‘Irriducibili ‘ al 28%, congrui sono 64%, ma con ‘adesioni’ salgono solo al 71,8%24
NordEst – Commercianti, piccole manifatture, servizi: nel popolo dei contribuenti sottoposto agli ”studi di settore” c’è un 28% di ”irriducibili” – in totale quasi un milione – che non rientra nei criteri di regolarità previsti dal fisco e nemmeno si adegua. E’ quanto risulta dai dati degli studi di settore relativi alle dichiarazioni dei redditi del 2016. Le tabelle, pubblicate oggi dall’Agenzia delle Entrate, mostrano che nel 2016 dei 3,2 milioni di contribuenti sottoposti agli Studi il 64% è subito risultato congruo e la percentuale è salita al 71 con gli adeguamenti in dichiarazione.
I commercianti sono per gli studi di settore i contribuenti che risultano meno congrui con il fisco: al primo controllo solo il 57 risulta in regola con i redditi dichiarati. Ma poi si adeguano e i regolari salgono al 68,6% e, nel calcolo degli ”irriducibili”, vengono superati dal servizi e piccole manifatture che rimangono irregolari rispettivamente al 31,9 e al 31,7%. I dati dell’Agenzia delle Entrate invece fotografano positivamente i professionisti: il 78,91% è subito in regola e, dopo gli adeguamenti, solo il 15,6% è irriducibile.
Barbieri e parrucchieri, insieme alle lavanderie dichiarano al fisco ricavi troppo bassi che, per oltre la metà dei casi, risulta fuori linea – ”non congruo” – con i parametri degli studi di settore: rispettivamente per il 55 e il 52% dei casi. Seguono i fiorai (47%). E’ quanto risulta all’ANSA in base agli ultimi dati statistici dell’Agenzia delle Entrate che mostrano, poi, che molti dei non regolari si adeguano con la dichiarazione dei redditi alle soglie minime indicate dal fisco. Le discoteche, invece, sono regolari al 58%, ma nel 95% dei casi mostrano incoerenze.
Spetta agli amministratori di condominio la palma per il settore che mostra maggiore ”regolarità” rispetto ai calcoli degli Studi di Settore. E’ quanto emerge dalle statistiche relative al 2016 che li vede in testa con un 75% di congruità immediata