considerando pagelle, registri, carta per documenti e libretti per studenti. "In termini di carta – ha spiegato il ministro – si può avere un risparmio diretto di 30 milioni di euro: 4 milioni nella primaria (circa 2 euro a studente), 10 milioni alle medie (6 euro a studente) e 16 milioni alle superiori (6 euro a studente). L’obiettivo finale – ha osservato il ministro – è non portare più i cittadini ai servizi, ma i servizi ai cittadini. Siamo un paese – ha concluso il ministro – che negli anni ha investito molto in sperimentazione, ora è il momento di fare un progetto paese con una regia complessiva in modo d’allinearci a quello che accade in Europa".
 
"Auguri di buon anno a tutti e un ringraziamento al personale scolastico": così il ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo, ha augurato "In bocca al lupo" a tutti gli studenti che in questi giorni stanno tornando in classe. "Come persona che ha vissuto tutta la sua vita nella scuola – ha detto il ministro – vorrei augurare agli studenti, a tutta la comunità scolastica ed alle famiglie, un sereno anno scolastico. Un anno – ha aggiunto – che cercheremo di avviare nel miglior modo. Certamente faremo qualche errore ma – ha assicurato – ce la metteremo tutta ed io proverò a trasferire quanto più possibile la mia esperienza. La scuola – ha concluso il ministro – è una comunità di grande valore e voglio ringraziare tutti quelli che vi lavorano con passione".
 
Con il concorso a cattedra "offriamo agli insegnanti precari una seconda opportunità". Lo ha sottolineato il ministro commentando, con i cronisti, le proteste dei precari inseriti nelle graduatorie. "Nel percorso logico – ha ribadito il ministro – una cosa è l’abilitazione, altra è il concorso per i posti. In questa fase di transizione ci sono tante persone inserite in graduatorie che andranno progressivamente svuotate, ma nel contempo si farà il concorso per dare anche a tanti insegnanti inseriti in queste graduatorie una seconda opportunità, una chance in più. Le critiche dei precari – ha aggiunto – sono la reazione a una parte di un progetto complesso di cui la scuola ha bisogno". Il ministro ha quindi insistito sulla necessità di processi innovativi e di rispetto dei tempi.
 
Sul fronte degli e-book si investe oggi, ma il vero risparmio si vedrà domani. Così, in sostanza, Profumo, ha rassicurato chi è ancora perplesso sui benefici derivati dall’adozione dei libri digitali. "Quello che dobbiamo fare – ha spiegato – è spostare la spesa corrente in una quota di spesa di investimento. Se faccio un investimento in un I-pad o in un portatile potremo poi utilizzare tutta una serie di contenuti anche in forma elettronica che costano molto meno rispetto al cartaceo. E’ nel corso della vita scolastica – ha aggiunto – che si arriva al risparmio. In alcune scuole, come ad esempio, l’istituto Majorana di Brindisi, questo passaggio è già stato fatto". Il ministro ha quindi evidenziato i vantaggi di un contenuto digitale "dinamico" ("offre senz’altro più stimoli agli studenti") rispetto allo strumento ‘libro’ che è per sua natura statico.
 
EURISPES,  CHIESTI PIU’ INTERNET E INGLESE NELL’OFFERTA DIDATTICA  – Appare ancora molto forte la domanda di modernizzazione della scuola italiana che avanza da tempo tra i ragazzi e i genitori. E’ quanto rileva l’Eurispes in un report dedicato all’avvio dell’anno scolastico. Se il 16,1% degli studenti chiede alla scuola più spazio per le materie sportive (con una forte polarizzazione tra i maschi con il 27,7%, a fronte del 9,4% registrato tra le ragazze), il 15,6% degli intervistati vorrebbe dedicare più tempo alle attività pratiche, mentre le nuove tecnologie e Internet stanno a cuore al 13% del campione. Inoltre, continua il grande interesse per le lingue straniere che conquistano il 12,5% dei ragazzi, un interesse avvertito più dalle ragazze, con il 15,2% del campione, a fronte dell’8,1% registrato tra i ragazzi. Valori significativamente più bassi per le tematiche sociali legate alla prevenzione (alcool, fumo, droghe e bullismo) e all’educazione sessuale che interessano solo il 4,7% ed il 4,4% degli studenti. Anche in questo caso dall’analisi dei dati relativi alla domanda dei genitori emerge un interesse maggiore proprio sulla prevenzione: il 20,7% vorrebbe, infatti, una scuola più impegnata contro il fumo, l’alcol e le droghe; il 18,5%, vorrebbero una scuola che ascolti di più i ragazzi e gli argomenti di loro maggiore interesse; mentre il 17,9% vorrebbe che venisse dedicato più tempo alle lingue straniere. Rispetto al desiderio di una "scuola ideale", il report segnala la richiesta di un’istituzione più accogliente, ma, allo stesso tempo, più severa con i ragazzi violenti, per il 60,8%, e più impegnata nel combattere le discriminazioni, per il 58,8%. In pochi, infatti, vorrebbero una scuola senza stranieri o senza simboli religiosi (rispettivamente il 10,7% e il 18,2% degli intervistati). Infine il 59,1% dei ragazzi vorrebbe nella sua scuola ideale professori più preparati e competenti, un’esigenza avvertita maggiormente tra gli studenti con un’età compresa tra i 16 e i 18 anni (78,6%, a fronte del 49,1% rilevato tra i 12 ai 15 anni) e condivisa anche dai genitori. Infatti, per l’80% di loro, i professori dovrebbero essere più aggiornati e competenti, specialmente se insegnano ai ragazzi più grandi.
 
LIEVITANO LE SPESE – Secondo il Codacons, ogni famiglia quest’anno spenderà mediamente 80 euro in più rispetto al 2011 per acquistare i libri e 20 euro in più per il corredo scolastico. Ma non sono le uniche spese che dovranno affrontare: se il figlio resta indietro in qualche materia e dovrà fare ripetizioni, queste potranno costare, secondo i calcoli di Federconsumatori e Adusbef – per due ore a settimana – da un minimo di 80 euro a un massimo di 224 euro al mese. Per non parlare di genitori che lavorano e che hanno figli piccoli: se li lasceranno a casa con la baby sitter spenderanno in media 370 euro al mese, dal 6 all’11% in più rispetto all’anno scorso; se invece se scelgono di utilizzare il servizio pre-post scuola (qualora la scuola lo preveda) il costo si aggirerà intorno ai 53 euro mensili, il 3-4% in più rispetto al 2011.
 
IL RICORSO AI PRESTITI – Per far fronte a queste spese sempre più onerose, molti italiani fanno ricorso ai prestiti. Secondo il broker online Prestiti.it, nel primo semestre 2012 banche e finanziarie hanno concesso oltre 30 milioni di euro in prestito per pagare le spese scolastiche. Che riguardano non solo libri, corredo e lezioni private, ma anche master e corsi di perfezionamento, che possono arrivare a costare somme ingenti che sempre più spesso vengono pagati a rate. Nel primo semestre 2012 le domande di chi voleva finanziare scuola e formazione puntavano a ottenere, mediamente, 7.200 euro; una somma, tuttavia – rileva Prestiti.it – inferiore del 45% rispetto alla media del 2011, a dimostrazione di una difficoltà economica che obbliga a contenere le spese.
 
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