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Sciopero, cortei e proteste in tutta Italia. Sindacati:”Adesione oltre 70%”

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Il leader Cgil Landini: “Rivoltare il Paese come un guanto”. A Torino i manifestanti tentato di entrare in stazione, cariche della polizia. Studenti e collettivi bruciano foto di Meloni e ministri. In 2.500 manifestano a Trento, in 600 a Bolzano; al corteo di Mestre uno striscione contro violenza sulle donne. Organizzatori, in 7.000 aderiscono alla manifestazione. Corteo con duemila persone anche a Pordenone

La manifestazione a Roma (ph Cgil Roma)

 

 

NordEst (Adnkronos)  – Lavoratori in piazza in tutta Italia, per lo sciopero generale indetto da Cgil e Uil con lo stop per trasporti, scuola e sanità. Da Milano a Napoli, passando per Roma e Torino, sono migliaia a manifestare in piazza contro la manovra.

Più di 500mila persone oggi in tutta Italia hanno scelto di essere in piazza per difendere la libertà e i diritti di tutti. Il messaggio è molto chiaro: la piazza non si precetta”, le parole del leader della Cgil, Maurizio Landini, dal palco della manifestazione di Bologna. “Noi siamo qui per difendere l’integrità della persona umana che per vivere ha bisogno di lavorare e chiediamo – ha ribadito il segretario – che al centro della discussione politica e sociale in Italia e in Europa torni ad esserci la persona e il lavoro e non il profitto, il mercato, la speculazione finanziaria”.

Cgil e Uil: “Adesione oltre 70%, piazze piene in tutta Italia”

“Adesione altissima allo sciopero già nei primi turni di lavoro: oltre il 70% delle lavoratrici e dei lavoratori ha incrociato le braccia in tutta Italia in occasione dello sciopero generale proclamato per la giornata di oggi da Cgil e Uil contro la legge di bilancio del governo”. Lo riferiscono i sindacati in una nota, ricordando i punti al centro della mobilitazione: “Aumentare salari e pensioni, finanziare sanità, istruzione e servizi pubblici, investire nelle politiche industriali”. Dai primi dati raccolti dalle confederazioni, si toccano punte del 100% con numerose aziende ferme, come la Heineken di Taranto, la Sammontana di Firenze, la Citterio di Parma, la Lagostina di Novara e la Dana di Reggio Emilia. Si sono astenuti dal lavoro tutti gli addetti somministrati della Beko di Varese.

Altissima la partecipazione in tutti i settori produttivi e in tutto il Paese: 85% alla Ferrarelle in Valle Camonica, alla Lavazza di Vercelli, alle Acciaierie Beltrame Vicenza, nei punti vendita Coop e IperCoop della Liguria e alla Carrefour di Carugate (MI); 80% alla Siemens di Trento e alla Leonardo di Pomigliano d’Arco; 98% tra i somministrati della Lamborghini di Bologna; 90% all’Ikea di Genova, alla Pirelli di Settimo Torinese e alla Fincantieri di Castellammare di Stabia; 75% a Poltrona Frau di Macerata, alla Italcementi di Brescia e alla Fincantieri di Palermo; 95% alla Isab di Siracusa. Elevata l’adesione anche nel settore della conoscenza, con tante scuole completamente chiuse nelle maggiori città italiane. Grandissima partecipazione alle 43 manifestazioni che si stanno svolgendo in tutta la penisola. Più di 50 mila al corteo di Bologna, con il segretario generale della Cgil Maurizio Landini. E oltre 30 mila a Napoli, con il segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri.

Tensioni a Torino, cariche della polizia

Momenti di tensione a Torino Porta Nuova, dove i manifestanti in corteo hanno tentato di entrare nella stazione. Il blitz è stato inizialmente impedito dalle forze dell’ordine con cariche di alleggerimento. Al termine del corteo però, un gruppo di manifestanti dello spezzone studentesco e universitario utilizzando gli ingressi della metropolitana di Porta Nuova ha raggiunto con la metro la stazione di Porta Susa dove sventolando una bandiera palestinese sono scesi sui binari 1 e 2 della stazione bloccando la circolazione. L’occupazione è durata in tutto dieci minuti.

