Primiero Vanoi

Il sentiero degli “Abeti Giganti” in Val Noana: alla scoperta del grande “Boschier”

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Rappresentato con i suoi attrezzi di lavoro nel bosco, il ‘manarìn’, che in dialetto indica l’accetta e il ‘zapìn’, che serve per trascinare i tronchi di legno, le ‘bore’ a valle. Una passeggiata unica tra i boschi di Primiero 

Primiero (Trento) – Rapresenta un boscaiolo, in dialetto di Primiero el Boschier, l’opera scolpita in legno di abete da un albero che era sul posto da oltre un secolo, dalla maestria di Giuseppe Zeni, che lavora nelle squadre Operai del Parco Paneveggio Pale San Martino, maestranze che si occupano del recupero della sentieristica e dei luoghi dell’area protetta. El Boschier era “dentro” il tronco ed è stato “portato alla luce” da Giuseppe.

L’idea è emersa quando il custode forestale di Mezzano, Silvano Doff Sotta, ha martellato il grande abete posto dinanzi alla Casìna di Valpiana per l’abbattimento, ma valutato che era in una ottima posizione e che si stava rinnovando il Sentiero degli abeti Giganti, ha pensato di far tagliare l’albero a 2,5 m di altezza in modo che il pezzo rimanente potesse venire utilizzato per qualcosa di artistico. Parlando poi con i boscaioli, primi protagonisti della vita nella foresta, è emersa l’idea di far scolpire la statua di un boscaiolo, idea che si è poi concretizzata nella collaborazione tra Comune di Mezzano ed Ente Parco.

Si è voluto raccontare una professione importante nella tradizione e nell’economia della montagna, perché questa scultura è posizionata all’inizio del Sentiero degli “Abeti giganti” e in qualche modo fa omaggio e rappresenta l’equilibrio secolare tra uomo e ambiente montano.

Questo suggestivo Sentiero si snoda nella foresta di abete bianco ai piedi delle Vette Feltrine dove il Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino ha rinnovato, in collaborazione con l’Amministrazione comunale di Mezzano, alcuni percorsi che permettono di immergersi in territori poco conosciuti e maestosi.

Il sentiero degli “Abeti Giganti” permette di osservare piante secolari e di dimensioni eccezionali: abeti, tassi e faggi alti diverse decine di metri. Il loro particolare sviluppo è legato ad un microclima favorevole, ad un terreno particolarmente fertile ma anche da uno sfruttamento attento ed equilibrato del bosco e delle numerose risorse che nel bosco prosperano.

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