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Storo, tragedia nei boschi: donna bresciana di 62 anni cade e muore in un canalone

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Cercava funghi in montagna con il marito, ritrovata senza vita in una scarpata

Storo (Trento) – Tragedia nei boschi di Storo. La vittima è una donna bresciana di 62 anni in cerca di funghi con il marito a Lodrone di Storo. Il tragico incidente è avvenuto venerdì mattina, a quota 1.500 metri. La donna, una bresciana, aveva raggiunto il Trentino per cercare funghi nei boschi della zona. L’uomo ad un certo punto l’aveva persa di vista e aveva dato l’allarme. Verso mezzogiorno sono scattate le ricerche. Poche ore dopo, il ritrovamento della donna, senza vita in un canalone.

Secondo quanto comunica il Soccorso Alpino di zona, la donna è stata trovata senza vita in fondo a un canale, nei pressi di malga Tonolo, dove si presume sia caduta per diversi metri dopo avere perso l’equilibrio. L’impatto contro le rocce è stato fatale.  Il marito, dopo avere perso i contatti con la moglie, trovandosi in un’area senza campo per il cellulare è andato alla ricerca di aiuto, trovando un operaio che lavorava nella zona, il quale a sua volta è sceso verso valle, fino a quando è riuscito a telefonare alla centrale del Numero unico di emergenza.

Scattate le operazioni di soccorso, il coordinatore dell’Area operativa Trentino occidentale del Soccorso alpino, di concerto con il NUE, ha inviato sul posto diverse squadre della zona Adamello Brenta e Trentino centrale del Soccorso alpino, allertando anche i colleghi della zona bresciana di Val Sabbia. Alle operazioni hanno partecipato anche i Vigili del fuoco volontari della zona, i Carabinieri e un elicottero di Trentino emergenza che ha effettuato diversi sorvoli e proprio durante uno di questi, l’equipaggio ha individuato la dispersa in fondo al canalone.

La donna è stata recuperata con il verricello e trasportata alla camera mortuaria di Storo.

  • In breve

Ubriaco al volante bloccato a Trento dalla polizia locale – Aveva un tasso alcolemico superiore di oltre cinque volte a quello consentito e si è messo alla guida di un’auto. Si tratta di un uomo di 40 anni di Trento, bloccato dalla polizia locale, denunciato e deferito all’autorità giudiziaria per guida in stato di ebbrezza. Gli è stata ritirata la patente per la sospensione prevista da uno a due anni e dopo gli accertamenti di rito e la nomina dell’avvocato difensore, è stato affidato a un familiare. A notarlo, stamattina alle 8, sono stati dei vigili del fuoco volontari, che hanno avvertito la polizia locale. L’uomo era in un parco di un sobborgo di Trento in stato di evidente alterazione e quando l’hanno visto andare all’auto hanno cercato invano di dissuaderlo dal mettersi in viaggio.

Violenza sessuale, un arresto della Polizia – Violenza sessuale, maltrattamenti in famiglia e stalking sono le accuse con cui la polizia di Trento ha arrestato ieri mattina un uomo, di origine tunisina. La donna con cui aveva una relazione e con la quale ha avuto un figlio da meno di un anno l’ha infatti denunciato, “nonostante – spiega la polizia – le pressioni dei familiari e della rete di amicizie in comune”. Una denuncia effettuata col volto tumefatto, viene riferito dalla Questura, per la paura di “mettere a repentaglio la vita della figlioletta e la propria”. L’uomo, di fatto senza fissa dimora, è stato trovato in una fabbrica abbandonata nel sobborgo di Gardolo di Trento e, dopo una breve fuga a piedi, ha cercato rifugio nascondendosi all’interno del residence ‘Al Parco’, dov’è stato raggiunto e bloccato da personale della polizia giudiziaria della Procura con quello della divisione anticrimine della Questura. Gli è stato notificato anche il provvedimento di ammonimento del questore per violenza domestica nei confronti della donna.

Muffa e cibi scaduti, esercenti nei guai in Valsugana e Rendena – I militari del Nucleo antisofisticazione dell’Arma hanno controllato un bar della Valsugana. Le normali verifiche nei locali cucina, hanno fatto scoprire un pezzo di pancetta avariato e alcune bombolette di panna spray scadute, ricoperte di muffa. Nello stesso locale anche vasetti di sottaceti e salse conservati a temperatura ambiente e lasciati aperti. In frigo c’era inoltre un pezzo di formaggio scaduto. Per il barista è scattata immediata la denuncia.  In Val Rendena invece, ad agosto i controlli hanno interessato una malga locale che aveva già incassato una doppia contravvenzione per le scarse condizioni igieniche dei locali. La verifica era scattata dopo la segnalazione fatta da una famiglia, che si era sentita poco bene dopo avere mangiato polenta e goulash. In seguito al prelevamento di alcuni campioni, gli esami hanno riscontrato nella carne la presenza di un batterio protagonista di numerosi avvelenamenti da cibo. Anche in questo caso è scattata la denuncia per il titolare.

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