In precedenza, sempre gli studenti appartenenti ai collettivi universitari, dopo aver sfilato in coda al corteo promosso da Cgil e Uil contro la manovra economica del governo, sono arrivati sotto la sede della Prefettura dove hanno lanciato fumogeni e uova contro le forze dell’ordine schierate in tenuta antisommossa. Gli studenti hanno sfilato al grido di Free Palestine.

Poi, al termine del corteo e al grido di ‘al rogo’ e ‘dimissioni’ davanti alla stazione di Porta Nuova, sono stati bruciati un fantoccio di stracci con la foto del ministro Salvini e le foto del premier Meloni, del ministro Crosetto e del ceo di Leonardo, Cingolani.

Landini: “Rivoltare come un guanto il Paese”

“Le piazze non si precettano. Abbiamo già dati di adesione altissimi, è una giornata importantissima ed è la migliore risposta che ci può essere ed è il segno che la maggioranza di questo Paese chiede di cambiare delle leggi balorde e che il lavoro e la dignità delle persone tornino ad essere al centro. E’ un messaggio fortissimo per continuare ad andare avanti e piazze così piene dicono che siamo sulla strada giusta”, ha detto intanto il segretario della Cgil, Maurizio Landini, a margine del corteo organizzato a Bologna.

“La risposta che sta arrivando è una giornata di mobilitazione come da tempo non si vedeva. Per quello che ci riguarda – ha detto ancora il numero uno Cgil – questo significa non limitarci alla protesta oggi. Oggi inizia un percorso di mobilitazione per rivoltare come un guanto questo Paese. Basta ingiustizie, basta precarietà”.

“Noi – ha spiegato – vogliamo rivoltare come un guanto questo Paese, e per rivoltarlo c’è bisogno della partecipazione di tutte le persone. La rivolta sociale per noi significa proprio dire che ognuno di noi non deve voltarsi da un’altra parte di fronte alle ingiustizie, deve passare l’idea che il problema mio è il problema di tutti e che solo mettendoci insieme possiamo cambiare questa situazione”, ha spiegato ancora il leader sindacale.

“E’ in discussione in Parlamento un decreto che viene chiamato decreto sicurezza, che noi chiediamo che sia ritirato ed è una delle richieste anche di questa giornata di mobilitazione. Vuole addirittura far diventare un reato lo sciopero, i blocchi stradali, le occupazioni delle fabbriche quando chiudono, quindi è chiaro che siamo di fronte al tentativo serio di una svolta autoritaria che mette in discussione la libertà di esistere e la libertà delle persone”, ha detto ancora il segretario.

Con la manovra il governo “aumenta le tasse per i lavoratori dipendenti e i pensionati” e “non sta tassando i profitti, non sta tassando le rendite, non combatte l’evasione fiscale”, ha poi spiegato Landini.

“Nel 2024 l’Irpef, che è pagata al 90% dai lavoratori dipendenti e pensionati, ha aumentato le entrate per lo Stato di 17 miliardi – ha aggiunto – e noi stiamo chiedendo che quei 17 miliardi tornino a chi ha pagato quelle tasse investendo sulla sanità pubblica, facendo le assunzioni nei pubblici dipendenti, mettendo i soldi per aumentare i salari, riducendo la precarietà, facendo ripartire gli investimenti”, ha detto ancora Landini aggiungendo come “stiano facendo una manovra che ancora una volta colpisce il mondo del lavoro, in particolare i lavoratori dipendenti e i pensionati ed in particolare colpisce i giovani e le donne che sono quelle più colpite dalla precarietà nel lavoro”.

Bombardieri: “Sindacati seri non sono nei salotti”

“I sindacati, quelli seri, rivendicano aumenti salariali e sicurezza sul lavoro. Non stanno nei salotti”, ha detto il leader della Uil, Pierpaolo Bombardieri, dal palco della manifestazione di Napoli parlando di quelle sigle che non hanno aderito allo sciopero. “I prezzi aumentano, gli stipendi non bastano. Non possiamo dire alle persone che rappresentiamo che siamo contenti perché le condizioni ‘non peggiorano’”, ha incalzato il leader di via Lucullo.

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