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“Storia e memoria territoriale”, mercoledì 10 dicembre alle 16 alle Gallerie di Piedicastello a Trento

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Sarà l’occasione per conoscere il lavoro svolto in questi anni dalla Fondazione Stava 1985 e il progetto della cooperativa di ricerca TeSto “Le fonti per la storia: per un archivio delle fonti sulle valli di Primiero e Vanoi”

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Primiero (Trento) – La Cooperativa di ricerca TeSto – territorio, storia, società è nata nel dicembre del 2011 dalla collaborazione di un gruppo di studiosi impegnati da diversi anni in progetti che interessano la storia e il territorio della valle di Primiero. Al proprio attivo, TeSto ha lavori di ricerca storica, storico-artistica, antropologica e archeologica per conto della Fondazione Museo Storico del Trentino, la Soprintendenza per i beni culturali della Provincia Autonoma di Trento, le amministrazioni locali.

Il progetto centrale della Cooperativa TeSto è il database Le fonti per la storia. Per un archivio delle fonti sulle valli di Primiero e Vanoi (http://www.lefontiperlastoria.it/) finanziato dalla Fondazione Museo Storico del Trentino e dalla Comunità di Primiero. Il progetto ha proposto l’individuazione e la schedatura di nove tipologie di fonti (archivistiche, bibliografiche, fotografiche, architettoniche, orali, relative alla cultura materiale, archeologiche, storico-artistiche, cartografiche) sulla storia delle valli di Primiero e Vanoi, al fine di promuoverne la conoscenza, la valorizzazione e lo studio, fornendo adeguati supporti per la ricerca.
Per far sì che fonti tanto eterogenee potessero essere coerentemente individuate, schedate e messe in relazione, è stata ideato un database omogeneo, globale ed integrabile, capace di raccogliere il lavoro di schedatura di tutti i curatori, pubblicato appunto su web per la massima fruizione.
Data la mole potenzialmente infinita delle fonti rilevabili, si è deciso di adottare un approccio che prevedesse un’individuazione progressiva dal generale al particolare; che considerasse quindi le fonti sia singolarmente intese, sia anche in quanto appartenenti ad insiemi e sottoinsiemi. L’architettura generale del database riflette questo criterio di individuazione attraverso tre livelli di approfondimento, ad ognuno dei quali corrisponde una tabella di schedatura.
Il primo livello raccoglie le informazioni relative ad insiemi di fonti (archivi, collezioni di manufatti, gruppi di interviste, biblioteche, scavi archeologici, musei ecc.). Le tabelle di secondo livello schedano le unità contenute in tali insiemi (un fondo archivistico, un saggio scientifico, un sito archeologico, un’opera d’arte, un singolo manufatto, un’ intervista, ecc.). Alcune tipologie di fonti hanno richiesto inoltre l’elaborazione di un terzo livello di approfondimento, nel quale singole informazioni riportate nella scheda di secondo livello vengono estrapolate ed ulteriormente approfondite.
In linea con la vocazione pluridisciplinare del progetto, i curatori hanno cercato di evidenziare i collegamenti esistenti tra le varie schede e di renderli immediatamente navigabili tanto in senso verticale (permettendo di percorrere i vari livelli di approfondimento), quanto in senso trasversale (mettendo quindi in comunicazione tra loro schede relative a fonti di diverso tipo). In ogni tabella di schedatura sono stati infatti predisposti degli appositi campi per contenere i link che aprono direttamente sia le schede appartenenti alla stessa “famiglia” (ossia quelle di livello superiore e/o inferiore), sia le schede di fonti di altra natura, ma tematicamente affini.
La coerenza reciproca tra le singole fonti è stata inoltre necessaria per rendere possibile un ulteriore obiettivo centrale del progetto, ossia la creazione di un WebGIS (Geographic Information System) storico, basato sui dati geografici e cronologici delle fonti, uniformemente misurati. Il WebGIS storico consiste nel posizionamento delle singole fonti (e di tutte le informazioni contenute nelle relative tabelle di schedatura) in un ambiente geografico secondo coordinate spaziali e temporali. Se per le fonti archeologiche, storico-artistiche, materiali e architettoniche il ricorso a tale strumento è una prassi ormai consolidata, molto più raro è il suo impiego per le altre tipologie di fonti (bibliografiche, archivistiche, orali, fotografiche) prese in considerazione.
La Fondazione Stava 1985 conserva presso il Centro di documentazione a Stava centinaia di documenti, fotografie, relazioni del Tribunale, materiale audiovisivo, oggetti e pubblicazioni che sono un patrimonio importante per documentare e informare circa la storia e la memoria dell’attività mineraria in val di Stava fino al tragico epilogo del 19 luglio 1985 e circa gli eventi ad esso collegati accaduti negli anni successivi.
Il catalogo ed i contenuti (parte in originale e parte in copia) dell’archivio della Fondazione sono fonti costantemente consultate da ricercatori, studenti universitari, storici, documentaristi, tecnici che cercano approfondimenti sulle tematiche legate ai fatti di Stava.
Sono numerose, ad esempio, le tesi di laurea costruite consultando l’archivio, come sono numerosi gli articoli tecnici su riviste specializzate e i film-documentari che attingono dai fatti di Stava per informare e dibattere su tematiche di conservazione del territorio, cultura della sicurezza, responsabilità individuale e d’impresa.
L’archivio, per renderne più ampia possibile la fruibilità, necessitava di una riorganizzazione attenta e, dove possibile, la digitalizzazione dei contenuti così da permetterne anche la consultazione via internet. È con queste premesse che ha preso il via nel 2010 una prima fase di lavoro sull’archivio che ha permesso di adottare una procedura organizzata di catalogazione e di procedere ad una prima digitalizzazione parziale dei contenuti.
Negli ultimi due anni infine, grazie anche al sostegno economico della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto e dell’Ufficio Stampa della Provincia Autonoma di Trento, si è costruito un vero e proprio servizio che permette la consultazione via internet di buona parte dell’archivio.
L’archivio on-line della Fondazione Stava sarà presentato il 10 dicembre presso la sala conferenze delle “Gallerie” della Fondazione Museo Storico del Trentino. Alcuni semplici dati danno la misura del lavoro sviluppato dal dott. Massimo Cristel e dalla dott.ssa Elisa Zanon che, coadiuvati nella prima fase dalla dott.ssa Silvia Vinante, hanno riordinato oltre 2.200 schede d’archivio che compongono il catalogo:
Oltre 1.400 sono le fotografie, gran parte digitalizzate e consultabili online;
Oltre 200 i documenti
Oltre 400 gli articoli e pubblicazioni
Quasi 200 gli audiovisivi 
Buona parte del materiale indicato è consultabile via internet o lo sarà prossimamente: infatti il lavoro di catalogazione prosegue su materiale non ancora archiviato e su nuovi contenuti che comunque continuano ad arrivare in Fondazione.
Il catalogo è consultabile nella sezione “Archivio multimediale” del sito www.stava1985.it oppure direttamente su multimedia.stava1985.it.
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